NCA: il punto

A mio modo di vedere, è necessario fare il punto della situazione venutasi a creare dopo l'assemblea aperta avvenuta all'interno di N.C.A. .
L'ordine del giorno di tale assemblea era la crisi della navalmeccanica e di NCA; come dare soluzione a tali quesiti.
Dopo l'informazione del sindaco Conti, il quale confermava l'intenzione di Sviluppo Italia di privatizzare e conseguentemente riconvertire nella costruzione di navi da diporto NCA.
Lo stesso confermava la netta opposizione a tale progetto.
Allo stesso modo rappresentanti sindacali territoriali e regionali, rappresentanti della provincia e delle associazioni, si ponevano assieme alla RSU di NCA sulla stessa posizione di difesa e tutela di tutti i lavoratori, respingendo l'ipotesi di privatizzazione e riconversione.
Mentre da una parte si registra questo nuovo modo di pensare dei soggetti sopra citati, spiace rilevare ancora una volta la totale mancanza dei parlamentari del nostro territorio.
L'assemblea dopo aver ampiamente dibattuto, assume in proprio il concetto delle RSU e ne fa motivo della propria battaglia politica nei confronti di Sviluppo Italia. Nel percorso intrapreso le forze politiche presenti, si danno appuntamento venerdi 19/09/003 a Firenze alla presenza della regione e di Sviluppo Italia per tentare di dare soluzione ai problemi di NCA .
L'assemblea su proposta dei sindacati provinciali e regionali, decide di chiedere le dimissioni di Caputi, Amm. Delegato di Sviluppo Italia, contestandogli il modo di dare seguito ad una alienazione di un bene di vitale importanza sotto l'aspetto occupazionale ed economico del nostro territorio, senza nemmeno consultare i diretti interessati.
Chiede inoltre con forza ai vertici di Sviluppo Italia di astenersi dal dare seguito a tale operazione e di adoperarsi fortemente nella ricerca di nuovi carichi di lavoro.
Commesse che permetterebbero ad NCA di continuare nella nicchia di competenza, senza che alcuno commetta scorrettezze, NCA è in grado di aggiudicarsi in breve tempo tali ordini.
La cantieristica commerciale, come dichiara anche la comunità Europea, è a breve in ripresa, si tratterrà di traghettare per un breve periodo la cantieristica esistente, supportandola con aiuti per un periodo che va intorno alla fine del 2004, dopodiché anche per l’impossibilità data alle navi a scafo semplice di attraccare nei porti Americani ed Europei, va da sé che tale settore trarrà nuovi impulsi vitali, da tale ordinamento.
Se non vogliamo consegnare la cantieristica italiana a chi crede ancora che questo settore sia strategico, giocoforza si dovrà pensare di varare strumenti atti a salvaguardare tale settore. 
Quanto detto sopra vale nello specifico anche per NCA.
Quindi invitiamo i vertici di Sviluppo Italia a rivedere le proprie posizioni e conseguentemente adoperarsi a fare in modo che gli armatori tornino senza paura alcuna a commissionare ordini ad NCA .

Marina di Carrara 18/09/003
Giovanni Tonetti R.S.U. Nuovi Cantieri Apuania