CCNL metalmeccanico
Perché la strada imboccata dalla FIOM con i pre-contratti potrebbe rivelarsi pericolosa

Con il rinnovo del CCNL metalmeccanico, sottoscritto da FIM, UILM, UGL e rifiutato dalla FIOM, il processo di smantellamento del doppio livello contrattuale ha fatto un ulteriore passo in avanti. Si cerca di ridurre il CCNL a poco più di un generico insieme di principi di carattere normativo spostando la “vera” contrattazione verso “enti bilaterali” espropriando di competenze al tempo stesso il CCNL e le rappresentanze dei lavoratori (RSU, Consigli di fabbrica... che si tenta di svuotare e di trasformare in organismi privi di titolarità contrattuale). 
Il pericolo è chiaro. 
Fino a quando il CCNL si occupa delle questioni più importanti tutti i lavoratori sono coinvolti nello sforzo per il suo miglioramento. Ma nel momento in cui la “ciccia” si contratta ad altri livelli, la contrattazione di primo livello sul CCNL perde oggettivamente di significato per gli stessi lavoratori.
Il risultato è che le lotte tenderanno a spostarsi verso il livello decentrato (comunque nell’ambito di una progressiva espropriazione di competenze) e chi avrà maggiore forza contrattuale a questo livello strapperà i risultati migliori.

Nel contesto della firma “separata” del CCNL la FIOM ha lanciato una campagna per la riapertura della trattativa; per ottenere questo obbiettivo propone la firma di pre-contratti migliorativi rispetto al CCNL (da portare poi sul piatto del confronto con le associazioni degli industriali). Si chiamano pre-contratti proprio perché dovrebbero aprire la strada alla riapertura della trattativa sul CCNL.
Ma questi pre-contratti (che riguardano circa 1.000 aziende - soprattutto medie - e di cui ne sono stati fino ad oggi ratificati 26) potrebbero essere visti anche come post-contratti, cioè come trattative decentrate successive al CCNL e quindi costituire una forma di quello “spostamento di baricentro” nella trattativa di cui si parlava in precedenza.
Non escludiamo che la FIOM, malgrado tutto, sia consapevole della difficoltà a riaprire la trattativa sul CCNL (cosa peraltro estremamente complessa perché squalificherebbe e indebolirebbe in modo straordinario FIM, UILM e UGL, cioè il braccio del padronato tra i lavoratori, cosa che padronato e governo di sicuro non possono permettere) e quindi punti a sfruttare la scia del malcontento per la firma separata per strappare il maggior numero di risultati possibili. Obbiettivo onesto, ma del tutto diverso da quello della riapertura della trattativa sul CCNL.
Inoltre, vale per i pre-contratti il discorso che si faceva all’inizio sullo smantellamento del doppio livello contrattuale. Chi strapperà i pre-contratti ? Chi ha più forza a livello decentrato. E dunque. Se la trattativa sul CCNL non riparte ci troveremo già nel pieno della situazione che abbiamo descritto in precedenza.

A nostro avviso la strada da battere è quella di sviluppare vertenze unificanti di tutti i lavoratori e non frammentare la lotta in mille rivoli. Un conto è l’articolazione tattica della lotta, un conto sono i suoi contenuti di fondo.
Da questo punto di vista sembra insufficiente l’indicazione di uno sciopero nazionale per il 17 di ottobre (tra l’altro, dando un pre-avviso di 3 mesi si offre la possibilità ai padroni di organizzarsi per ridurre al minimo l’impatto dello sciopero).
Sarebbe sicuramente meglio cercare di affiancare lo sciopero nazionale con altre forme di lotta articolate ed incisive. 

La battaglia dei metalmeccanici è comunque importante non solo per i metalmeccanici. 
La posta in gioco è alta perché l’attacco frontale ai metalmeccanici rappresenta il preludio di un nuovo salto di qualità dell’attacco padronale contro tutti i lavoratori (peraltro già in corso da anni e in fase di ulteriore accelerazione con la recente approvazione delle leggi delega sulla riforma del mercato de lavoro e con quelle che vi saranno in materia di sospensione art.18, con l’accordo sulla competitività.... 
Indebolire la categoria storicamente più forte e combattiva diventa quindi essenziale per i padroni che sperano così di spianare la strada alle fasi successive del loro attacco.