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UNDEAD





VOTO





QUANTITA' DI MOSTARDA






Trama:
A Berkeley, piccolo paese di pescatori, un’orda di zombi dà la caccia ad un manipolo di sopravvissuti capeggiati da un pescatore pistolero e dalla reginetta della città. A complicare il tutto arrivano gli alieni rapitori di esseri umani..


Recensione:
Lo slapstick horror made in Australia
“Undead” è un film che si inserisce nel filone dell’horror indipendente a basso costo, dove la recitazione è ai minimi storici e la storia è solo un pretesto per gli effetti speciali. In realtà la pellicola dei gemelli australiani Spierig, benché sia autofinanziata ha una confezione di tutto rispetto. La fotografia è perfetta, le inquadrature sono ricercate, e la computer grafica abbonda. Questo originale mix di ricercatezza visiva e bassezza di toni produce un risultato singolare, a tratti godibilissimo, altre volte stucchevole.

I fratelli Spierig che fanno tutto in coppia (regia, montaggio, effetti speciali, produzione) dimostrano di avere assimilato a dovere l’esempio degli autori dell’horror indipendente (Peter Jackson, George A. Romero, Sam Raimi), curando la regia del loro esordio in maniera a dir poco maniacale. Abbondano plongée e contre-plongée, panoramiche mozzafiato, profondità di campo, fotografia in controluce e rallenti. La sequenza dell’apparizione del pescatore pistolero è una via di mezzo tra il Robert Rodriguez de “El mariachi” e il Peter Jackson di “Fuori di Testa”: montaggio serrato, abbondanza di primissimi piani e dettagli, volto dell’eroe perennemente coperto dalla falda del cappello. La storia è presto detta: un gruppo di persone variamente assortito si ritrova in uno sperduto paese di pescatori alle prese con un’invasione di zombi. A complicare il tutto ci si mettono gli alieni. Ma se la sceneggiatura non presenta nulla di nuovo, l’ironia invece fa capolino ad ogni scena, con l’eroe impersonato da un pescatore che spara come George Clooney in “From dust till dawn” e la reginetta dei pescatori che tiene testa all’orda di famelici con tanto di maschera antigas e fucile a pallettoni.

Discorso a parte meritano gli effetti speciali. Se i gemelli australiani proclamano il credo dell’horror indipendente, in realtà la produzione di “Undead” è una delle più ricche di questi ultimi tempi: due anni e mezzo di lavorazione, 41 giorni di riprese, ed effetti speciali digitali e di make-up che hanno coinvolto Steven Boyle già collaboratore in “Star Wars – Episodio II”, “Ghost Ship” e “Scooby doo”. Il risultato non è trascurabile: gli effetti speciali sono numerosi e tutti molto gustosi. Tuttavia gli Spierig corrono il rischio di risultare manieristi già al loro esordio (di certo il loro passato negli spot pubblicitari non giova). Il film non riesce a raggiungere né le vette di delirio di “Fuori di testa” né la padronanza di stile di “Evil Dead”; e la storia che all’inizio sembra molto accattivante si perde un po’ nel confuso finale, dove la mancanza di coerenza rischia di ridimensionare l’enorme dispiegamento di inventiva. Nonostante gli evidenti limiti “Undead” rimane tuttavia uno dei migliori horror degli ultimi anni, dove la mostarda abbonda nel reparto splatter. Lasciando da parte scrittura, drammaturgia e significati reconditi la pellicola è una delle più “stilose” e originali in circolazione, in grado di supplire con ironia alle carenze del copione. Vedremo se con l’opera seconda i gemelli australiani avranno il coraggio di proseguire sulla strada rischiosa della sperimentazione indipendente o se ripiegheranno nell’accogliente recinto entro cui si pasce il prodotto medio.
(26/07/2005, Massimiliano Troni)


2005
SPIERIG brothers

nazione:
AUSTRALIA
genere:
GORE
IMMAGINI
CAST TECNICO



































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