Obiettivo: “Rafforzare i diritti degli azionisti” a seguito della Direttiva 2007/36 del Parlamento Europeo e del Consiglio (luglio 2007).

 

Gli Stati membri dovranno “conformarsi” entro il 3 agosto 2009.

 

Il Ministro del Tesoro conosce le “osservazioni” di molte Istituzioni. Alcune chiedono “più tempo”, un “regime transitorio” (che in Italia vuol dire anni e anni, se non l’insabbiamento); altre rigettano esigenze vitali, quali l’aggiornamento periodico del libro soci; altre dicono che la nostra “governance” è già allineata; altri che il rilascio della delega da parte degli intermediari è cosa facile;  altri che alle domande degli azionisti si risponderà…come oggi….. Non ho letto nulla di nuovo, solo “ostacoli” alla vecchia maniera (metodo alla “azzeccagarbugli”). Non a caso in Italia abbiamo dovuto registrare situazioni quali Parmalat, Alitalia e anche gli effetti nefasti della privatizzazione di Telecom.

 

Invito il Ministro del Tesoro ad accogliere in toto la direttiva europea. Anzi, nel conformarsi, andrà precisato che le Società potranno andare oltre, attraverso la loro “autonomia statutaria”.

 

Vorrei ricordare alcuni eventi che hanno preceduto la direttiva in oggetto.

 

1)      La costituzione delle associazioni di azionisti, normalizzate dalla Legge Draghi e dalla Consob (es.ADAS, Associazione Dipendenti Azionisti Stet-Telecom Italia, nasce nel 1995).

2)      La costituzione della federazione europea (EFES: European Federation Employee Shareholder), con il contributo ADAS, nel 1998 e della federazione italiana: FIADA.

3)      Un primo intervento del Parlamento Europeo, nel 2003, che invita ad assumere con urgenza iniziative per rafforzare i diritti degli azionisti.

4)      Un secondo intervento europeo l’anno successivo: sull’esercizio del voto per delega e sulla possibilità di partecipare alle assemblee mediante mezzi elettronici…..

5)      La direttiva europea di fine 2004 (n.109) è stata ritenuta insufficiente e quindi viene approvata la direttiva in oggetto (dopo tre anni..).

6)      Alcuni principi: gli azionisti devono potere votare nel corso dell’assemblea o prima della sua tenuta, indipendentemente dal luogo in cui risiedono; le società non devono incontrare ostacoli nell’offrire ai propri azionisti mezzi di partecipazione elettronica all’assemblea; procedure agevoli ed efficienti per il voto per delega, tutto ciò viene agevolato se la società conosce i propri azionisti (libro soci): è arrivato il momento che ABI e quindi gli intermediari si adeguino! Se è questione di costi, si dica il”quanto”.   

 

 

 

 

 

 

D