Piero Stroppa - Didattica e divulgazione scientifica
Home

Didattica

Ripasso di Fisica per il Biennio delle Superiori
 
Unità 4.
La struttura della materia
 
DEFINIZIONI E TABELLE Esercizi svolti, esperienze e attività Questionario
 
Attenzione:
se sei interessato a un argomento particolare, cercalo con il comando Trova (Ctrl+F)
altrimenti, stampa questo documento e leggilo off-line

D1. La materia si presenta in tre stati di aggregazione: solido, liquido e aeriforme (gas e vapori). Una sostanza è solida se ha forma e volume propri, è liquida se ha un volume proprio, ma assume la forma del suo contenitore, ed è aeriforme se assume la forma e anche il volume del contenitore. Le sostanze liquide e aeriformi sono chiamate anche fluidi (vedi Unità 6).

D2. Le differenze tra gli stati sono dovute alle diverse organizzazioni microscopiche delle particelle di cui è composta la materia. Le particelle più piccole alle quali si può ridurre una sostanza conservandone le proprietà sono le molecole.

D3. Esistono migliaia di tipi diversi di molecole, a loro volta formate da particelle più piccole, gli atomi, di cui esistono in natura 92 tipi (i principali sono elencati nella Tabella 5).

D4. Una sostanza formata da molecole con atomi tutti dello stesso tipo è detta elemento (per esempio, il ferro), mentre una sostanza formata da molecole composte di atomi di tipi diversi (secondo le leggi della chimica) è un composto (per esempio, l'acqua, formata da ossigeno e idrogeno). Sostanze ancora più complesse sono quelle formate da più composti legati insieme secondo particolari organizzazioni (per esempio, tutte le sostanze organiche, come il legno).

D5. Gli atomi in una molecola sono legati tra loro dalle forze interatomiche. Le molecole sono legate tra loro in modo meno intenso dalle forze intermolecolari. Quando questi legami agiscono tra molecole di una stessa sostanza, prendono il nome di forze di coesione, mentre se agiscono tra molecole di due diverse sostanze, prendono il nome di forze di adesione. Tutte queste forze sono di natura elettrica (vedi Unità 12).

D6. Le forze interatomiche e le forze intermolecolari sono repulsive per distanze minori di un valore detto distanza di equilibrio de (dipendente dal tipo di forza e dal tipo di sostanza), e sono attrattive per distanze di poco superiori a questo valore, fino ad annullarsi nuovamente a distanze maggiori.

D7. Le molecole delle sostanze allo stato solido sono disposte a distanze ravvicinate e legate da intense forze di coesione, per cui occupano posizioni ben definite. Se le disposizioni delle molecole sono ordinate geometricamente, il solido è cristallino (per esempio, il sale da cucina), altrimenti è amorfo (per esempio, il vetro).

D8. In condizioni normali, le distanze tra gli atomi e tra le molecole di un solido sono quelle di "equilibrio" (vedi la definizione D6). Il comportamento delle forze microscopiche intorno a questa distanza spiega i fenomeni di elasticità descritti nelle definizioni D9-D11 dell’Unità 3.

D9. Le molecole delle sostanze allo stato liquido possiedono forze di coesione meno intense di quelle dei solidi, per cui possono scorrere le une sulle altre, modificando le loro posizioni reciproche.

D10. Le forze di coesione nei liquidi sono all'origine della tensione superficiale, quella forza che crea alla superficie dei liquidi una specie di membrana elastica e che consente, per esempio, il formarsi di bolle e gocce (vedi l’esperienza A2).

D11. Esistono sostanze che hanno comportamenti intermedi tra quelli dei solidi e quelli dei liquidi, e vengono per questo chiamate cristalli liquidi. Esse hanno la proprietà di cambiare colore in base a variazioni di temperatura, o di luminosità, o in presenza di campi elettrici, e così sono sfruttate in numerose applicazioni (vedi l’esperienza A4).

D12. Le molecole delle sostanza allo stato aeriforme hanno distanze tra loro maggiori del raggio d'azione delle forze di coesione (vedi la definizione D6), e per questo sono libere di muoversi in tutte le direzioni.

D13. Le definizioni D7-D12 costituiscono una definizione dei diversi stati della materia basata su proprietà microscopiche, che è complementare alla definizione macroscopica data nella definizione D1.

D14. Gli atomi hanno dimensioni dell'ordine di 10-10 m. La quasi totalità della loro massa è concentrata nel nucleo, che ha dimensioni 100.000 volte minori dell'intero atomo, e intorno al quale ruotano velocissimi gli elettroni (vedi l’esercizio E11 dell’Unità 8), che sono legati al nucleo dalle forze elettriche.

D15. Le forze di contatto (vedi la definizione D5 dell’Unità 3) sono anch'esse forze a distanza, di natura elettrica. Infatti, il "contatto" tra due corpi non è che l'urto tra le barriere di forze elettriche che circondano gli atomi e le molecole dei due corpi.

D16. Il nucleo degli atomi è formato da protoni e neutroni, particelle di massa molto maggiore di quella degli elettroni (vedi Tabella 4 nell’Unità 2), legate tra loro da forze 100 volte più intense delle forze elettriche, dette interazioni nucleari forti.

D17. In condizioni normali, un atomo ha un ugual numero di protoni e di elettroni, detto numero atomico Z. Come unità di misura della massa atomica, si usa il valore di una frazione della massa dell'atomo di carbonio, che viene indicata con il simbolo u (vedi Tabella 2 dell’Unità 1).

D18. Si dice mole (o grammoatomo) di un elemento una quantità in grammi di quell'elemento pari alla sua massa atomica misurata in unità u. Una mole di qualunque elemento contiene lo stesso numero N di atomi, detto Numero di Avogadro (vedi Tabella 4 dell’Unità 2).

D19. La massa di una molecola si ottiene in unità u sommando le masse degli atomi di cui è formata. In questo caso, la mole (o grammomolecola) è una quantità in grammi di una sostanza pari alla sua massa molecolare misurata in unità u, e contiene N molecole.

D20. La mole (simbolo mol) definita nelle D18-D19 è l'unità di misura della "quantità di materia", ed è una grandezza fondamentale del SI.

D21. Si dice numero di massa A il numero di nucleoni (protoni e neutroni) presenti in un nucleo. Esso è circa doppio di Z. Due atomi che differiscono solo per il numero di neutroni (che non reagiscono alle forze elettriche) hanno le stesse proprietà chimiche, però masse diverse, e si chiamano isotopi.

D22. I nuclei di particolari isotopi hanno un equilibrio instabile, e per raggiungere la stabilità emettono spontaneamente radiazioni che sono rivelabili con particolari dispositivi (per esempio, lastre fotografiche). Questo fenomeno è detto radioattività.

D23. Ci sono tre tipi di radiazioni nucleari, dette a (alfa), ß (beta) e g (gamma). Le radiazioni alfa sono particelle, composte da due protoni e due neutroni, gestite dalle interazioni nucleari forti. Le radiazioni beta sono composte da elettroni singoli ("creati" dal nucleo al momento dell'emissione) e sono gestite dalle interazioni nucleari deboli. Infine, le radiazioni gamma non sono particelle, ma radiazioni elettromagnetiche (prive di massa, vedi Unità 14), gestite dalle forze elettriche.

D24. Le interazioni nucleari deboli sono 1016 volte più deboli delle interazioni forti. In comune con queste hanno il corto raggio d'azione, cioè agiscono solo all'interno del nucleo atomico.


TABELLE

TAB. 5: NUMERI E MASSE ATOMICHE

Elemento Simbolo Numero
atomico
(Z)
massa atomica media (u)
Alluminio Al 13 26,99
Argento Ag 47 107,91
Azoto N 7 14,01
Calcio Ca 20 40,09
Carbonio C 6 12,01
Cloro Cl 17 35,47
Ferro Fe 26 55,87
Fosforo P 15 30,09
Idrogeno H 1 1,01
Magnesio Mg 12 24,33
Mercurio Hg 80 200,66
Neon Ne 10 20,19
Nichel Ni 28 58,73
Oro Au 79 197,10
Ossigeno O 8 16,00
Piombo Pb 82 207,27
Potassio K 19 39,11
Radio Ra 88 226,11
Rame Cu 29 63,56
Silicio Si 14 28,10
Sodio Na 11 23,00
Tungsteno W 74 183,91
Uranio U 92 238,13
Zolfo S 16 32,08

torna su

home

didattica