80° Corso A.U.C. S.T.M.C. Caserma Ferrari Orsi Caserta 1975 |
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A Caserta |
E' un fiume carsico che lento ed inesorabile scorre e che si alimenta,
poco alla volta, di rivoli che affiorano qua e là dai ricordi del tempo; le acque si ingrossano ed il rumore si fa, sempre più sordo;
e pensare che è tutto nato da una "bicchierata" che qualche buontempone della 1° Compagnia Tobruch aveva pensato di organizzare tra le
montagne delle nostre Alpi.
Questi temerari, Bepi Romano, Gianni Speranza, Luigi Russo con la complicità del Colonnello C.te del 32° Rgt. Carri Guglielmo Gustato che, nelle vesti di padrone di casa, in quel di Tauriano (5/6 Novembre 2005), hanno dato la stura ad un movimento di risveglio di coscienza di tutti quelli che come me, hanno sempre mantenuto nel proprio cuore la speranza che quel periodo trascorso a Caserta, nel lontano 1975, non fosse stato solo un episodio passeggero della propria esistenza, bensì un "incipit" di un percorso ben più maturo e responsabile che ha lasciato il segno nell'esistenza di ognuno per sempre. |
Ebbene quel fiume carsico, dopo un tortuoso percorso, è scaturito tra le
rocce della fontana monumentale del parco nella bellissima Reggia di Caserta nelle giornate del 27/29 Maggio di quest'anno. |
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Lagunari, meccanizzati, bersaglieri, carristi e cavalieri ancora una volta insieme,
ancora una volta partecipi di scelte fatte tanti anni fa,
orgogliosi di mostrare alle proprie mogli e figli ciò che a raccontare,
non renderebbe giustizia alla verità.
piazza Vanvitelli |
Lo sforzo fatto dai "temerari" di cui
sopra non è dato comprendere quando, arrivando in albergo si è trovata la propria camera disponibile, il programma culturale scaricabile
dal sito dell'80° nel web, l'autista dell'autobus in attesa di fronte all'albergo, la Certosa di S. Martino, Castel S. Elmo, la Reggia di
Caserta e la visita alla Caserma Ferrari Orsi; tutto è stato perfettamente, "teutonicamente" organizzato! Cosa dire? Il dispendio di
energie, di tempo e la pazienza necessaria all'impresa dovrebbe far riflettere ognuno di noi ed al tempo stesso, fare onore a chi tutto
ciò ha reso possibile. Alla luce di quanto sopra, sicuro di interpretare il pensiero di tutti i partecipanti al raduno, esprimo a Romano,
Speranza e Russo un doveroso e sentito ringraziamento. |
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