Comunicato stampa ADAS: Associazione Dipendenti Azionisti Telecom Italia
All’assemblea
Telecom Italia del 7 maggio 2002 partecipa il presidente Alessandro Fogliati
La raccolta delle deleghe è avvenuta secondo le norme del codice civile in quanto sono note le difficoltà poste dal TU Finanza e da Consob. In proposito, si richiama l’attenzione della Commissione Finanze della Camera, impegnata nella revisione della normativa sul diritto societario. La nostra partecipazione all’assemblea risponde pienamente all’appello rivolto agli azionisti da parte del presidente Consob.
Il bilancio 2001 risente del drastico cambiamento di
assetto azionario e di governo dell’impresa avvenuto nel luglio dello scorso
anno. Si confrontano due visioni imprenditoriali: le conseguenze sono evidenti,
a partire dal bilancio in perdita. Bisogna risalire al 1979 per trovare un
simile risultato - allora si era al terzo anno di tariffe bloccate - mentre l’inflazione del periodo era stata
superiore al 50%. Viene proposto un dividendo con cospicuo ricorso alle
riserve. Decisione che viene accolta tenuto conto delle condivisibili
dichiarazioni d’intenzione sulla prevalenza di una gestione prima industriale
che finanziaria, sull’importanza dell’innovazione tecnologica e del ruolo Paese
di Telecom Italia.
Il non esaltante valore di
impresa, a livello europeo, di Telecom Italia, che pure vanta margini più
elevati e minor indebitamento di tanti ex incumbent europei è il risultato del
modo malaccorto con cui si è proceduto alle privatizzazioni in Italia, del
sostanziale fallimento dell’idea di public company, del quadro opaco della
politica economica e della realtà industriale italiana e della drammatica crisi
che ha investito tutto il settore nel mondo intero
Di qui l’indispensabile
collegamento del bilancio al piano industriale che si basa su tre pilastri: sviluppo nuovi servizi; consolidamento
delle posizioni sul mercato nazionale; razionalizzazione delle presenze sul
mercato internazionale.
Al riguardo vengono poste a
Marco Tronchetti Provera importanti questioni sulle prospettive di crescita in
Italia, sulla proiezione internazionale di TIM, sulla tanto discussa
dismissione di Telespazio (che ci pone molti interrogativi), su Seat (internet,
La7), sulle potenzialità di Finsiel.
Richiamo anche alle sinergie Pirelli-Telecom Italia,
ai costi per il ricorso a servizi esterni e a possibili disfunzioni che
potrebbero sorgere nell’ipotesi di un eccesso di centralizzazione della
gestione rilevante delle controllate e, infine, alle iniziative da assumere per
una più completa valorizzazione delle risorse umane.
Tutte questioni vitali per chi ha il compito di
rappresentare i dipendenti azionisti e i piccoli azionisti.
Un indirizzo che lamenta l’ottica di breve termine e
speculativa di molte partecipazioni azionarie e rivendica il respiro del
medio-lungo periodo dovrebbe cercare di ancorare parte della propria base
azionaria su soggetti, come i dipendenti azionisti, che hanno un eminente
interesse a una gestione prioritariamente industriale e strumentalmente
finanziaria dell’impresa.
Considerazione che dovrebbe interessare anche il
Ministero dell’Economia, detentore di una partecipazione del 3,46% di cui
vorremmo si riprendesse il discorso sulla sua destinazione.
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Alessandro Fogliati, tel
335.6527795; e.mail pgqffo@tin.it
sito
internet http://space.tin.it/economia/pgfogl oppure
www.virgilio.it (poi Fogliati).