Oniricon
 

Certe pietanze elaborate si digeriscono meglio se sbocconcellando si immaginano cibi semplici dai sapori poco strutturati. D'altra parte quando ci inoltriamo in un viaggio, avendo ben precisa in mente la meta, se il capotreno ci avverte di una deviazione verso una pur piacevole località termale o archeologica o paesaggistica, il disappunto è enorme, seppure ingiustificato. Conosciamo quasi sempre il luogo verso il quale vorremmo dirigerci, raramente quello in cui vorremmo essere condotti. Così concludendo, cosa sappiamo di noi? cosa sa di sé la persona accorta? ben poco, temo, se è vero che tutti lamentano la propria condizione, mentre è raro incontrare qualcuno fermamente soddisfatto di ciò che "gli passa il convento". C'è in giro un gran lamentarsi anche del caldo. Qualcuno ricorda quell'estate del duemilatre, mi pare, in cui era necessario attrezzarsi a dovere per passare la notte, avendo dormito almeno un po'? Però i cibi sani sono sempre i cibi sani e nutrirsi è necessario come sanno quei bimbi che divorano ogni cosa, riempiendo di nulla i loro magri secchielli dell'immondizia. Siamo malati di abbondanza o di penuria, non ci sono vie di mezzo. Disdegniamo per un disegno, disegniamo per un diniego, neghiamo per sdegno. È tutto così semplice da non riuscire a farcene una ragione. Qualche giorno fa una legge ha enunciato una graduatoria sulle qualità caloriche di una abitazione. Un giorno saremo soggetti ad analoghi test personali, perché chi serra troppo le proprie porte pecca di poca espansività, mentre chi cede troppo all’esterno rischia di ammalarsi di geloni, polmoniti ed altre amenità. A danno della collettività che va sempre protetta con le leggi, mai col buon senso che è la materia prima più carente. Poi ci sono quelli che, a proposito di cibi e calura e risparmio energetico, tirano in ballo il sesso: quante bugie in proposito. La finzione qui danza come nelle fantasie degli inquisitori le vecchiette storpie intorno alla capretta innocente del sabba. Portava un vestitino così aggraziato da dissimulare le vere intenzioni. Per sapere le fantasie di una giovane in fiore bisogna ravvisarle negli insegnamenti della sua accorta madre, la quale ha avuto tempo di appurare che quelle immaginazioni sono ciò che una ragazza educata deve conoscere di ciò che gli uomini pensano -sperano- di aver carpito della mentalità femminile. Così il mondo si regge sulla mistificazione. Però non è sopportabile la conseguenza di tante supposizioni? può essere, ma sembra che la cerchia dei fortunati si vada riducendo. Almeno in questa parte sazia del globo. Del resto anche la comunicazione onesta e sincera soffre per barriere insormontabili. Come può comunicare un televisore con un contatore Geiger? Cosa hanno in comune? Cosa possono condividere? Così per la maggior parte degli umani. Quando i desideri erano elementari, le parole erano elementari e le aspirazioni erano facilmente classificabili. Le emozioni non richiedevano interpretazione e ubbidienza alle regole. Tra Sturla e Quarto alcuni peruviani indugiavano nel bagnasciuga con il timore di immergersi nel Titicaca. Ma era alla sera, quando l’acqua scura nasconde il pericolo degli ami dei pescatori dilettanti che gettano i piccoli ittici nel mare, dopo averli tirati a riva con maestria. Quante volte ti sei sentito pesce, attratto dai sottili raggi del sole? E quei neri del Togo o del Gabon, dove avranno imparato a nuotare così bene nello stile detto a rana? Più avanti erano bianchi, prima della cena al ristorante dei camini balneari, prima della doccia tra le cabine, prima del brivido della sera, dopo una breve immersione, a gridare come forsennati padroni del mondo. Il mare è più domestico della montagna sacrificale? Non so. Forse solo più stagionale, come la vita di ogni uomo. Vorrei dirti tante cose, ma così tante da metterti al corrente di tutto, da farti sapere tutto, da metterti a parte di tutto. Allora sapendo ogni cosa saresti me. Ma cosa me ne faccio di te, se tu diventassi me, visto che ne ho già abbastanza di questo essere ospitale che porta il mio nome? Il segreto dell’amore è un po’ di segreto? È essere altro, altri, diversi e separati, nascosti un poco? Ma se si esclude l’identificazione, l’unione e l’esclusività, dove finisce l’esser coppia se non per fare la spesa? Avevo speso per un computer circa settemilionidilire e oggi mi sembrano troppi milleeuro. Se l’investimento amoroso fosse misurato secondo una scala valutaria, quante scoperte, quante sorprese…

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