Gaetano
G. Perlongo nasce a Solingen, in Germania, nel 1970 e vive a Trappeto
(Palermo). Dopo essersi diplomato in elettronica ha studiato fisica,
spaziando, con notevoli risultati, dalla matematica speculativa alla
fisica teorica e all'astrofisica. A Trappeto, paese adottivo del grande
Danilo Dolci, Perlongo inizia il suo viaggio nel mondo delle parole.
Tra le sue opere più note ricordiamo: "La licantropia del poeta"
(2001), "Il calabrone ha smesso di volare" (2002), "Il vuoto
mistico della retta" (2003), "Nassiriya - Frammenti di voci
dalla galassia terrestre" (2003), "Metessi" (2003), "La
Mattanza. Poesie e Canzoni di protesta" (2004), "Le vene
aperte della poesia (Appunti per un Seminario)" (2005), "Rincorsa
alle ombre" (2006), "Rumore di fondo. Meditazioni
sull'Arte" (2006), "Filippo Grillo. La nuova alba
della Cucurbita" (2007), "Chi semina versi"
(2009), "Una fiamma ossidrica mascolina" (2009),
"Uno stoico calibro 38 / Prototype 6. «Ipotesi per un monologo
teatrale»" (2009), "Il simbionte Moschata Butternut. Filippo
Grillo e l’alba della Cucurbita" (2012), "Vorrei alzarmi in volo - Premiere" (2015), "In un preludio d’autunno" (2015), "Ironia e Maieutica: Dialoghi tra un Poeta e un Pescatore", con Beppe Cartello (2015) e "Sintropia" (2002-2020).
Il Centro Divulgazione Arte e Poesia e l'Unione Pionieri della Cultura
Europea di Sutri (Viterbo), visti gli alti meriti acquisiti, in riconoscimento
alla lodevole attività svolta in favore della cultura, gli conferisce,
nel 2002, la nomina a Membro Honoris Causa a vita. Nell’ottobre del
2005 fonda il Centro Studi e Ricerche "Aleph". Ha insegnato
presso la Libera Università Popolare "Danilo Dolci" di Partinico
(Palermo). Nel
2011 Adunis lo sceglie
con Milo De
Angelis e Valerio
Magrelli tra gli autori italiani contemporanei da tradurre in
arabo. Attualmente tiene seminari di
fisica e matematica a studenti liceali ed universitari
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