L'EREDITà

Ogni stella nuova che fa la propria comparsa nel firmamento del grande basket, si sentirà prima o poi etichettare come il possibile nuovo Michael Jordan, se mostra qualche dote di eccellenza. Diverse squadre di calcio italiane hanno fatto i salti mortali per assicurarsi dall’Argentina il “prossimo Maradona” di turno, mentre nell’hockey, quando un giovane è ricco di talento, viene subito accostato a Wayne Gretzky.

I monumenti del diamante, Ruth, DiMaggio, Cobb, Ted Williams, di rado vengono scomodati per simili paragoni, ma raffronti del tipo A-Rod - Ripken non mancano d’esser proposti.

Servendoci ancora una volta della ricchezza e della varietà che contraddistinguono le statistiche del baseball, andremo alla ricerca di carriere “gemelle”, ovvero confronteremo i numeri dei giocatori attualmente in attività con quelle dei campioni del passato, al fine di trovare percorsi simili, di mettere in luce eventuali atleti sottovalutati e di individuare chi maggiormente può aspirare ad un posto nella Hall of Fame.

Il metodo.

Abbiamo raggruppato da una parte tutti i giocatori attivi nella stagione 2003, per i quali sono state cumulate le principali statistiche offensive compilate in tutta la carriera.

Per i giocatori già ritirati sono stati invece determinati i totali offensivi ad ogni stadio della carriera, ovvero prendendo ad esempio le valide di Pete Rose, 170 a 22 anni, 309 a 23 anni, e così via fino alle 4256 con le quali ha concluso la carriera a 45 anni.

A questo punto tutti i campioni attuali sono stati messi a confronto con i “coetanei” del passato. In pratica si è trattato di compiere un mega-incrocio che accoppiasse Sosa, Bonds e soci con chiunque abbia calcato i diamanti di Major (da Aaron a Zwilling) dal XIX secolo ad oggi, tenendo l’età quale fattore comune (ovvero il 34enne Griffey jr., è stato appaiato con il Ruth 34enne del 1929, con il 34enne DiMaggio del 1948, e via dicendo).

La formula per riassumere in un unico valore le differenze tra ciascuna coppia delle 11 voci statistiche considerate (fig. accanto) è un comune indicatore di dissomiglianza usato in statistica.

Per rendere i risultati di più immediata interpretazione si sono trasformati i valori con semplici passaggi algebrici in modo da ottenere una gradazione da 0 (giocatori totalmente dissimili) a 1 (giocatori assolutamente identici).

Risultati e interpretazioni.

La matrice degli accoppiamenti sfornata dal computer è di dimensioni colossali (si parla di milioni di records): la difficoltà principale è andare a scovare informazioni significative in una simile mole di numeri. Il Prof. Pepper ha provato a cavarci qualcosa per voi. In realtà ci concentreremo solo su alcuni sottoinsiemi di dati, perdendo inevitabilmente qualche tesoro nella vastità degli oceani inesplorati.

Ci sono ben 96 giocatori attivi il cui indice di somiglianza ha un valore di oltre 0.9 nei confronti di campioni che hanno già una placca a Cooperstown. Per valutare con mano cosa significa un indice di 0.9, confrontiamo le statistiche di due giocatori molto simili.

Frank Robinson e Vladimir Guerrero hanno un coefficiente di similarità superiore a 0.94.

I nomi dei 96 in considerazione appartengono più o meno tutti i giocatori di spicco: evidentemente gente che a propria volta ha la possibilità di entrare nella Hall of Fame.

Prendiamo in esame alcune situazioni specifiche.

Gli "over-35" del 2003.

In questo primo elenco abbiamo una serie di giocatori dai 35 anni in su, quindi prossimi al “pensionamento” (in qualche caso avvenuto durante l’inverno). Si tratta di carriere quasi complete, la cui importanza non può essere intaccata da un’eventuale stagione negativa. Come potete notare, in diversi casi il giocatore attuale ha più di un gemello a Cooperstown e questo non può che alimentare les ue aspettative di immortalità.

Un paio di appunti su questo gruppetto: il valore elevatissimo che sancisce la somiglianza Palmeiro-Murray (peraltro pari ruolo) e l’accostamento di Santiago a Fisk, uno dei migliori ricevitori del recente passato.

Prima di loro ci sono però altri atleti la cui corsa per Cooperstown è più imminente: i prossimi eleggibili sono coloro che hanno terminato la carriera nel 1999.

I giocatori ritiratisi nel 1999 e i loro "sosia-statistici" nella Hall-of-Fame.

Mantenendo un cut-off di 0,9 troviamo che Brian McRae e Jeff Blauser hanno i numeri giusti, mentre Strawberry, statisticamente paragonabile a Kirk Gibson, avrà qualche difficoltà ad entrare nella Hall legata a vicissitudini extra-sportive.

Torniamo agli atleti in attività.

I numeri di Junior e di alcuni suoi celebri predecessori.

Nonostante negli ultimi anni passi da un’infermeria all’altra, spesso senza nemmeno transitare dal terreno di gioco, lo sfortunato Ken Griffey jr. ha, a 34 anni, cifre del calibro di quelle che, alla medesima età, vantavano Reggie Jackson, Dale Murphy e Frank Robinson.

Carriere promettenti.

Tra i giovani ben avviati ci sono Berroa, Chavez e Furcal, sulle tracce rispettivamente di Felipe Alou, Gary Carter e Lenny Dykstra.

La maggior parte (79% circa) delle somiglianze riscontrate sono relative ad un periodo che non va più indietro degli anni ’70, a testimonianza del fatto che col passare dei decenni è avvenuto qualche mutamento nel modo di interpretare il baseball. Si tengano in mente anche le novità introdotte nel regolamento tra il ’69 e i primi anni 70, tra cui l’abbassamento del monte e l’introduzione del DH nell’American League.

Fernando Viňa. 

Merita comunque d’essere segnalata la peculiarità di Fernando Viňa, con una carriera speculare a quelle di Pepper Martin, Bill Cissel (entrambi 34enni nel 1938) e Phil Rizzuto (1951): un giocatore d’altri tempi!

Se siete curiosi, seguendo il link troverete numerosi ulteriori coefficienti di somiglianza.

I nuovi giganti.

Torniamo alle questioni iniziali. Esistono nuovi Babe Ruth, DiMaggio o Cobb?

The New Babe?

Chipper Jones ha un indice di somiglianza con The Babe a 31 anni pari a 0,815. Nessun giocatore attivo incrocia così da vicino un punto della carriera del più celebrato asso dei diamanti.

Joe DiMaggio detiene uno dei record considerati maggiormente intoccabili, avendo battuto valido in 56 incontri consecutivi. Garciaparra e Helton, entrambi trentenni, hanno le cifre più conformi a quelle dello Yankee Clipper; Chavez e Guerriero, anch’essi nella top ten dei simil-Joltin’, sono più giovani e godranno di qualche chance in più per emularlo.

The New Clipper?

Contemporaneo e alter ego di Joe, Ted Williams è l’ultimo uomo ad aver chiuso una stagione di MLB oltre .400 di media battuta. Tod Helton, .358 nell’ultima stagione, è ancora davanti nella speciale classifica dei nuovi Splendid Splinters; a ruota Albert Pujols, che lo ha superato di misura (.359) nella corsa al titolo di re della battuta nel 2003, appena 23enne, avrà parecchie opportunità di assalto alla mitica quota di Teddy Ballgame.

The New Splinter?

Barry Bonds e Sammy Sosa, i maggiori candidati al record di fuoricampo di Hank Aaron, sono rispettivamente il primo ed il quarto sosia statistico di The Hammer, in mezzo a loro va segnalata la presenza di Griffey jr. nonostante le centinaia di partite mancate causa infortunio.

The New Hammer?

I più vicini a Pete Rose, recordman di valide-carriera, sono Mark Kotsay e Johnny Damon, mentre Lofton e Alomar sono le migliori rappresentazioni moderne di colui che deteneva  il primato prima di “Charlie Hustle”, ovvero il leggendario Ty Cobb.

The New Charlie?

The New Peach?

L’ultimo immortale che andiamo a considerare è Willie Mays, probabilmente il giocatore  più completo ad aver mai indossato guantone e spikes. Con valori molto simili fra loro, si candidano a novelli “Say-Hey” Carlos Beltram, Vladimir Guerriero e Barry Bonds, che con Willie condivide anche la milizia nei Giants.

The New Say-Hey?

Limiti.

In questo articolo ci siamo divertiti a cercare analogie numeriche tra giocatori dei nostri tempi e campioni del passato. Il confronto è avvenuto in determinati istanti di ciascuna carriera considerata, senza tener conto di particolari evoluzioni di ogni singola vita baseballistica: per un Aaron che batte costantemente 40 homer per 20 anni, c’è un Mantle la cui ascesa rapidissima a cifre vertiginose è seguita da un declino altrettanto repentino.

Per vedere cosa può rimanere nascosto nella nostra ricerca visualizziamo graficamente il progresso della produzione offensiva di Bernie Williams e dei 7 giocatori con cui ha un indice di somiglianza oltre 0.9.

L'andamento della media battuta con l'età.

I giocatori sono stati paragonati solo a livello offensivo: se i nomi dell’ultima tabella sono in qualche modo confrontabili con Mays a livello di media battuta, potenza e baserunning, altrettanto non può dirsi per il braccio fulminante e l’immenso territorio coperto in difesa dal numero 24 dei New York/San Francisco Giants.

Non me ne vorranno infine i tifosi dei lanciatori se non ho condotto un analogo studio per gli eroi del monte: in base al riscontro - di pubblico e critica - che avrà questo articolo è possibile un seguito dedicato a Walter Johnson, Nolan Ryan e Greg Maddux.