SUPERSTIZIONI E CREDENZE

 

Fino a qualche anno fa, ogni male fisico psichico, veniva attribuito al malocchio; quando ci si ammalava, quando non regnava la pace in famiglia, quando insomma le cose andavano male. Se si aveva mal di testa, la colpa era attribuita all'"affascinizz" e per questo si ricorreva alle cure di una donna che sapeva "sfascinare" pronunciando la seguente formula di scongiuro: "a Tizio hann'affascinat e tre person so'stat i ceglie, l'uocch e la mala volontate; tre a sfascinescin u'Patr, u'Figl e lù Spirt Sant", accompagnato da Padre Nostro, Ave Maria e Gloria, essa doveva fare per tre volte , con la mano sinistra il segno della croce sulla fronte del malato. Quando la persona che eseguiva l'operazione sbadigliava, il "malocchio" era stato tolto e quindi doveva lavarsi il viso e gettare l'acqua in mezzo alla strada. Molti per non farsi "affascinare" ricorrevano agli "abbatiell", piccoli sacchi di tela ove vi erano peli, figurine di santi, acini di sale e grano, cornetti e vecchi chiodi di cavallo che bisognava portare a stretto contatto con la pelle. Altri rimedi contro il malocchio erano: mettere la scopa dietro la porta, in tal modo, il malocchio perdeva tempo a contare i fili della saggina, oppure, tenere in casa un paio di forbici con le punte aperte, si tagliavano così, la forze maligne. La gente credeva anche ai "pulminar" (lupo mannaro): lo si immaginava come un uomo peloso, che di notte, quando c'era la luna piena, avvolto in un lenzuolo, gridava per le strade del paese, terrorizzando la popolazione. Coloro che avevano la sventura di incontrarlo, potevano salvarsi in due modi: attraversando un incrocio o salendo una scalinata. La leggenda vuole, infatti, che i "pulminar" non fossero in grado , né di salire le scale, né di attraversare gli incroci. Secondo la credenza, questi uomini erano stati concepiti alla mezzanotte di natale, cioè la notte tra il 24 e il 25 dicembre. Altro personaggio della fantasia popolare era il "munaciell", un folletto con il berretto rosso che di notte si presentava ballando e facendo ogni sorta di scherzo. Coloro che riuscivano ad impossessarsi del famoso berrettino (impresa ardua) potevano esprimere tre desideri.

 

 

 

C'ERA UNA VOLTA