Contributo ad una permanente campagna elettorale
Per affermare le proprie opinioni sulla politica non è sempre necessario dichiarare la personale preferenza per uno o per laltro degli schieramenti - ormai quasi definiti - nel sistema maggioritario e bipolare.
E poi non è necessario spendere molte parole per chiarire, in sostanza, quale importante ma semplice dilemma, ogni appartenente alla comunità nazionale debba affrontare al momento della scelta elettorale.
Deludente è che concetti politici elementari e fondamentali non vengano esplicitati e trasmessi pedagogicamente a ogni cittadino fino dagli anni della sua formazione, addirittura fino dagli anni della scuola dellinfanzia.
Ci sono due modi (e qualche sfumatura) di intendere lamministrazione dello stato:
un
contenimento ridotto al minimo del carico fiscale su cittadini e imprese che comporta la
libertà e lonere per ognuno di far fronte alle spese per molti bisogni essenziali
come la sanità, listruzione, lassicurazione della vecchiaia,
ladeguamento al costo reale per i trasporti, le infrastrutture locali, i servizi
essenziali;
un accentuato e progressivo prelievo fiscale che consenta al governo dello Stato di intervenire, attraverso una forma di redistribuzione, sul raggiungimento se vogliamo non libero, ma garantito - di una condizione di sicurezza vitale e sociale da parte di ogni persona appartenente ad ogni titolo - alla comunità nazionale.
Entrambi i modi di intendere la politica, cioè lamministrazione pubblica, sono legittimi, rispettabili e ricchi di contenuto ideale. Lattrazione che ogni individuo prova per luno o per laltro dipendono dalla maturazione personale che è insondabile e che, per fortuna, si costruisce in modo tendenzialmente libero dalla corrente situazione politica.
Non si può nascondere che alladesione alluna o allaltra ipotesi seguano implicazioni operative di carattere esclusivo o inclusivo (nel senso delle parole di Norberto Bobbio nel suo saggio Destra e Sinistra). Ma anche questa scelta attiene ad una visione esistenziale delle persone che non può essere messa in discussione finché non pratica o postula comportamenti ingiusti ed oppressivi.
Inoltre il governo dello Stato dovrebbe possedere un carattere etico per lamministrazione di un bene comune, dunque non individuale e, tuttavia, non dovrebbe essere influenzato da motivi morali, legati a particolari componenti religiose, culturali o etniche della regione governata. Questo pone il personale governativo (le correnti interne, gli elementi di una coalizione o di una confederazione) al riparo da tensioni che esulino dal dualistico criterio economico e amministrativo già enunciato. Assumendo per principio che le leggi riguardanti il comportamento legale dei cittadini non possano essere ispirate che da principi laici e umanitari.
Lallargamento delle riflessioni politiche alla situazione internazionale comporta inevitabilmente una implicita scelta di campo. Infatti è ormai indubbio che la soluzione almeno dei problemi vitali di gran parte della popolazione mondiale, tenuto conto del fatto che le risorse planetarie non sono illimitate, richiede una graduale e responsabile riduzione dei consumi nazionali per quella parte del mondo ormai si può dire ammalata di consumismo. E ciò non può avvenire che sotto la regia di governi responsabili, ispirati da principi solidaristici e provvisti di una visione non locale dei problemi economici. (in questo senso, tutti i tentativi di ridimensionamento territoriale dei confini amministrativi per motivi protezionistici sembrano voler sfuggire alla storia e alle comprensibili pressioni migratorie che, inevitabilmente, le disparità di risorse trascineranno fino a situazioni drammaticamente conflittuali).
Per il resto, ma sono certo che ogni cittadino ne sia consapevole, ciò che ogni governo, espressione di qualsiasi schieramento, dovrebbe ulteriormente garantire a tutti - anche e soprattutto attraverso i suoi atti amministrativi - è il riguardo verso la Costituzione con i suoi dettami sulla libertà, i diritti, il rispetto delle regole e delle leggi. Ed è tutto.