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THE ISLAND





VOTO





QUANTITA' DI MOSTARDA

ZERO




Trama:
Lincoln Six-Echo (Ewan McGregor) è un abitante di un'utopica e reclusa comunità che vive verso la metà del secolo XXI. Come tutti gli abitanti della sorvegliatissima struttura, Lincoln spera di essere scelto per andare sull’Isola, l’ultimo paradiso incontaminato rimasto sulla Terra. Ma presto scopre che tutta la sua vita è una bugia. Lui e tutti gli altri abitanti della sigillata struttura sono in realtà dei cloni di esseri umani creati con l’unico scopo di provvedere organi sani per le loro controparti originali. Scoperto che ormai gli resta poco tempo prima di essere prelevato per compiere il suo scopo, Lincoln decide di fuggire insieme a Jordan Two-Delta (Scarlett Johansson) una bella ragazza che abita nella struttura. Inseguiti senza pietà dalle forze del misterioso istituto che una volta era la loro casa, Lincoln e Jordan ingaggiano una corsa contro il tempo per incontrare i loro "originali".


Recensione:
Confezione, emozioni e azione
Torna mister "panoramica mozzafiato", alias Michael Bay, con un nuovo e spettacolare kolossal. Torna forte del suo eccezionale, iperbolico talento visivo (Bay è stato uno dei più premiati autori di spot) sostenuto anche questa volta dall’ennesimo budget faraonico: ben 122 milioni di dollari. “The island” è un film che unisce le spiccate doti del regista californiano per le scene d’azione con un’ambientazione fantascientifica: un crossover che pende decisamente sul versante dell’action, soprattutto nella seconda parte in cui la componente avveniristica è limitata ad alcuni gadget iper-tencologici.

Dal punto di vista tecnico “The island” conferma le qualità formali raggiunte dalle precedenti pellicole del regista (anche se non raggiunge il livello dei 40 minuti dell’attacco di “Pearl Harbor”). La fotografia è una delle qualità che hanno reso famoso il cinema di Bay: patinata come in uno spot e perfetta in ogni condizione di ripresa. La messa in scena è come al consueto prodiga di dettagli e scenari accattivanti, mentre il montaggio delle scene d’azione è il più serrato e coinvolgente che si possa chiedere.

A parte il solido background tecnico-espressivo a cui ci ha abituato Bay, ci sono almeno due novità rispetto alle precedenti prove: l’assenza dai crediti di Jerry Bruckheimer, e il tentativo di dare più spessore alla storia. L’assenza del produttore Bruckheimer che finora aveva affiancato Bay in tutte le sue imprese si traduce in un minore dispiego di mezzi. Intendiamoci, “The island” rimane una produzione coi fiocchi, ma segna un decisivo passo indietro rispetto a “Pearl Harbor” (che nonostante gli incassi da capogiro ha faticato a rientrare dei costi). Questa considerazione sommata alla mancanza di uno sceneggiatore del calibro di Randall Wallace in grado di assicurare alla pomposità delle immagini il sostegno di un respiro autenticamente epico (“Pearl Harbour”), hanno probabilmente contribuito ad accentuare i tentativi di Alex Turner, Roberto Orci e Caspian Tredwell-Owen in direzione dell’approfondimento psicologico e drammatico del racconto. Da questo punto di vista tuttavia il film di Bay non convince fino in fondo. Da una parte, emerge il tentativo di dotare la storia di uno spessore drammatico: l’alienazione del contesto iniziale rimanda direttamente a pellicole come “L’uomo che fuggi dal futuro” e “The Truman show”; dall'altra, il tono del racconto rimane in bilico tra l’ironico e il drammatico contribuendo non poco a compromettere l’atmosfera.

Bay dimostra di essere molto più a suo agio quando il racconto volge in direzione dell’action movie. Tutta la seconda parte della pellicola è ricca di inseguimenti catastrofici, riprese aeree e ritmo da cardiopalmo. In questo contesto narrativo quello che conta è inchiodare lo spettatore alla poltrona, e il regista losangelino è un mago nello sfruttare lo spazio per imprimere alle immagini incessanti accelerazioni. È qui che può dare libero sfogo alla sua capacità di sfruttare la panoramica per caricare il racconto di pathos e trasformare l’esperienza visiva in un folle viaggio sulle montagne russe delle emozioni. Negli ultimi venti minuti il ritmo torna a calare, l’attenzione si focalizza sul racconto e anche le invenzioni visive lasciano il posto allo scioglimento della vicenda (prima di una splendida scena finale).

In questo genere di pellicole gli effetti speciali sono assicurati, e anche “The island” non è da meno. La computer grafica rende più spettacolari scenari e inseguimenti. Messi da parte ovviamente tutti gli effetti speciali gore, rimangono tuttavia un paio di scene che faranno sobbalzare sulla sedia (quella iniziale dell’incubo acquatico in particolare). Il talento di Bay nel coinvolgere gli spettatori non si discute, le emozioni sono assicurate, il ritmo rimane buono per almeno due terzi del film, e anche se la storia non è delle più incisive, è un film che si lascia guardare.
(24/08/2005, Massimiliano Troni)

DATA DI USCITA: 26 AGOSTO


2005
MICHAEL BAY

nazione:
USA
genere:
FANTASCIENZA AZIONE
IMMAGINI
CAST TECNICO
ARTICOLI



































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