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Il dogma dell'immacolata concezione ed il peccato originale
San Tommaso come tutti i Domenicani
dell'epoca erano contrari nel ritenere Maria esente dal peccato
originale, pur tuttavia San Tommaso aveva un'alta opinione di Maria
Vergine.
Vediamo l'approfondimento di S.
Tommaso nella Somma Teologica (III, q. 27, a. 4):
«Quelli che Dio
sceglie per un compito speciale, li prepara e li dispone in modo che
siano idonei ai loro doveri, secondo l'affermazione di S. Paolo (2 Cor
3,6): "Ci ha resi ministri adatti di una nuova Alleanza". Ora, la Beata
Vergine fu scelta per essere la madre di Dio. Non si può
quindi dubitare che Dio con la sua grazia l'abbia resa idonea a
ciò, secondo le parole dell'Angelo (Lc 1,30 s.): "Hai
trovato grazia presso Dio: ecco tu concepirai", ecc. Ma ella non
sarebbe stata degna madre di Dio se avesse talvolta peccato. Sia
perché l'onore dei genitori ridonda sui figli, come dice la
Scrittura (Pr 17,6): "Onore dei figli i loro padri", per cui
all'opposto la colpa della madre sarebbe ricaduta sul Figlio. - Sia
anche perché ella aveva un'affinità singolare con
Cristo, che da lei prese il corpo. Ora, S. Paolo (2 Cor 6,15) afferma:
"Quale intesa tra Cristo e Beliar?". - Sia ancora perché in
lei abitò in modo del tutto singolare, non solo nell'anima,
ma anche nel seno verginale, il Figlio eterno, che è "la
Sapienza di Dio" (1 Cor 1,24), di cui sta scritto (Sap 1,4): "La
sapienza non entra in un'anima che opera il male, né abita
in un corpo schiavo del peccato"».
«Dobbiamo quindi affermare in modo
assoluto che la Beata Vergine non commise mai alcun peccato attuale
né mortale né veniale, così da
avverare le parole del Cantico (4,7): "Tutta bella sei tu, amica mia,
in te nessuna macchia", ecc.».
Fu Duns Scoto il primo a formulare
la tesi della preservazione di Maria dal peccato originale in vista e
per i
meriti di Gesù Cristo e
con lui i Francescani, vicini alla pietà popolare che a
riguardo non aveva dubbi.
E' passato molto tempo da quando
Vincenzo Bandelli, Maestro Generale dell'Ordine (dal 1501 al 1506),
giunse ad affermare che «è cosa empia ritenere che
la Beata Vergine non sia stata concepita nel peccato
originale».
Opinione qella del
Bandelli non condivisa da vari Papi.
L' 8 dicembre 1854 Papa Pio IX
promulgò il dogma dell'immacolata Concezione.
Riportiamo le parole esatte della
Definizione dogmatica dell'Immacolata, contenute nella Bolla
Ineffabilis Deus:
«Noi dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina la quale ritiene che la beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua concezione, sia stata preservata intatta da ogni macchia di peccato originale, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in considerazione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è dottrina rivelata da Dio, e perciò va creduta fermamente e costantemente da tutti i fedeli» (DS 2803).
LA DEVOZIONE AL SACRO CUORE DI GESU'
( Nota bene: la devozione
alla Misericordia di Dio c'è sempre stata fin dagli inizi
nella nostra Chiesa, nel Nuovo testamento e finanche nell'Antico.
Lo stesso Dante Alighieri
nella Divina Commedia inserisce l'imperatore Traiano,
pagano, nel paradiso per un atto di misericordia fatto dallo stesso e
grazie alle preghiere di San Gregorio Magno Papa ; inserisce
nell Purgatorio lo stesso Manfredi scomunicato, che all'ultimo momento
per la misericordia di Dio si salva; inserisce la Cunizza che ebbe
più mariti e vari amanti ma si convertì negli
ultimi anni della sua vita nel paradiso
Dante volutamente nel 1300 con questo vuole ampliare il tema
della misericordia divina e vuole trattenere gli uomini dal giudicare
troppo arbitrariamente sulla salvezza.
Come non dimenticare che la devozione a Gesù Misericordioso
trova le sue radici antiche nella spiritualità del sacro
cuore di Gesù, che si rivelò nel 1673 a S. Margherita Alacoque e il 17
giugno 1789 Gesù tramite S. Margherita chiese (invano) la
consacrazione della Francia al Suo Divin Cuore <<Cristo,
Re dei re e Signore dei signori>>).
Già alla fine del XIII secolo, un 27 dicembre (Festa di S.
Giovanni), la monaca benedettina tedesca Gertrude
d'Hefta ebbe la singolare grazia di poter riposare in
compagnia di San Giovanni sul petto del Signore e di poter sentire i
battiti del Suo Cuore.
La stessa esperienza la ebbe Santa Margherita Alacoque il 27 dicembre
(del 1675?), una monaca visitandina (l'ordine visitandino
già aveva una devozione per il sacro cuore di
Gesù, devozione introdotta dal padre fondatore S. Francesco di Sales (1567-1623).
Scrive S. Margherita: "Dal momento
dell'incarnazione infatti, questo sacro cuore è stato
trasformato in un mare di amarezza ed ha incominciato a soffrire da
quel primo istante fino all'ultimo sospiro della croce. Per questo Dio
vuole che sia celebrato con un onore tutto particolare,
affinchè gli uomini , con il loro amore e i loro omaggi, Gli
facciano gustare tanta gioia e tanto piacere quanto sono le amarezze e
le angoscie che Gli hanno fatto provare con le loro offese."
Il papa Leone XIII nel 1899 ha consacrato il mondo al Sacro Cuore di
Gesù.