All'1,30 di Giovedì 6/12, alla
linea 5 dello stabilimento di Torino di proprietà della multinazionale tedesca
ThyssenKrupp si consumava una delle tragedie più terribili degli ultimi anni,
andandosi ad aggiungere alla già lunghissima lista di morti sul lavoro.
Un incendio verificatosi per la
fuoriuscita di olio idraulico di un macchinario a contatto con il metallo
incandescente ha provocato una gigantesca fiammata che ha investito molti
lavoratori impegnati nella catena di lavorazione dell'acciaieria provocando ad
oggi 4 morti, tre ustionati gravissimi ed altri feriti.
Non si può continuare a parlare
di tragico destino o fatalità o come qualcuno l'ha definito “spiacevole danno
collaterale” in un paese come il nostro che conta più di 1200 morti l'anno
(senza contare gli innumerevoli infortuni gravi) sui luoghi di lavoro. Questa
azienda da giugno aveva comunicato alle maestranze che nel giro di un anno
avrebbe spostato lo stabilimento a Terni e da tempo non venivano più effettuati
interventi per la messa in sicurezza degli impianti.
Dopo l'ultima crisi aziendale
che ha quasi portato alla chiusura dello stabilimento, la flessibilità e gli
orari si erano dilatati allo spasimo, portando il normale turno di lavoro a 12
ore giornaliere. Lavoratori stanchi, piegati da turni spaventosi, dalla paura
di una chiusura annunciata e dalla disoccupazione, questi sono i morti del 6
dicembre: martiri immolati sull'altare del profitto!
La stampa li continua a chiamare
morti bianche (forse per farle apparire meno tragiche e compassionevoli) ma
sono omicidi, omicidi dove il sangue ha un colore sicuramente diverso da quello
degli “eroi di stato” dove ci si è stracciate le vesti in nome della “Libertà
dei popoli” e di un patriottismo che è ormai una penosa commedia di un'Italia
asservita agli imperialisti americani e a tutti i potenti burattinai
dell'economia.
Gli unici eroi di questa Italia
lazzarona sono i lavoratori stretti nelle fauci dell'arroganza e voracità dei
padroni, in balia di un immobilismo dei sindacati e circuiti dalla politica di
palazzo che li chiama in causa nelle campagne elettorali prima, vendendoli al
mercato degli stracci poi.
Noi non ci metteremo il lutto al
braccio per 3 giorni come qualcuno ha suggerito, perché sarebbe come prenderci
in giro, il lutto lo portiamo tutti i giorni nel cuore per i nostri compagni
morti e per quelli che mancheranno domani.
Di fronte all'ennesima prova del
disprezzo padronale per la vita dei lavoratori e lavoratrici, contro la miopia
istituzionale e in solidarietà vera con i lavoratori della ThyssenKrupp RSU
Savema indicono uno sciopero di 3 ore (le ultime di ogni turno lavorativo) per
il giorno 14/12/07.