|
||
perchè Vizzola il sito
idroelettrico attorno a Vizzola
|
attorno a Vizzola .... IL FIUME TICINO FLORA E FAUNA DEL
TICINO Il Ticino inizia il suo corso sulle montagne svizzere dal gruppo del San Gottardo. Attraversa la Val Bedretto, la Val Leventina, ricevendo da sinistra gli affluenti Breno e Moesa ed entra nel Lago Maggiore dopo aver disegnato una vasta regione del territorio elvetico che prende il suo nome: Canton Ticino. Esce dal Lago Maggiore tra Sesto Calende e Castelletto Ticino dove inizia il suo percorso italiano in una valle che si allarga progressivamente scendendo verso sud.Dopo un percorso di oltre cento chilometri che lo porta ad attraversare popolose province come Varese,Novara, Milano e Pavia, si getta nel Po presso il ponte della Becca.Il fiume TICINO già dal 1179 ebbe grande importanza per l'irrigazione delle zone agricole del Piemonte e della Lombardia.Nel XX secolo, con lo sviluppo industriale, iniziò l'utilizzazione delle sue acque a scopo di produrre energia idroelettrica. Il TICINO, tra le province di Varese e Milano, alimenta la centrale di Porto Torre posta in sponda sinistra e, tramite il Canale Industriale, le centrali di Vizzola, Tornavento, Turbigo Superiore e Inferiore. Più a valle, in provincia di Novara, tramite la presa di San Martino con il Naviglio Sforzesco alimenta la centrale di Vigevano. Il "bacino imbrifero" del TICINO (bacino di raccolta delle acque piovane) si somma a quello del Lago Maggiore con una superficie di 6598 kmq, di cui 3369 kmq in territorio Svizzero e 3229 kmq in territorio Italiano.La portata d'acqua nel fiume TICINO, che è influenzata delle piogge e dallo scioglimento delle nevi, è regolata dal Consorzio del Ticino (link esterno) che è l'associazione che raggruppa gli utenti delle acque del fiume .La regolazione delle acque avviene tramite lo sbarramento della Miorina situato 3 km a valle della bocca emissaria del Lago Maggiore con lo scopo di conseguire il miglior utilizzo delle acque nell'interesse dei consorziati, agricoltura e industria.Il Consorzio del Ticino ha possibilità di regolazione nel campo di -0.50 m e +1.00 m sull'altezza dello zero idrometrico del Lago Maggiore (193 m.), misurata all'idrometro di Sesto Calende. Oltre la soglia di +1.00 m lo sbarramento della Miorina non influisce più sulla regolazione, l'afflusso al Lago Maggiore defluisce nel TICINO tramite la diga di Porto Torre (situata a valle della Miorina) che tiene in considerazione la portata massima del fiume. Il fiume è lungo 110 km e presenta un dislivello di 130 metri. Nella parte centrale del suo corso si presenta sprovvisto di argini, nella restante parte scorre entro ghiaieti, isolotti e boschi. Il Ticino è uno dei fiumi meno inquinati dItalia e uno degli obiettivi del Parco è impedire linsediamento sulle rive del fiume di complessi industriali o agricoli inquinanti e ricreare dove necessario o solo mantenere buone condizioni ambientali.Una delle ragioni della purezza e limpidità dellacqua del fiume è lesistenza del Lago Maggiore, grande bacino in cui sedimentano tutti i materiali trasportati giù dalle montagne dai fiumi e dai torrenti che vi si versano.Oggi lacqua del Ticino viene usata, attraverso tutta una rete di canalizzazione, per lirrigazione di un territorio di circa 400.000 ettari nelle province di Milano, Pavia, Novara e Vercelli. l sistema di canalizzazione fu iniziato dai monaci nel Medioevo, poi ai tempi di Federico Barbarossa, nel 1179 fu realizzato il Naviglio Grande, nella seconda metà del 1400 furono realizzate le prime risaie, durante la dominazione dei Visconti e degli Sforza, con il contributo di Leonardo da Vinci, lopera fu perfezionata e per alcuni secoli fu considerata allavanguardia in tutta Europa.Nel corso degli ultimi cento anni accanto allo sfruttamento dellacqua del Ticino per lirrigazione dei campi coltivati, si è andato affermando quello per la produzione di energia elettrica.Alla fine dellOttocento risale la costruzione della centrale di Vizzola Ticino, inaugurata nel 1901 alla quale se ne aggiunsero via via altre fino ad arrivare a dodici centrali, oggi non tutte attive.
L'itinerario lungo il Ticino può iniziare dal Comune di Somma
Lombardo. Si
prende la strada per Varallo, in questo modo si attraverserà il Ticino utilizzando lo
sbarramento fluviale connesso alla centrale di Porto della Torre. Superato il ponte
stradale, che fa tutt'uno con l'opera idraulica, ci si può concedere una breve sosta.
Dalla sponda destra del fiume si può cogliere, con una veduta d'insieme, l'impianto
idroelettrico, la cui centrale di produzione è stata progettata nei primi anni '50
dall'architetto milanese Gio Ponti in eleganti forme tardo razionaliste. Si
ritorna ora sulla sponda sinistra e si costeggia il fiume per circa 1 chilometro in
direzione località La Maddalena per raggiungere lo sbarramento Panperduto
(realizzato nel 1884) da cui si dipartono i canali Villoresi e Industriale. Quest' ultimo alimenta
in successione le centrali idroelettriche di Vizzola, di Tornavento e di Turbigo
Superiore.
L'ambiente fluviale comprende animali e piante che vivono nell'acqua e una serie di organismi che vivono sul greto. Il fiume è un ecosistema molto complesso e variabile a seconda della stagione. Il Ticino infatti cambia spesso il suo aspetto, tanto da sembrare un fiumiciattolo con un vasto greto ciottoloso durante il regime di magra, per trasformarsi in un minaccioso fiume gonfio ed impetuoso nel periodo delle piene.Lungo le sue sponde abbondano gli alberi e altri vegetali. Ecco l'Ontano Nero, dalla nera corteccia e dal legno rosso e resistente. Altro albero, che oltre a trovarsi lungo le rive del fiume riesce a crescere anche negli isolotti ghiaiosi, è il Salice Bianco dalla chioma argentata. In tratti di alveo, abbandonati definitivamente dal fiume, su un terreno ciottoloso e povero, si sviluppa una caratteristica vegetazione pioniera di greto costituita al suolo da muschi e licheni e da una rada copertura arborea a carattere arbustivo, costituita da pioppi e roverelle. Nelle acque del fiume si possono trovare numerose specie di pesci, alcuni di essi si nutrono prevalentemente di organismi microscopici presenti nell'acqua che costituiscono il plancton e di larve di molti insetti che vivono sulla parte nascosta dei sassi. Di questo cibo si nutre ad esempio la Sanguinerola comune specialmente nei tratti d'acqua a corrente moderata. Le Sanguinerole, insieme ad altri piccoli pesci come i Vaironi e le Arborelle a loro volta costituiscono un'abbondante fonte di cibo per pesci più grossi come la Trota e il Persico Reale. Anche il Barbo è piuttosto comune lungo tutta l'asta del fiume, vive in acque veloci di media profondità. Il Gambero d'acqua dolce, piuttosto esigente in fatto di qualità dell'acqua è ancora presente in alcuni tratti del Ticino, ma gli scarichi inquinanti ne minacciano l'esistenza. Sono ancora numerose le specie di uccelli che frequentano il Ticino come il Cormorano dalla mira infallibile nei tuffi sott'acqua per catturare i piccoli pesci. Anche gli Aironi sono spesso visibili sul greto del fiume. Un grazioso frequentatore dei ghiaieti del Ticino è il Corriere piccolo che nidifica tra i sassi del greto del fiume. Le rive del fiume sono anche frequentate dalla Ballerina bianca, un piccolo uccello che si ciba essenzialmente di insetti e molluschi che cattura in acque poco profonde. Il Ticino è inoltre una importante tappa di numerose specie migratorie, tra cui le più diffuse sono le specie di anatidi. Fino a pochi anni fa sul fiume viveva la Lontra che il Parco sta reintroducendo con un progetto ambizioso che in questi anni ha già avuto dei risultati molto importanti. |