LINEE STORICHE SULL'ORIGINE DI BOCCHIGLIERO
Prof. A.
Bastanzio |
L'origine
storica di Bocchigliero, alla luce di una nuova storiografìa che
si sta sviluppando sul territorio abitato dai Brettii. acquista
una nuova collocazione, per cui va rivisitato quello che F.
Pugliesi (Storia di Bocchigliero) scrive sulla
derivazione del nome e sull'origine degli abitanti.
L'ampia Valle del Laurenzana è stata in tempi remoti teatro di
particolari avvenimenti e insediamenti (anche preistorici), la
cui eco e rimasta nella tradizione orale soprattutto quando essa
si riferisce a toponimi inerenti a località e fatti passati. Se
è vero, come e vero, che la Storia si desume da documenti,
testimonianze, è pure vero che bisogna dare voce alla
tradizione, ai toponimi, ai reperti archeologici rinvenuti in
loco. Infatti nella tradizione contadina tutt'ora si indica la
località presso Pietrapaola (sito archeologico di recente
scoperta) con "Le mura di Annibale”: 'Piana di guerra' in
territorio di Campana. Nello storico fiume Traente (Trionto),
che vide, a detta di Strabone, la nascita della Terza Sibari nel
443 a. C. (S. Rossi- Calabria, Officina, Roma. 1975), sfocia il
Laurenzana che delimita il territorio a Est e a Sud con le
località accennate, mentre a Ovest e Nord il territorio silano.
Bocchigliero. sovrastante il fiume, si distende dolcemente lungo
la dorsale come ultimo baluardo del massiccio silano.
Dalle recenti scoperte storiche ed archeologiche, che
assegnano ai Bruzi l'insediamento di Castiglione di Paludi e
di Petelia (Strongoli) “Metropoli dei Bruzi" (G.
Cerando-Strongoli-Petelia, comune di Strangoli, 1994). si può
dedurre che il territorio bocchiglierese. compreso in linea
d'aria a pochi chilometri tra le due località, sia stato abitato
dai Bruzi. i quali, come riporta Diodoro Siculo (Diod. Sic XVI.
15). distaccatisi nel 356 a. C. dai Lucani, si dedicarono allo
sfruttamento boschivo e armentizio della Sila. |
Ulteriore conferma ci proviene dal recente ritrovamento, presso
Campana, di un monumento (di materiale tufaceo) avente la
configurazione di un elefante di fronte a una figura umana.
Tutto ciò apre uno spiraglio sugli avvenimenti storici compresi
tra il IV e III secolo a. C., che videro, sul
territorio, i Bruzi allearsi con gli eserciti di Pirro
prima, di Annibale dopo. Alleanze che i Bruzi pagarono a caro
prezzo dal momento che la vendetta romana si scagliò furiosa e
su di loro e le loro città.
I’origine del nome. Bocchigliero. di derivazione latina, ha una
chiara assonanza semantica con Longobucco: bucchus (selva,
bosco). 11 nome attuale non deve trarci in inganno; sono di
origine latina tutti i nomi di quei paesi che furono sede o di
presìdi romani, posti su richiesta delle comunità preesistenti,
o colonie fondate dai Romani, soprattutto dopo la seconda guerra
punica (215-204 a. C.), a controllo degli insediamenti, bruzi
che erano stati assoggettati.
L'architettura romana della Torre Campanaria della Chiesa Madre
la dice lunga a questo proposito come l'esistente 'Via Bruzia' e
la via e la località, erroneamente detta 'Acqua dei Prèsidi'
invece di Presidii.
Il sorgere dei presidii e delle colonie romane, siti
archeologici riscoperti, ci aiutano a ritrovare gli insediamenti
bruzii. Infatti il presidio di Bocchigliero richiama, nei
pressi. Arento; Pietrapaola, l'insediamento delle 'Mura di
Annibale': Campana il sito archeologico viciniore: cosi
Strongoli-Petelia. Paludi il sito riscoperto e cosi via.
Quasi tutti gli attuali centri abitati hanno il loro sito
archeologico che testimonia l'antico insediamento.
Da personali ricerche effettuate, il sito archeologico, che
testimonia un forte insediamento ben strutturato, è reperibile
in località 'Basilico'. Tale insediamento. posto a Nord. a
ridosso dell'attuale centro abitato, da cui è ben visibile, è
certamente l'antica Arento. Il territorio presenta una
struttura compatta, quasi un piccolo altipiano difeso da
vertiginose pareti a strapiombo che lo circondano da tutti i
lati eccetto ad Ovest, da cui è collegato con grandi boschi di
querceti e pinete della Sila, Dappertutto, pietre squadrate di
arenaria, che i proprietari e contadini, presenti e passati,
se ne sono serviti per delimitare il loro piccolo
appezzamento di terreno('cota'). Sono visibili, a valle,
muraglie di difesa, innalzate ad opera d'arte.
Affiorano dal terreno reperti di manufatti di terracotta. La
località ha segnato nel passato, remoto e recente, avvenimenti
ricchi di tradizioni. di storie religiose, di racconti
fantastici imperniati sui briganti, di lotte agrarie. La piccola
effige della Madonna de 'Jesu. opera basiliana. proviene da
questi luoghi, Infatti è presente sul posto una chiesetta
costruita dai monaci brasiliani che, attorno agli anni 1100,
1200, hanno abitato e vissuto qui in solitaria meditazione. Ora
tutto è sepolto dal tempo e dall'incuria dell'uomo che tutto ha
travolto e distrutto. È risaputo che il pietrame esistente,
usato un tempo per fortificazioni, difesa al centro abitativo,
negli anni '80 l'Opera Sila se ne è servita per pavimentare
stradelle Interpoderali e demaniali. Inoltre privati cittadini
hanno abusivamente prelevato il pietrame, esistente sulla vasta
area, per fini edilizi; la chiesetta devastata perfino con l'uso
di mezzi meccanici nella speranza di rinvenire chissà quali
tesori nascosti. |
L'incuria
del tempo, l'abbandono, il disinteresse degli organi preposti
porteranno con certezza a cancellare le poche tracce del
passato. Sembra che sia nell'indole bocchiglierese distruggere
la propria identità storica e le proprie origini.
L'AREA ARCHEOLOGICA.
La morfologia dell'insediamento pare che risponda principalmente
ad una necessità di difesa. Secondo P. G. Guzzo, nel suo libro I
Brettii', il modo insediativo brettio era proprio quello
di 'costruire centri fortificati [...] posti a catena fra quelli
maggiori.'.
Inoltre egli afferma che sembra 'giustificato attribuire a un
'sistema' di organizzazione territoriale la disposizione di
nuclei fortificati lungo il litorale ionico tra Castiglione di
Paludi e Petelia'. Tale sistema può essere posto sulla 'sommità
di colline, disposte a intervalli regolari e generalmente in
vista reciproca [...]. Il sistema si riconosce iniziando da
Nord, nella località 'Muraglie di Pietrapaola' (Cosenza). posta
a circa 10 km in linea d'aria da Castiglione di Paludi[...] a
circa 15 km in linea d'aria dalle Muraglie si ha la collina di
Pruina in comune di Cariati.'. Il sistema insediativi, fornitoci
dall'autore, corrisponde perfettamente a quello di Basilicò.
Nelle città brettie, d'altronde, non troviamo grandi opere,
monumenti, templi, o colonne in quanto esse nascevano
predisposte principalmente a difesa territoriale. D'altra parte
i Brettii. amici prima di Taranto, nemica di Roma, alleati di
Pirro, in seguito di Annibale, dopo la II guerra punica, a
detta degli storici, ebbero le loro città rase al suolo e la
maggior parte di essi resi schiavi.
Reperti archeologici:
1. Tomba brezia in località 'Basilicò: essa. formata con
tegole a cappuccina, evidenzia un corredo femminile con vasi
di terracotta, un'anforetta per profumi, una lucerna, una
grande tegola a copertura della stessa.
2. Moneta romana: evidenzia l'effìge di testa d'uomo; il
rovescio presenta una nave rostrata con la dicitura Roma.
3. Sul versante di Basilicò ( Difìsella) si è avuto il
ritrovamento di punta di lancia in pietra.
4. In località "La Mula'; un grande dolmen ora manomesso e
saccheggiato.
Questi brevi appunti, stilati velocemente possono sembrare
campati in aria. Al contrario li ho desunti leggendo qualcosa
sui Bruzi, testi storici e da quei pochi reperti che, a tempo
perso, sono riuscito a rinvenire. L’eredità di un maggiore
approfondimento la si affida ai giovani, che in passato ho
cercato di sensibilizzare con l'istituzione di un club
archeologico il quale purtroppo ha avuto breve vita.
Prof. A. Bastanzio |
Articolo da "INCONTRO" inviato da Vincenzo Caligiuri
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