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CREEP IL CHIRURGO





VOTO





QUANTITA' DI MOSTARDA






Trama:
Londra, ai giorni nostri. La bella e superficiale Kate dopo aver lasciato le sue amiche ad una festa si addormenta in metropolitana e perde l’ultimo treno della notte. Rimasta chiusa all’interno delle gallerie dovrà vedersela con una creatura assetata di sangue che da anni vive nascosta nel labirinto di cunicoli. Ad aiutarla incontrerà una coppia di barboni e uno dei prigionieri del mostro.


Recensione:
Horror di serie B di alta qualità
Il film d’esordio di Christopher Smith si colloca nel filone dell’horror a basso costo ma di alta qualità che proprio in questi ultimi anni sta vivendo un momento di grande spolvero (Alta tensione, The Descent). Non solo, ma Creep è anche l’ennesimo horror europeo (è una coproduzione tra Gran Bretagna e Germania) che dimostra di riuscire a dare filo da torcere alle superproduzioni patinate degli americani (ai 18 milioni di dollari, per esempio, profusi nel deludente Amityville Horror). Con un budget di soli 5 milioni di dollari Smith ricorre alla formula dell’eroe costretto in uno spazio angusto a lottare per sopravvivere contro una minaccia tanto fatale quanto implacabile. In questo senso il giovane regista inglese dimostra di aver assimilato la lezione di Vincenzo Natali, Eli Roth e Neil Marshall.

La bella e spensierata Kate (Franca Potente) dopo essere rimasta senza un passaggio alla fine di una festa decide di prendere la metropolitana. Mentre aspetta l’ultima corsa si addormenta sulla banchina e al suo risveglio si ritrova da sola chiusa nei quattrocento chilometri dell’underground londinese. Mentre vaga in una delle gallerie Kate viene aggredita da Guy, un uomo che era con lei alla festa, ma il tentativo di stupro viene interrotto da una creatura misteriosa che ferisce gravemente l’uomo prima di sparire nell’ombra dei cunicoli. Nel tentativo di cercare aiuto Kate si imbatte in Jimmy e Mandy due giovani homeless che vivono in un anfratto di uno dei tanti corridoi della metropolitana. Dopo aver ucciso il ragazzo e rapito la giovane, la creatura mostruosa inizia a dare la caccia anche a Kate. Nel tentativo di sfuggire ad una morte atroce la ragazza unirà le sue forze a George, un ex-spacciatore costretto dal servizio sociale a ripulirei condotti fognari, tenuto prigioniero dal mostro per i suoi orribili esperimenti. Durante la loro interminabile fuga Kate scoprirà il mistero che sta dietro le origini e il sadismo della creatura.

Creep non è affatto male, è un film che nonostante il budget limitato può contare su: 1) una buona idea base 2) una brava attrice protagonista 3) uno stile che lascia da parte sia la patina falsa e antipatica dei tanti teenage horror in circolazione oggi sia ogni spunto ironico, per concentrarsi esclusivamente sulla costruzione della tensione e dei momenti di shock. La tensione è costruita da Smith sfruttando la più antica paura dell’uomo: quella del buio. L’ambientazione nella metropolitana è l’ideale per affondare gli attori in una asfissiante placenta di ansia e terrore. L’idea non è nuova nel cinema horror inglese (L’astronave degli esseri perduti), e lo stesso Smith confessa di aver pensato a Un lupo mannaro americano a Londra (l’ululato della scena della metropolitana è stato inserito come omaggio alla pellicola di Landis nel recente e freddino Underworld).

Se l’ambientazione e lo stile di regia di Smith, che gira tutto con macchina a spalla, concorrono a mantenere alta la tensione, i momenti di puro orrore sono garantiti dal make-up di Mike Bates e Mike Stringer reduci dal successo de Il Signore degli Anelli. Creep si inserisce in quel pugno di pellicole che di fronte allo strapotere e all’abuso di C.G.I. continuano a tenere viva la tradizione dell’effetto speciale tridimensionale dei grandi truccatori del cinema (Giannetto De Rossi). Se il lavoro di Bates e Stringer su Sean Harris (il chirurgo del titolo italiano) risente anche troppo del Gollum virtuale della W.E.T.A. di Peter Jackson, il ricorso al make-up tradizionale è un vero toccasana (lo stesso Neil Marshall riprende un trucco simile per i suoi crawlers in The Descent), mentre le scene di gore abbondano nel finale garantendo una buona dose di splatter a tutti gli appassionati.
(23/09/2005, Massimiliano Troni)


2004
CHRISTOPHER SMITH

nazione:
GB-GER
genere:
COMMEDIA GORE
IMMAGINI
CAST TECNICO



































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