Procedura di avviamento di un monocilindrico 4T....

Questa sezione racchiude i consigli pratici per avviare con la classica pedivella il proprio motociclo.......evitando di farsi male hehehe.

L'argomento di seguito trattato per quanto possa sembrare banale per i possessori di motocicli dotati del dispositivo di avviamento elettrico tuttavia non è certo da sottovalutare ......non era raro fino a qualche tempo fà ( ma anche oggi le fuoristrada specialistiche giapponesi si avviano a pedivella) vedere a lato della strada o nel traffico cittadino il classico centauro che lottava con la propria recalcitrante cavalcatura senza averla vinta se non dopo numerose pedalate e altrettante frasi non riportabili in questa sede....

La procedura di avviamento non presenta particolari difficoltà a patto di seguire le istruzioni e di controllare la perfetta messa a punto del proprio veicolo: troppo spesso i concessionari e i profani del settore attribuiscono agli errori di un pilota inesperto l'accensione difficoltosa dei grossi monocilindrici senza considerare banali problemi meccanici che possono mettere in difficoltà anche un normale utente.Il primo passo da compiere è quindi quello di controllare (o far controllare insistendo sulla scrupolosità dell' operazione) l'impianto di alimentazione con particolare riferimento all'integrità dei condotti, del filtro aria e alla carburazione del mezzo(pulizia delle tubazioni, getti, livello benzina nella vaschetta e altezza galleggiante, ecc...) : se tutto è davvero regolato e controllato con cura il propulsore dovrebbe avviarsi celermente e entrare in temperatura dopo breve tempo (a titolo informativo la mia XT si accende "a mano"!!!!!)

Come si avvia.....

Fase 1) Accertarsi che il quadro della stumentazione sia acceso (chiave in on..sarà banale ma a volte si dimentica di farlo hehehe) e aprire per qualche secondo il rubinetto del carburante in modo da riempire le vaschetta del carburatore e successivamente chiuderlo nuovamente; è buona norma infatti sia durante le brevi soste sia durante parcheggi prolungati, quali il ricovero notturno del mezzo, chiudere il circuito di alimentazione in modo da evitare l'ingolfamento del propulsore dovuto ad una imperfetta tenuta della valvola a spillo a veicolo inclinato(soprattutto se ha una certa età....) oppure ad un eccesso di carburante durante la procedura vera e propria. Verificare inoltre che l'interruttore di emergenza sia posto su "on" poichè tale dispositivo si rivela spesso piuttosto sensibile per facilitarne l'azionamento durante un imprevisto.

Fase 2 ) Senza ruotare la manopola dell'acceleratore  e dopo aver azionato lo starter se il motore è "freddo" , cercare abbassando più volte la pedivella il PMS (punto morto superiore cioè quando ha inizio la fase di compressione della miscela e il pistone si trova a ridosso della camera di scoppio)  facilmente riconoscibile dalla forte resistenza esercitata dalla leva di avviamento quando lo si raggiunge ; per facilitare tale operazione quasi tutti i motori sono dotati di Decompressore cioè un dispositivo che apre una valvola di scarico riducendo la compressione e facilitando la ricerca .Quest'ultima operazione può essere autonoma (decompressore automatico di solito collegato alla pedivella mediante un cavo flessibile) oppure manuale attraverso una leva apposita posta sul manubrio: non preoccupatevi ovviamente per una eventuale interferenza tra valvola e pistone poichè il decompressore si disattiva automaticamente in entrambi i casi per evitare tale inconveniente quando ci si approssima al PMS ( e per riconoscere ovviamente tale posizione!!!)

Fase 3 ) Riportare la leva di avviamento in posione di riposo e mantenendo assolutamente chiuso l'accelleratore "calciare" con forza la pedivella avendo cura di farle compiere una corsa completa e non fermandosi prima: il propulsore dovrebbe avviarsi senza problemi e cominciare a borbottare al minimo o a regime poco più elevato (in presenza dello starter). Se così non fosse ripetere il tutto cercando nuovamente il PMS e eventualmente a caldo e solo a caldo ruotare leggermente la manopola dell'acceleratore ...ma non esagerare per evitare contraccolpi pericolosi specialmente sui vecchi monocilindrici ( è senz'altro più corretto se la moto si avvia senza accellerare ma dipende dal tipo di veicolo)

La procedura sopra illustrata è applicabile a qualsiasi veicolo a quattro tempi monociclindrico ma ovviamente la migliore maestra è l'esperienza e la conoscenza del proprio motociclo ....i miei sono solo consigli generici che vanno applicati con le dovute cautele e modifiche del caso.

Se si ingolfa......

E' possibile che il propulsore del veicolo a seguito di una banale scivolata, di un guasto meccanico o di una non corretta procedura di avviamento si "ingolfi" cioè nella camera di scoppio si accumuli una quantità di miscela eccessivamente ricca di combustibile e quindi difficilmente infiammabile: in tal caso nessuna paura.....basta poco per risolvere la situazione!!

Si possono seguire due strade diverse a seconda del propulsore che si stà avviando ma la prima è senz'altro meno pericolosa anche se più lunga e non sempre immediata.

Metodo 1 ) Disattivare il contatto girando la chiave in OFF ,chiudere il rubinetto della benzina (in caso lo si fosse dimenticato aperto...), ruotare completamente la manopola dell'accelleratore e successivamente abbassare la leva di avviamento per 5-6 volte dolcemente senza imprimere particolare forza ; tale operazione serve esclusivamente a purificare la camera di combustione spingendo la miscela in eccesso nel condotto di scarico e ristabilendo il giusto rapporto stechiometrico nella fase di aspirazione successiva ( per ora il carburatore è isolato e quindi non entra altro combustibile ...). Chiudere la manopola dell'accelleratore e ristabilire il contatto ( chiave in ON ) : a questo punto ripetere la normale procedura di avviamento (Fase 1-2-3 ). Qualora il propulsore si dovesse ingolfare ancora riprovare ad applicare tale metodo tranquillamente fino a quando il motore non comincierà a borbottare.

Metodo 2 ) Questo tipo di procedura è decisamente più cruento (per il pilota hehehe ) ma senz'altro più efficace e infallibile nella maggior parte dei casi ; tuttavia mi sento di consigliarla solo ad utenti particolarmente "smaliziati" in possesso di motocicli che difficilmente "scalciano" cioè che non presentano una particolare predisposizione a spingere con forza la pedivella in ritorno nella posizione di riposo traumatizzando la caviglia del pilota. Particolarmente famose per questo difetto erano le motociclette di qualche anno addietro (anni 80.....) mentre le attuali monocilindriche difficilmente presentano tale problema ( la XT 600 ad esempio è generalmente una moto "non scalciante" ma attenzione comunque!!!! ). Chiudere il rubinetto del carburante , porre la chiave in ON , ruotare completamente la manopola dell'accelleratore e scalciare con forza sulla leva badando bene a chiudere subito il gas nel momento in cui il propulsore si avvia per evitare il "fuorigiri" ( cioè quando il motore gira nella zona rossa indicata in modo eloquente sul contagiri....). L'esito di tale operazione è quasi sempre positivo dopo un paio di tentativi ma ATTENZIONE al possibile e pericoloso ritorno della pedivella ; senz' ombra di dubbio è meglio usare il primo metodo e azzardarsi a sperimentare il secondo solo se si indossano pesanti stivali da fuoristrada che incorporano nella suola una spessa lamina di acciaio.......

Ultima precisazione : sconsiglio la partenza "a spinta" in caso di ingolfamento poichè la compressione elevata del motore renderebbe infruttuoso qualsiasi tentativo .....ovviamente escludendo la beneamata presenza di una pendenza favorevole o di amico particolarmente nerboruto.......

Se si rimane senza benzina......

Può capitare a volte che pur essendo convinti di avere ancora qualche litro di combustibile il motore ammutolisca lasciandoci a piedi magari lontano dal distributore ; per risolvere tale situazione è possibile utilizzare qualche trucchetto che Vi giro pari-pari cioè come mi è stato indicato ma che sinceramente non ho mai applicato....(meno male hehehe)

Per sfruttare ogni goccia residua di benzina nel serbatoio si può cominciare ad inclinare la moto verso la parte del serbatoio in cui è presente il rubinetto del combustibile ; infatti la maggior parte delle grosse monocilindriche proprio a causa della struttura del motore e di conseguenza del telaio presentano un serbatoio piramidale con due sacche laterali in una delle quali si trova il rubinetto stesso ( caso a parte è ad esempio la Gilera RC 600 con ben 2 rubinetti....).Con tale operazione si cerca quindi di recuperare quella piccola parte di carburante isolata dal circuito di alimentazione : se anche questo tentativo si rivelasse infruttuoso si può tentare di recuperare qualche preziosa stilla di benzina soffiando nel serbatoio dal foro di rifornimento .....ma sinceramente non credo serva a molto.....comunque tentar non nuoce :o)

PS: assicurarsi prima di essere in grado di rialzare il veicolo!!! In prima analisi può sembrare un'osservazione banale ma riportare in posizione verticale un motociclo di 165-180 Kg non è molto semplice ......Suggerisco di cominciare a sollevarlo applicando trazione sul manubrio sterzato verso l'interno con entrambe le braccia e poi appoggiando il ginocchio al serbatoio afferrare il veicolo lateralmente e fare forza puntando i piedi a terra ; sconsiglio di tentare un approccio pesistico con colonna vertebrale a 90° per evitare spiacevoli strappi muscolari quali il famoso "colpo della strega"....

 

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