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Ripasso di Fisica per il Biennio delle Superiori
 
Unità 14.
La propagazione ondosa e la luce
 
DEFINIZIONI E TABELLE Esercizi svolti, esperienze e attività Questionario
 
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D1. In molte situazioni, il movimento oscillatorio di un corpo (vedi l’Unità 8) può indurre un movimento analogo in altri corpi, trasmettendosi a distanza tramite successioni periodiche di impulsi chiamate onde.

D2. Le onde sono fenomeni fisici molto importanti, in quanto consentono la propagazione dell'energia senza il trasporto di materia.

D3. Le masse che oscillano producono onde elastiche, che trasportano energia meccanica (per esempio, le onde acustiche, vedi la definizione D10, e le onde sismiche). Invece, le cariche elettriche che oscillano producono le onde elettromagnetiche (vedi la definizione D14), che trasportano energia elettromagnetica.

D4. Se gli impulsi si propagano nella stessa direzione dell'oscillazione, il moto ondulatorio è longitudinale, come le compressioni in una molla (vedi la definizione D14 dell’Unità 8).

Se, invece, gli impulsi si propagano in direzione perpendicolare a quella dell'oscillazione, il moto ondulatorio è trasversale, come le onde su una corda).

D5. Le onde vengono rappresentate graficamente mediante curve (che nel caso di onde prodotte da oscillazioni armoniche sono dette sinusoidi), in cui l'intensità degli impulsi che si propagano è riportata in funzione dello spazio percorso.

D6. L'ordinata dei picchi positivi della curva corrisponde alla ampiezza dell'onda, che è legata all'energia trasportata. Se l'ampiezza è costante, l'onda è persistente; se invece diminuisce progressivamente, l'onda è smorzata. Questo accade quando l'onda incontra resistenze e attriti, che assorbono la sua energia, trasformandola in energia termica (vedi l’Unità 15).

D7. La distanza percorsa da un'onda durante un periodo di oscillazione (vedi la definizione D6 dell’Unità 8) è detta lunghezza d'onda ( l ). Se v è la velocità di propagazione dell'onda, T il suo periodo e f la frequenza, per la definizione D8 dell’Unità 7 e la definizione D9 dell’Unità 8, si ha:

l = v • T = v / f

Sul simbolo l (lambda), vedi la definizione D9 dell’Unità 5.

D8. Le onde elastiche possono propagarsi solo nelle sostanze in cui l'energia degli impulsi oscillatori può trasmettersi da una molecola all'altra, e la loro velocità di propagazione dipende dall'elasticità, dalla densità e dalla temperatura della sostanza. Nelle sostanze non elastiche le onde si smorzano rapidamente, mentre nel vuoto non possono propagarsi.

D9. Le onde acustiche sono onde elastiche longitudinali generate da vibrazioni meccaniche, e sono costituite da successioni di rarefazioni e compressioni della sostanza in cui si propagano. La velocità di queste onde nell'aria è di 340 m/s a 15°C e di 331 m/s a 0°C.

D10. Si chiamano suoni le onde acustiche percepibili dall'orecchio umano. Questo è sensibile alle onde di frequenze comprese tra 16 Hz (che corrispondono ai suoni più gravi) e circa 20.000 Hz (che corrispondono ai suoni più acuti). La frequenza è una misura della altezza dei suoni.
Invece l'ampiezza dell'onda è una misura dell'intensità del suono, distinguendo i suoni forti da quelli deboli. In un'onda persistente l'intensità è costante; in un'onda smorzata l'intensità è decrescente.
Un'altra caratteristica dei suoni è il timbro, rappresentato dalla frma dell'onda e che identifica il suono di una particolare sorgente (per es. uno strumento musicale).
L'energia meccanica trasportata da queste onde acustiche (vedi la definizione
D3) è detta energia sonora.

D11. Quando gli impulsi percepiti non hanno una periodicità regolare, il fenomeno acustico che si produce viene più propriamente chiamato rumore.

D12. Se un'onda incontra un ostacolo elastico, si riflette, compiendo un vero e proprio rimbalzo meccanico, altrimenti viene assorbita. Per esempio, il fenomeno dell'eco risulta dalla riflessione delle onde acustiche.

D13. Le onde elettromagnetiche (e.m.) sono onde trasversali generate da oscillazioni di cariche elettriche. Esse possono trasmettersi anche nel vuoto, in cui si propagano alla velocità di circa 300.000 km/s.

D14. La teoria elettromagnetica di J.C. Maxwell spiega la propagazione delle onde e.m. sulla base dell'alternarsi di due fenomeni: la variazione del campo elettrico dovuta alle oscillazioni delle cariche provoca un campo magnetico (vedi le definzioni D17-D18 dell'Unità 13), e le variazioni di questo provocano a loro volta un campo elettrico (vedi la definzione D25 dell'Unità 13).

D15. Onde e.m. a bassa frequenza (dette onde radio, vedi la Tabella 14) si possono produrre applicando un generatore di corrente alternata a un filo conduttore, detto antenna trasmittente.

D16. La onde emesse da una antenna possono essere rivelate da un altro filo conduttore posto parallelamente al primo, detto antenna ricevente, che risulta percorso da una corrente alternata di frequenza pari a quella trasmittente. Le dimensioni delle antenne devono essere dell'ordine delle lunghezze d'onda delle onde emesse.

D17. Le onde radio sono in parte riflesse e in parte assorbite dalle sostanze conduttrici dell'elettricità, ma attraversano le sostanze isolanti, che non possiedono elettroni liberi in grado di reagire a queste onde.

D18. Onde e.m. di più alta frequenza (e quindi di lunghezza d'onda minore) sono prodotte (e rivelate) da vibrazioni microscopiche. Le radiazioni infrarosse sono prodotte dalle vibrazioni atomiche e molecolari determinate dalla agitazione termica (vedi definizione D23 dell’Unità 5).

D19. L'energia associata alle onde e.m. dipende solo dalla loro frequenza, tramite una proporzionalità diretta, e l'assorbimento di queste onde consiste nella trasformazione in calore di un numero più o meno grande di esse. Solo in casi particolari si hanno modifiche della frequenza (per esempio, nei materiali fluorescenti, che riemettono onde di frequenza minore di quella incidente).

D20. Pertanto, le onde prodotte dalle sorgenti termiche hanno frequenze che aumentano all'aumentare dell'energia cinetica molecolare della sorgente, cioè della sua temperatura.

D21. Anche le vibrazioni degli elettroni legati agli atomi producono onde e.m.: in conseguenza degli urti provocati dalla agitazione termica, gli elettroni passano dallo stato fondamentale a uno stato eccitato (vedi l’esercizio E10 dell’Unità 12). Quando ricadono sullo stato fondamentale, emettono l'energia ricevuta sotto forma di onde e.m.

D22. Parte delle radiazioni emesse con questo meccanismo sono chiamate radiazioni ottiche (o, più comunemente, luce), in quanto sono percepibili dall'occhio umano. L'energia che trasportano viene chiamata energia luminosa. Le radiaizoni ottiche sono suddivise in bande di frequenza che vengono percepite come differenti colori, dal rosso, corrispondente alle frequenza più basse, al violetto, corrispondente alle frequenze più alte. Per questo motivo, le radiazioni di frequenza inferiore al rosso sono dette infrarosse, mentre quelle di frequenza superiore al violetto sono dette ultraviolette.

D23. La radiazione solare è composta, oltre che dalla luce visibile (che ne costituisce il 14%), anche da radiazioni infrarosse e ultraviolette e, in minor quantità, da altre radiazioni e.m.. L'insieme delle onde e.m. emesse da una sorgente è detto spettro della sorgente.

D24. La luce viene assorbita e riflessa dalla maggior parte delle sostanze, che sono dette opache, mentre attraversa quelle trasparenti (aria, vetro, acqua ecc.), e quelle traslucide.

D25. Penetrando in una sostanza trasparente, la luce subisce il fenomeno della rifrazione. La sua velocità si modifica, e diventa pari a:

v = c / n

dove c è la velocità della luce nel vuoto e n viene chiamato indice di rifrazione della sostanza, il cui valore diminuisce col crescere della frequenza (nell'aria si può considerare n = 1).

D26. Variando la velocità dell'onda rifratta, varia di conseguenza anche la sua lunghezza d'onda, restando invariata la frequenza (vedi la definizione D7). Considerazioni di ordine geometrico permettono di dimostrare che un'altra conseguenza di questo fenomeno è la deviazione dell'onda rifratta (che si manifesta, per esempio, nell'immagine spezzata di un oggetto parzialmente immerso nell'acqua).

D27. Le sostanze traslucide lasciano passare la luce, ma ne provocano la diffusione, cioè la deviazione casuale delle direzioni di propagazione delle onde, che impedisce il ricostituirsi dell'immagine al di là della sostanza attraversata.

D28. Le sostanze opache costituiscono ostacoli alla propagazione della luce, che tuttavia possono essere aggirati se hanno dimensioni inferiori alla lunghezza d'onda della luce: è il fenomeno della diffrazione.

D29. Se le superfici delle sostanze opache sono speculari, riflettono le onde senza assorbimenti né diffusioni. Le superfici colorate risultano tali in genere per un fenomeno di assorbimento selettivo; cioè, riflettono solo le onde di frequenze corrispondenti al loro colore, e assorbono le altre.

D30. Le onde e.m. di frequenza (e quindi di energia) più elevata di quelle ottiche sono generate da fenomeni più violenti di quelli termici; in particolare, i raggi gamma ( g ) sono prodotti da fenomeni che avvengono all'interno del nucleo atomico (vedi l’Unità 4).

D31. Quando le radiazioni di grande energia vengono assorbite dalla materia, possono provocare la rottura delle molecole e la ionizzazione degli atomi, e sono pertanto molto nocive per gli esseri viventi.


TABELLE

TAB. 14: LO SPETTRO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE

Tipo Lunghezza d'onda Sorgente Impiego
radio onde da 100 km a 1 m dispositivi elettronici telecomunicazioni, radiodiffusione, televisione
micro onde da 1 m a 1 cm

dispositivi elettronici

sistemi radar
radiazioni infrarosse (IR) da 1 mm a 1 µm

corpi caldi

riscaldamento
radiazioni ottiche ("luce") da 0,7 µm a 0,4 µm

corpi caldi

visione, applicazioni ottiche
radiazioni ultraviolette (UV) da 0,1 µm a 0,01 µm scariche elettriche analisi chimiche, fotosintesi clorofilliana
raggi X da 10-2 µm a 10-6 µm bombardamento elettronico radiografia, radioterapia
raggi g da 10-6 µm a 10-8 µm sostanze radioattive sterilizzazioni
raggi cosmici da 10-8 µm a 10-9 µm supernovae, nuclei galattici ricerca astrofisica e nucleare

 


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