P O E S I E N U O V E     P O E S I E N U O V E     P O E S I E N U O V E

 

Il sito si rifà il look presentando una nuova veste grafica, ma la principale protagonista di queste pagine web rimane sempre lei………….la Poesia.

Mi accorgo sempre di più come sia indispensabile scuotere le coscienze delle persone in quanto questo nostro mondo definito "globalizzato" è indiscutibilmente prigioniero dell’ipocrisia, dell’egoismo, dell’arroganza, della prepotenza.

Oggi l’uomo ammazza se stesso, distrugge l’ambiente che lo circonda, colpisce l’innocenza dei bambini divenendo sempre più l’ORCO tante volte evocato dalle favole.

Penso che l’uomo nasca con un grosso bagaglio di bontà, ma durante il percorso della sua vita lo smarrisca, sprofondando all’interno di un tunnel buio che lo porta a cambiare atteggiamento verso il prossimo.

Ma quali strumenti utilizzare affinché si possa cambiare ?

La poesia, con le sue parole semplici, con la sua verità, con la sua dolcezza, può essere un’arma utile e uno strumento tra i più semplici affinché possa toccare i cuori di ognuno di noi.

                                            

                                                                                  I grandi Poeti hanno scritto

        

 

              

 

C’è un ape che si posa su un bocciolo di rosa:

lo succhia e se ne va…Tutto sommato, la

felicità è una piccola cosa.

                                                Trilussa.

 

" da < Poesie scelte > Oscar Classici Mondatori "

 
Ho sceso,dandoti il braccio,almeno un milione di scale

e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.

Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono

le coincidenze, le prenotazioni,

le trappole, gli scorni di chi crede

che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio

non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.

Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due

le sole vere pupille, sebbene tante offuscate,

erano le tue.

                                                           Eugenio Montale

 

Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo: era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo: era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto... d'una capinera

che cerca il nido che non troverà.
 

                             Giovanni Pascoli
 

                                                                                                                                                                

 

 

                                                                                 

 

 

                                               

                                

 

 

 

 

        

                                            

                                                                                                                  

                     

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