Per proporre questa minuscola considerazione ho
riflettuto troppo a lungo nel tentativo di formulare la questione nel più convincente dei
modi. Dunque la esprimo nella maniera più diretta possibile: in Italia e, suppongo, in
ogni paese tecnologicamente (ed economicamente) avanzato, il costo dellenergia è
veramente irrisorio. Di solito i temi che riguardano leconomia globale vengono
affrontati con il sostegno di principi molto generali oppure, per renderli maggiormente
divulgabili, attraverso esempi di vita quotidiana riguardanti i consumi familiari, i
redditi individuali ed altre questioni statistiche: argomenti che sicuramente avvicinano
alla comprensione delle disparità planetarie perché forniscono almeno dati comparativi
sui quali, avendone la disponibilità danimo, è possibile riflettere. Tuttavia,
spesso, la possibilità di prendere coscienza della dimensione dei fenomeni
economici è vanificata dalla diffusa ignoranza proprio circa le concrete unità di misura
delle grandezze delle quali si va discutendo. Per fare un esempio, ogni automobilista ha
una certa idea della potenza del motore della propria automobile, almeno per il confronto
con altri modelli. Ma chi veramente riflette sulla consistenza della propria scuderia (i
cavalli equivalenti del motore), paragonata con quella di uno straricco patrizio
dellepoca romana?
La mia affermazione circa la sorprendente economicità dellenergia nel nostro paese
nasce semplicemente dalla lettura della bolletta elettrica. Penso che chiunque possa
constatare, senza eccessivo sforzo matematico, che il costo medio dellunità
adottata dallente energetico nazionale (il kWh, che equivale a una potenza di
mille Watt impegnata per unora) è di circa 0,087 , comprese le imposte
erariali. Ebbene, tale costo corrisponde, nellunità di misura internazionale, a
0,024 per ogni Mjoule di energia (un milione di joule: sono nozioni da scuola media
inferiore, tuttavia è comprensibile che ancora significhino quasi nulla di
concreto).
Ora, poniamo di tradurre la constatazione che un Mjoule di energia costa al consumatore
domestico circa 0,024 nel modo seguente: per fornirci lenergia che sarebbe
sufficiente a sollevare dieci tonnellate di materiale per un dislivello di dieci metri, ci
vengono richiesti 0,024 , pari a 46 delle vecchie lire (anche per questo calcolo
sono necessarie conoscenze tecnico-scientifiche di modestissimo livello, se non fosse che
la scuola incontra difficoltà nel sottolinearne lutilità).
Dieci tonnellate, come la massa di dieci automobili di grossa cilindrata, sollevate a
dieci metri di altezza per quarantasei lire. Come dire centotrenta uomini di corporatura
medio-robusta sollevati per tre piani di un edificio al costo di quarantasei lire! Per
prendere in considerazione unaltra forma di energia, diversa da quella meccanica e
accettando sempre una certa approssimazione, un megajoule di energia elettrica, attraverso
un semplice boiler è in grado di innalzare di trenta gradi centigradi la
temperatura di otto litri dacqua. Ancora con quarantasei lire, dunque, un quarto
dellacqua che mediamente utilizziamo per una doccia viene portata alla temperatura
ideale. (Per quanto la spesa continui a restare modesta, è possibile rendersi conto di
quanto sia più oneroso riscaldare qualcosa - o lopposto, cioè
refrigerare - piuttosto che muovere, sollevare, spostare).
Personalmente sono rimasto molto sorpreso da questi esempi, anche considerando il fatto
che in quel costo sono comprese svariatissime spese di produzione, trasformazione,
trasporto e dispersione. Ciò che mi viene spontaneo di pensare è quanto sia opulenta la
nostra cosiddetta civiltà occidentale (per inserire un elemento folcloristico, non riesco
a sfuggire alla suggestione di riadattare lunità monetaria corrente, abbandonata
per una più radicata comprensione: il famoso megajoule, dunque, costa - secondo i miei
calcoli medi - la bellezza di una di quelle monetine che noi chiamiamo due centesimi
di euro più qualcosina che non raggiunge il minuscolo un centesimo di
euro: siamo o non siamo dei gran ricconi scialacquatori?).
Il programma di scrittura mi ha appena avvertito che nellultimo termine ci vogliono
la c e la q, è ovvio, come per lacqua delletimo. Vale la pena
di spendere qualche parola sulleconomicità dellacqua che noi consumiamo?
certamente no: è tutto arcinoto.
Nei giorni della calura del giugno duemilatrè, la società elettrica ha dovuto ricorrere
al blackout per arginare gli eccessivi consumi in tutto il Paese, dovuti anche
alluso di climatizzatori. La richiesta energetica ha rasentato i cinquanta miliardi
di watt, come dire cinquanta milioni di kilowatt di potenza. In termini certo più
significativi, facendo cinquanta milioni la popolazione italiana, ogni cittadino - infanti
e nonni compresi chiedeva ogni secondo (ripeto, ogni secondo di ora!) un chilojoule
(kjoule), capace di sollevare dieci chilogrammi (sei bottiglie di acqua minerale) ad una
quota di dieci metri da terra. Ogni secondo di tempo.
Non stiamo un po esagerando? anche considerando che, nel frattempo, non è
lunica forma di energia che consumiamo: bisognerebbe aggiungere la quota individuale
di gas metano e quei miliardi di cavalli nei motori delle automobili (sotto forma di
benzina & petrolio
). E alle spalle di chi, stiamo esagerando, se siamo capaci di
pensare che il pianeta (con le sue risorse) è oppure dovrebbe essere di
tutti?