La pesca .

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[PESCE] Per descrivere il mio personale concetto di pesca vi presento alcune pagine scritte da Gian Domenico Bocchi nel suo libro "Pesci acque e artificiali."

Il frastuono delle citta', la vita convulsa e assurda di sempre si e' ora allontanata di colpo. Tutto e' scomparso laggiu', dietro quel filare di alberi lontani, persi sullo sfondo del cielo.
Abbiamo ancora una volta abbandonato la "giungla d'asfalto" con le sue miserie, le sue meschine ambizioni, la sua vita spesso vuota di significato che per tanto tempo ci ha tenuti legati, che ci ha quasi resi automi senza volonta'.

Ora, come tante altre volte, siamo qui' nel pieno di una natura "selvaggia", o, ( dato il dilagare della "civilta'" che lentamente si insinua ovunque) diciamo meglio, siamo in un angolo tranquillo di verde e, vicina a noi, immancabile amica, l' acqua.

E' lei che abbiamo cercato con ansia, con frenesia quasi. E ora non importa se sia l' acqua calma e verdastra di una palude, o quella lenta di un ampio fiume, la conca tranquilla di un lago o lo scroscio impetuoso di un torrente. Qui, noi volevamo giungere e, qui dove l' eterna amica lascia sempre un senso di vago piacere agli occhi di ogni essere umano, pescatore o no. Si rimane sempre incantati, infatti, alla vista di un lago apparso d' improvviso, ci si arresta un attimo sul grande fiume, forse un po' rapiti dall' ambiente nuovo che si presenta agli occhi, o si ascolta il mormorio del torrente che , perduto in un ambiente selvaggio, appare e scompare tra profonde gole, tra spruzzi di spuma.

Qui, dunque, noi volevamo giungere e vedere nella amica acqua qualcosa di piu' volevamo vedere tutta quella misteriosa vita che nasconde e che noi per tanto tempo abbiamo tentato di spiegare. Ogni altro ambiente, forse, e' caduto ormai del tutto in potere dell' uomo, la Natura ha svelato mille segreti ed egli, entro certi limiti, e' riuscito a dominarla.

Per il mondo delle acque e' stata una cosa diversa. Sempre l' uomo ha tentato di capire qualcosa della vita dei suoi abitanti e sempre e' stato costretto a smentirsi. Ed e' cosi' che noi pescatori non potremo mai giurare sulle abitudini e sulla vita dei nostri eterni nemici-amici: i pesci. E' inutile forse parlarne, ma quante volte nelle stesse condizioni di tempo, di zona, con la stessa esca e con gli stessi sistemi siamo stati smentiti da risultati totalmente opposti? Forse e' anche per questo che l'acqua [PESCE MANGIA PESCATORE] ci attrae,che la vita delle acque esercita su di noi un richiamo possente. Non soltanto il fatto di "prendere il pesce". E' qualcosa di piu' arcano che ci richiama: le "catture" passano in seconda linea in una battuta di pesca, quando ci accorgiamo di aver imparato qualcosa di nuovo, di vero, di aver rubato alla natura e al mondo delle acque in particolare un piccolo segreto.
Si, abbiamo imparato qualcosa, ne siamo profondamente gelosi e tanto, tanto soddisfatti.
Ed e' bello andare cosi' lungo le acque, nel vivo della Natura . L' animo e la mente si placano, l' uomo torna veramente se stesso, libero a contatto con un mondo che ogni volta, finalmente, sente perfettamente suo. E i pensieri vagano per l' infinito, e la lotta continua per la vita di ogni giorno perde importanza, mentre concetti ben piu' profondi e piu' grandi di quelli di "progresso", di "produzione", di "programmazione" , eccetera prendono forma. C' e' veramente qualcosa di eterno che ci circonda, qualcosa che ogni legge umana non riuscira' mai a distruggere.
Siamo tornati sull' acqua, siamo tornati con la coscienza di uomini e non di automi, come uno spirito vivo di ricerca, .......

( Gian Domenico Bocchi - Pesci acque e artificiali-)

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