La pesca all'inglese
 
La pesca all'inglese.
Caratteristica che rende ancora più affascinante questo invaso, è la quasi consueta presenza di una corrente d’aria che soffia molto spesso dalla sinistra verso la destra di chi, come molti, preferisce pescare sulle sponde che danno le spalle a Minervino Murge. Affascinante, ovvio, per chi è capace e ama cimentarsi con la tecnica della pesca all’inglese.
Questa tecnica, nata anche essa come indica il nome stesso in Inghilterra, consente, grazie all’uso di canne leggere, nylon affondanti e waggler come galleggianti, di far lavorare il filo sotto la superficie dell’acqua evitando così l’azione di disturbo del vento. Tra l’altro, chi conosce questo tipo di pesca, sa bene che il waggler, contenendo la maggior parte del piombo necessario al lancio, consente di pescare con terminali leggeri adatti ad ingannare anche i pesci più diffidenti.
Tecnica ampiamente utilizzata nelle gare di pesca che vengono organizzate in queste acque, diventa un binomio perfetto se abbinato all’uso di bigattini o mais nella pesca dei carassi. Una parentesi và aperta parlando di carassi. Qui, raggiungono taglie davvero ragguardevoli; molti, infatti, i Kg. di pescato dopo una gara di pesca sia grazie alla quantità di carassi sia anche grazie alla loro taglia.
Il denominatore comune, tra chi pratica la pesca all’inglese, è quello di pescare comunque facendo toccare l’amo sul fondo; nella maggioranza dei casi, infatti, i carassi stazionano a pochi centimetri dal fondo richiamati anche, e soprattutto, dalle pasturazioni pesanti che ogni pescatore effettua nella sua postazione.
Far raggiungere velocemente il fondo, significa anche evitare attacchi all’esca da parte della minutaglia che è presente e composta da alborelle, triotti e novellame in genere.
Anche qui, anzi soprattutto, sono di regola terminali sottili; personalmente, quando il caso non richiede particolari lenze ultrasottili, sono abituato a caricare il mulinello con del monofilo dello 0,16 max e come terminali 0,14 – 0,12.
Per la pasturazione, vanno benissimo le più comuni pasture confezionate e già pronte all’uso o, alternativa non meno interessanti sono le costanti fiondate di bigattini che non tarderanno ad attrarre in zona cavedani e persici reali di tutto rispetto. Consiglio vivamente l’uso di un guadino e di una nassa, visto, che le catture saranno molteplici e impegneranno non poco chi volesse provare.
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La diga del Locone
     
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