ADAS: Associazione fra i Dipendenti e i Pensionati di Gruppo
Azionisti della Stet-Telecom Italia

ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI TELECOM ITALIA DEL 3 LUGLIO e 10 AGOSTO 2000
Argomenti che saranno svolti dal Presidente ADAS, Alessandro Fogliati

Parte ordinaria
Primo intervento
: Bilancio 1999 Nomina di un amministratore. Rinnovo del Collegio Sindacale.

Alessandro Fogliati partecipa con 50 deleghe per un totale di 155.160 azioni. Sono presenti altri soci ADAS.

Lettera del Presidente: asciutta, condivisa in molte parti. Gli interrogativi: l’OPAS si basava su di un progetto industriale di largo respiro che ancora oggi però risulta carico di incognite.
I risultati definiti "apprezzabili" portano ad un aumento del dividendo, da 280 a 600 lire: si distribuisce l’89% dell’utile netto, quando il cash flow per azione si è ridotto da 2120 a 2020 lire e il patrimonio netto è aumentato di poco, da 4265 a 4444 lire, aumentano i ricavi del 8,2% (+21% per il mobile, meno 1,2% per il fisso), le partecipazioni all’estero danno ancora un risultato operativo negativo, per la Stream l’orizzonte è ancora incerto (ricavi 87 miliardi, perdita di 450 miliardi!)?. Dismissioni Sirti e Meie, in corso o chiuse con troppa disinvoltura. Anche la dismissione di Italtel pone importanti interrogativi sul futuro dell’innovazione e dell’industria in Italia.
Per il futuro, nel 1999, cosa si è fatto?: meno investimenti (da 18.880 a 13.080 miliardi), forse poca innovazione tecnologica e poca attenzione alle strutture a ciò dedicate, troppo presi a contrastare l’attacco della concorrenza sui media (spendiamo più in pubblicità e in consulenze che in ricerca), e l’azione delle molteplici strutture preposte al controllo del mercato, o a individuare l’ennesima ristrutturazione, i cui risultati presuppongono la ricostituzione di un "spirito di corpo" che richiede misure che vanno al di là delle citate politiche di "formazione e riqualificazione". Si chiede quindi di conoscere il futuro di Cselt e della Scuola di formazione dell’Aquila.
Per le attività all’estero – con le soluzioni individuate che collocano il Gruppo in un ambito regionale e non mondiale-sembrano emergere carenze: precario, ad esempio, il quadro europeo (specie in Francia e in Austria). In sintesi, per Telecom si sente sempre più il bisogno di futuro, quasi emblematicamente espresso dalla riduzione formale delle funzioni di strategia di medio/lungo termine. Ricordo che alcune fonti internazionali disegnano un’assetto, per l’Europa, composto di 4 grandi operatori.! Sarebbe fuori l’Italia.
In merito alla valorizzazione delle risorse umane, perché non ci viene detto nulla sulla riduzione della partecipazione al capitale sociale dei dipendenti del Gruppo: lo 0,36% (per le sole azioni in deposito presso Telecom) va confrontato con oltre il 3% di fine 1997 (erano 96.000 i dipendenti azionisti). Esistono le condizioni perché questa situazione possa rapidamente essere riequilibrata.
E’ giunto anche il momento di stabilire con chiarezza chi deve mantenere con continuità i rapporti con le associazioni di azionisti (che rispondano ai requisiti di legge), evitando di coinvolgere strutture impegnate in altri rapporti, ancorché riguardanti i dipendenti.
E’ anche giunto, per il Tesoro, il momento di stabilire a chi verranno date le azioni (il 3,46% del capitale): una parte cospicua dovrà essere messa a disposizione di un fondo, di durata almeno quinquennale, cogestito con le suddette associazioni di azionisti. Con la collocazione di queste azioni e l’eliminazione dallo Statuto sociale delle norme sui "Poteri speciali", lo Stato dovrebbe uscire di scena, si dischiude anche la possibilità di rivedere le norme sulla composizione del CdA (la maggioranza dovrà ad esempio avere meno dei 4/5 degli amministratori da eleggere e va ripensato il voto di lista anche per il collegio sindacale).

Secondo intervento: Regolamento assembleare (rinviato ad altra assemblea).

In tema di raccolta delle deleghe e di visibilità delle associazioni di azionisti,verrà rilevato con soddisfazione che il CdA di Telecom propone in assemblea (0rdinaria e straordinaria) un insieme di misure (adeguamento dello statuto sociale, codice di autodisciplina, regolamento assembleare) che vanno nella direzione di un più efficace e armonioso governo dell’impresa). Richiamo per il CdA sui loro "poteri:e precisamente sul punto (n) "riferisce agli azionisti in assembla", che va ampliato visto , ad esempio, il punto 12.2 del codice di autodisciplina "Gli amministratori incoraggiano e facilitano la partecipazione più ampia possibile degli azionisti alle assemblee".

Proposte di integrazione del regolamento assembleare: 1) dare al presidente la facoltà di tenere le assemblee di azionisti in sedi diverse (inizialmente a Torino e a Roma) in videoconferenza, con la garanzia di identificazione dell’azionista che interviene e vota in tempo reale 2) rif.art. 16: le risposte agli azionisti debbono anche essere date, ove necessario, per iscritto dopo l’assemblea, al più tardi entro quindici giorni. 3. Va fatto riferimento ai contenuti minimi del verbale di assemblea e delle prerogative sullo stesso dell’azionista.

Parte straordinaria (10 Agosto 2000)
Primo intervento: Adeguamento Statuto sociale.

Alessandro Fogliati partecipa con 9 deleghe per un totale di 32.700 azioni. Voto favorevole su entrambi i punti all'ordine del giorno.   Sono presenti altri soci ADAS. Vedere comunicato stampa de 11 Agosto.

Questioni della stock-option riservata a parte della dirigenza (auspicandone l’estensione "mirata"). Sarà chiesto che se le azioni del Tesoro non vengono collocate in un fondo, di realizzare un aumento del capitale riservato ai dipendenti ed ex dipendenti del gruppo Telecom, con clausole che assicurino una stabilità del possesso di almeno cinque anni.
Statuto sociale: favorevole accoglimento del nuovo articolo 19: per facilitare la raccolta delle deleghe presso i dipendenti della Società e delle sue controllate associati ad associazioni di azionisti che rispondano ai requisiti previsti dalla normativa vigente. Corrisponde alle indicazioni del DL 24/2/1998, n. 58 (riforma "Draghi"). A questi fini sarà chiesto anche di applicare condizioni analoghe a quelle in atto per gli azionisti possessori di azioni di risparmio.

Codice di autodisciplina (non sottoposto ad approvazione dell'assemblea):

Commento e proposte:
art. 3.1 non esiste solo l’obiettivo della creazione del valore per gli azionisti (shareholders and stakeholders)
art.12.2 "Gli amministratori incoraggiano e facilitano la partecipazione più ampia possibile degli azionisti alle assemblee": quindi videoconferenza, emissione automatica modulo per la partecipazione diretta o per delega, accordi con ABI, misure che bilancino l’inefficacia del voto per corrispondenza e del regolamento Consob sulle associazioni di azionisti
art. 11.3 periodico aggiornamento delle regole di corporate governance e art. 12.6 …tutela delle minoranze (caso emblematico Meie): caso concreto, modifica degli articoli 10 e 17 dello statuto riguardanti la nomina degli organi sociali.

Secondo intervento: Scissione parziale (Telecom Italia Net, SEAT)

Nell’assemblea di gennaio, Alessandro Fogliati ha chiesto a Telecom di tenere un comportamento di maggiore fermezza nella difesa dei propri diritti nei confronti degli organismi di regolazione del mercato. Fermezza che richiede consapevolezza di sapere predisporre, in anticipo, le misure di salvaguardia necessarie. Non sembra che ciò sia avvenuto nel caso Seat-Tin.it. Dalla stampa si sono avute notizia di ritardi e carenze informative (nonostante l’ausilio di consulenze!). Va detto come si sono succeduti gli eventi che hanno portato l’Antitrust ad aprire una indagine con un simile ritardo, dopo le scorribande di borsa, indagni che si è conclusa a fine Luglio. E’ comunque vero che il Governo, il quadro regolamentare e le azioni delle diverse Authorities (Consob, Antitrust e quella per le Garanzie per le TLC) non sollecita ma piuttosto ostacola (o crea alibi) nella definizione di un chiaro indirizzo di medio/lungo respiro per il nostro Gruppo.
Sul modo di fare il mestiere di Authority e sul livello di competizione raggiunto in Italia, l’OCSE ha avviato una indagine che si concluderà entro l’anno con un vero e proprio "esame" che si svolgerà a Parigi presso il Comitato TISP. Sarà un esame severo, imparziale, che si avvarrà anche delle esperienze acquisite nel corso di analoghe indagini riguardanti una decina di importanti paesi OCSE. L’esame dovrebbe concludersi con precise raccomandazioni che il nostro Paese dovrà recepire con sollecitudine.
Con le recente iniziativa di acquisizione delle reti Montecarlo, la situazione si è ancora più ingarbugliata. Le motivazioni non convincono sul piano del business ed è poco sostenibile anche sul piano della convergenza tecnologica. L'iniziativa ha invece pericolose derive politiche che le "Autorità" sembrano agevolare. Avrà certamente una ricaduta su Stream che va argomentata. Ancora una volta va sottolineata la mancanza di un reale piano industriale: il contesto in cui opera Telecom giustifica solo in parte azioni day-to-day. Il mercato ha colpito pesantemente i nostri titoli: era possibile ridurne l'impatto?

Nell’assemblea di gennaio, si era anche chiesto di dare risposta alle attese di conversione delle azioni di risparmio Telecom Italia, cogliendo le opportunità offerte dall’operazione Seat-Tin.it. Presa d’atto, per intanto, della semplificazione della  catena di controllo (Olivetti+Tecnost), e della riduzione dei titoli quotati (eliminando le azioni di risparmio Olivetti). Su questo tema va comunque valutata con attenzione l'operazione di conversione delle azioni di risparmio di TIM.

Memorandum

1. Cessione MEIE:

1.1 Disparità di comportamento Sirti-Meie: per Sirti, dividendo straordinario, assegnazione azioni per scorporo immobili

2: Assemblea Telecom Italia del 3 e del 13 Luglio (lettera ADAS a Consob e Colaninno, il 23 Giugno)
Ancora una volta, le associazioni di azionisti Telecom sono costrette a rinunciare alle prerogative di intervento in assemblea dettate dal DL 24/2/1998, n. 58 e dal relativo regolamento CONSOB. Queste associazioni, per due volte hanno sperimentato la nuova disciplina che si è dimostrata farraginosa e anche "costosa". Non risulta che altre associazioni abbiano tentato l’avventura! Senza sostanziali miglioramenti, queste norme non saranno più adottate: faranno la fine di quelle attinenti il voto per corrispondenza. La raccolta delle deleghe da parte ADAS e ASATI è in corso secondo le disposizioni del codice civile e quindi i problemi sottostanti sono noti a tutti.

3. Sito Internet ADAS: http://space.tin.it/economia/pgfogl,

Tel/fax: 06.90019378 Cel. 0335.6527795 e.mail : pgqffo@tin.it