Buon compleanno!”

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Fonti attendibili riferiscono che circa una volta l’anno sia il nostro compleanno; soffermiamoci un attimo e pensiamo cosa abbiamo fatto nella nostra più recente ricorrenza.

 

"Non mi sono ricordato"

Non l’ho detto a nessuno sperando che nessuno si ricordasse”

Qualcuno mi ha fatto gli auguri e mi sono rattristato”

L’attendevo con ansia”

Ho organizzato una festa con i miei cari”

Mi hanno fatto gli auguri e sono rimasto molto contento”

Mi hanno organizzato una fantastica festa a sorpresa”

C’è chi non ha mai avuto una vera festa; c’è chi ne ha avute di sfarzose…

 

Ma noi come ci rapportiamo a questo evento?

 

Pippo che è un bambino di cinque anni ricorda alla mamma da ben più di un mese che deve invitare tutti i suoi amichetti e poi scarterà, dopo la torta, un mare di regali; Marco dice che è roba da ragazzini e quindi non fa nulla; Roberto diventa depresso; Maria non sta nella pelle perché deve festeggiare i suoi sessant’anni; Bruno invita tutti al ristorante perché dice che festeggiare con la compagnia dei suoi cari gli porta bene.

 

Ognuno si comporta in base all'età, al carattere, alla sua personalità e al momento particolare che sta vivendo.

Però non nascondiamoci dietro un sospiro… gli anni passano e giorno dopo giorno ci ritroviamo in un “tempo sconosciuto” perché ogni dì è unico e prezioso anche nella sua semplicità; semplicità che certe volte viene scambiata per monotonia, noia di una vita tutta uguale.

 

Considerare il tempo come uno “sconosciuto” ci riporta all’imprevedibilità delle cose e questo comporta qualche volta una certa quota d’ansia.

Che ne è stato dei sogni che avevamo da bambini ora nel giorno del nostro compleanno?

Chi manca oggi nel regalarci un suo augurio?

 

Spesso sono questo tipo di domande che ci rendono inquieti e pensierosi; sono interrogativi che in questa ricorrenza si affacciano proprio perché, a cicli, ci chiediamo dove siamo e a che punto ci troviamo.

E se parlassimo della paura di invecchiare ed arrivare al limitare della vita?

Che cosa sarà di noi dopo?

 

Tutto queste considerazioni sono per ricordarci che è utile poter pensare di tanto in tanto al senso delle cose e della nostra misteriosa vita: non che esista una risposta, ma almeno la possibilità di fare delle ipotesi è stimolante.

 

Se devo pensare al senso della vita mi viene in mente la fede ed il rispetto nell’uomo; nei suoi affetti, nel suo lavoro, nelle sue dure solitudini. Una vita che non fa sconti a nessuno, anzi, ci ripropone le scorciatoie prese con ampi interessi.

Questo rispetto nella vita ci può aiutare a navigare nel mare dei nostri anni ricordando i momenti più belli come risorse per il futuro, anno dopo anno nella dignità e nel coraggio.

Si fa presto a dire:”Buon compleanno!”.

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pagina aggiornata al 11/1/2007