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LA CENTRALE IDROELETTRICA DI
VIZZOLA TICINO

 

  perchè Vizzola
ball2.gif (855 byte) L'ENERGIA NELLA STORIA  
ball2.gif (855 byte) CENTRALI  IDROELETTRICHE
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ball2.gif (855 byte) INQUINAMENTO DELL'ACQUA
ball2.gif (855 byte) GLI IMPIANTI SUL TICINO

   il sito idroelettrico
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   attorno a Vizzola
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ball2.gif (855 byte) PARCO DEL TICINO
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attorno a Vizzola ....

SESTO CALENDEsesto calende:il lungofiume            

E' il paese dove viviamo e frequentiamo la scuola media (link esterno). Al confine tra la Lombardia e il Piemonte, è al centro di un verdeggiante anfiteatro morenico di origine glaciale ed è posto sulla sponda sinistra del fiume Ticino, nel tratto in cui esso lascia il lago Maggiore. Il fiume Ticino,che bagna Sesto Calende e che gli conferisce quel suo aspetto singolare, ne è sempre stato l'animo,il referente primo.E' un fiume che qui,al suo sbocco dal Lago Maggiore , si allarga placido per poi stringersi e avviarsi senza fretta verso Pavia e il Po.Oggi il Ticino è conosciuto per essere uno dei corsi d'acqua italiani meno inquinati e ha il vanto di essere il titolare del maggiore parco fluviale d'Europa.
Il Parco della Valle del Ticino,questa ne è la dicitura completa,occupa un territorio densamente popolato e presenta caratteri piuttosto atipici per essere un ambito naturalisticamente ed ecologicamente protetto;questo insolito primato ha imposto delle normative interne inedite.Sesto Calende sorge proprio dove il parco comincia a rivendicare il suo ambito. Il paesaggio sestese,se viene ben osservato,è quello tipico delle zone di passaggio:è contemporaneamente di lago e di fiume,il lago a un estremo dei suoi confini,il fiume all'altro.
Le colline di Sesto sono alture più dolci di quelle che le precedono a settentrione, più strette e più alte; gli spazi qui sono meno angusti e i colori si fanno più dolci . Fu forse anche per la bellezza dei luoghi,oltre alla vicinanza del fiume,che i primi gruppi di uomini che questa terra ricorda ,la scelsero per stabilirvisi. I ritrovamenti archeologici testimoniano della Civiltà di Golasecca dal nome della località in cui ebbero luogo i primi scavi,risalente all'Età del Ferro.La permanenza di queste genti sul Ticino non fu fugace: normalmente si parla di cultura di Golasecca a partire dall'800 a.C. e si termina di nominarla intorno al 450 a.C.E' certo che da allora in poi la zona non cessò più di essere abitata:i celti-romani ci vissero sicuramente lasciando la loro inconfondibile traccia nel nome del paese.
Nel Medioevo,che diffusamente è considerato un periodo buio,Sesto vantava un ambiente vivace e piuttosto trafficato: il fiume fungeva da importante via commerciale e il suo porto era un crocevia obbligato.La chiesa di S.Donato(vedi foto),un imponente edificio romanico con una bella torre campanaria,risale al nono secolo e sorge ai piedi delle colline moreniche .
Non lontano dall'abbazia, che era un centro monastico benedettino conteso dalle diocesi di Pavia e Milano,vista la sua importanza commerciale,ecco l'oratorio di S.Vincenzo,chiesa san donato con la torre campanariaaltro retaggio del medioevo a Sesto Calende.
Piccola,umile ma graziosa costruzione eretta proprio a ridosso delle colline,spunta tra il verde dei prati. L'attuale edificio in stile tipicamente romanico- varesino, nacque su un primitivo impianto romano, forse una villa rustica, sulla quale con il diffondersi del cristianesimo sorse la cappella. I destini di S.Donato e di S.Vincenzo furono accomunati da una progressiva decadenza, perlopiù dovuta alla distruzione del porto(interratosi dopo una piena nel 1200) . I due edifici e i loro possedimenti divennero proprietà dell'Ospedale Maggiore di Milano in tempi diversi;S.Vincenzo lo è ancora,S.Donato vive invece una nuova giovinezza dopo essere servita,durante l'epoca napoleonica, da infermeria per i soldati prima e da loro caserma poi;ora ha riacquistato la sua dignità di  edificio sacro e la sua primaria funzione di preghiera e culto.
L'importanza del fiume permise al paese di Sesto di mantenere, in virtù della bontà strategica della sua posizione, un vivo e ricco commercio.Dal Ticino ai Navigli,fino a Milano il commercio correva su vie d'acqua. Il marmo del duomo di Milano,che tutti certo conoscono, proveniva dal lago via Ticino.
Con lo svilupparsi della ferrovia,dopo il 1861 (unità d'Italia ) e la costruzione
del ponte ferroviario (in ferro nel 1882),
il ponte di ferro        il ponte sul Ticino
il fiume perse la sua importanza di veicolo di merci.ll paese non perse però la sua vocazione commerciale e il suo "spirito industrioso". Lo sviluppo industriale tra la fine dell'800 e gli inizi del 900, compensò Sesto della ridotta importanza come nodo di traffico.
Nel nostro secolo Sesto ha visto il nascere e il morire di due importanti nuclei industriali:la vetreria (1906), inizialmente una cooperativa di lavoratori, e la S.I.A.I.Marchetti (1915).Con la morte delle industrie maggiori,ha trovato ampio sviluppo sul nostro territorio la piccola e media impresa in innumerevoli varianti.
ln questi ultimi anni il volto del paese ha mutato i suoi originari e umili connotati; uno sviluppo edilizio, forse un po' troppo feroce, ne ha ampliato l'estensione in modo decisamente repentino.

Identiche ancora sono le acque del fiume, che lambiscono un paese nuovo, più moderno sicuramente, forse meno gradevole, con la solita, invidiabile e secolare pazienza.

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