Prepotenze Quotidiane

&

Pubblici Deliri

 

Stefano Pelloni

"Un acuto ritratto dei vizi e delle manie di questa fine millennio. Un'escursione nella follia quotidiana, condotta con piglio dissacrante e con una dose di necessario cinismo. Una divertente quanto istruttiva rassegna dei costumi "patologici" che affliggono la nostra società."

" ... Mi hanno confiscato la terra... mi hanno tolto tutto ciò per cui io ancora vivevo. Mi hanno raccontato che questo treno andrà veloce, velocissimo, ma io mi domando dove vogliamo andare? Non è forse meglio fermarsi e parlarsi? Non è magari più saggio seguire i ritmi della terra e della natura? ... capisco che il mio tempo si è ormai compiuto, mi farò da parte, sconfitto".

("Il Treno dei Ricordi", Prepotenze Quotidiane & Pubblici Deliri)

 

 

"...Modena , città che si è ingrandita troppo velocemente , ormai metropoli , i tuoi figli si sentono dispersi e vorrebbero ritrovare la tua vecchia anima , il tuo dialetto che ormai sta scomparendo dietro l’arrivo di culture diverse . Modena , chiama pure chi vuoi perché è bello essere cosmopolita ma non rinnegare le tue radici e facci vedere ancora una volta il tuo volto generoso , contadino , i canti dei vecchi al ritorno dai campi , le nebbie dense piene di malinconia , quei silenzi interrotti solamente dal muggito delle mucche o dagli schiamazzi dei bambini . Ora il caos , gli ipermercati , le automobili di mille e più colori ti hanno corrotta. Non più paese vivo , ma morta accozzaglia di finti suoni e colori , di richiami che sempre più si assomigliano agli specchi per le allodole ..."

("Modena Spotting", Prepotenze Quotidiane & Pubblici Deliri)

 

"...Il fumo dello spinello è dolciastro , ed inebria profondamente... Penso lontanamente al preservativo che ho nel portafoglio , ma non ho voglia di mettermelo . Con tutte le ragazze che ci sono in giro figurati se proprio lei ha l ‘ AIDS .Sono troppo in là , e non posso o non riesco a reagire per cui mi lascio andare. Mi sento imbattibile , forte , e quando ripartiamo siamo allegri : un’allegra combriccola. Arriviamo alla disco e subito un tipo tatuato e rasato a zero ci offre delle pasticche dicendoci che sono il meglio del mercato .Chiaramente non ci facciamo sfuggire l’occasione e dopo avere sganciato 150 sacchi ce le pappiamo alla grande....

("Sabato sera", Prepotenze Quotidiane & Pubblici Deliri)

 

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