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Chiesa di San Filippo

 

 

 

Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica IAT

 

 

Sezione Riservata

 

 

Storia della Chiesa

di San Filippo

          Eretta a spese della comunità locale e dedicata ai cinque Santi Protettori della città (Aquilino,Gemino, Gelasio, Magno, e Donato) come ringraziamento per la nascita di Federico Ubaldo (16 maggio 1605), sospirato erede del Duca Francesco Maria II Della Rovere.

La chiesa, iniziata nel 1608 e completata nel 1613 fu costruita in adiacenza alle mura cittadine ed oltre all'antica porta dell'ospedale. In questo stesso anno si costituì una prima aggregazione di religiosi (4 sacerdoti e 2 chierici)seguaci di S.Filippo Neri, che si riuniva presso l'oratorio del sacramento, nei settori della Cattedrale. All'origine di tale iniziativa non fu forse estranea l'influenza di Padre Giovanni Antonio Lucci, già presente nella comunità religiosa forsempronese, quindi passato a Roma, nel novero dei più attivi collaboratori di S.Filippo Neri, impegnato nella costruzione della  Chiesa della Valicella.

          Nel 1614, col beneplacito del Duca Francesco Maria II Della Rovere, la piccola compagnia prese possesso di alcune "povere stanze" della nuova Chiesa.

          Ma nonostante l'appoggio della famiglia ducale, una serie di controversie con il comune ritardò la fondazione della Congregazione oratoria, che fu ufficialmente eretta con Bolla del vescovo Lorenzo Landi il 21 giugno 1621 e confermata il 13 gennaio dell'anno successivo da papa Gregorio XV. Solo dopo il 1621 la chiesa nuova venne concessa ai Padri Filippini e dedicata a S.Filippo Neri. Si iniziò ad opera dei Filippini l'abbellimento dell'interno con statue , stucchi e ornamenti. Venne inoltre intrapresa, ad opera dei Padri Filippini e delle ricche famiglie forsempronesi, la costruzione delle cappelle laterali, non previste nel progetto iniziale e che risalgono, per la parte sinistra, alla prima metà del 1600 e per la parte destra, alla fine del secolo o ai primi del successivo.

          L'interno, a navata unica con copertura a volta e grandiosa abside, presenta un'esuberante decorazione in stucco (statue, cornici, membrature,fregi), parte della quale è stata attribuita al plasticatore Tommaso Amantini da Urbania (1625-1675 ca).

          Il protrarsi del cantiere decorativo per oltre un cinquantennio, dalla metà del '600 fino al 1726, anno della consacrazione della chiesa, spiega l'evoluzione del gusto e del linguaggio plastico all'interno dell'edificio: elementi di origine manieristica (cartelle, volute ecc.) si affiancano alla decorazione scultorea, che rivela l'influsso preponderante dei modelli romani, dall'Algardi al Bernini.

          Nella realizzazione degli apparati pittorici eseguiti tutti dopo l'insediamento dei Padri Oratoriani, è rilevante la presenza dell'artista forsempronese Giovan Francesco Guerrieri con ben tre opere: la grande pala d'altare maggiore, dipinta dal 1621 al 1623 e pagata 300 scudi, con i cinque Santi Protettori nell'atto di offrire alla Vergine il prototipo della Chiesa di S. Filippo, un carracesco S,Barnaba orante ed un S.Michele Arcangelo e la Trinità, donato dal padre filippino Michelangelo Azzi nel 1625.

 

 

 Opere Presenti:

 

- Controfacciata:

          Statue di S.Andrea e S.Bartolomeo.

Al centro: iscrizione votiva: A Dio Ottimo Massimo e a S.Aquilino e compagni. I consiglieri e i cittadini di Fossombrone vollero che questo tempio votivo si innalzasse come eterno monumento di ricordo della nascita del serenissimo principe Federico (1613).

 

 

 

 

 

 

 

 

- Altare maggiore:       

Abside circolare riccamente decorata a stucco. Le quattro statue a tutto tondo rappresentano le virtù teologali: Fede (con calice a croce), Speranza (con l'ancora), Carità (con la fiamma sul capo), la quarta statua rappresenta la virtù di S.Filippo.

 

 

 

 

 

 

 

- Pala d'altare:

         

I Santi Martiri presentano la chiesa alla Madonna e ai santi di G.F.Guerrieri (Fossombrone 1589 - 1657 Pesaro).

La pala fu dipinta dal guerrieri al suo ritorno da Roma, dove aveva conosciuto e studiato la pittura del Caravaggio, facendosi il più autorevole interprete nelle Marche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Prima cappella a sinistra:  

     

- Grande tela del Lapis (Cagli 1706 - Roma 1776).

 

 

 

 

- Seconda cappella a sinistra:

          Cappella della Madonna di Loreto, con stucchi raffiguranti episodi e personaggi legati alla vita della Madonna. Pala d'altare: Madonna di Loreto di Francesco Gessi (1588 - 1649).

La Vergine poggia i piedi sulla santa casa, trasportata sul monte da due angeli e un cherubino. Il modello iconografico lauretano viene rielaborato da Gessi tenendo presente le Immacolate e le Assunte di Guido Renidi cui fu allievo.

 

 

- Terza cappella a sinistra:

          Cappella di S.Filippo decorata con marmi di un pavimento romano di Forum Sempronii. Pala d'altare: La Vergine appare a S.Filippo Neri copia di un dipinto del Reni nella chiesa di S.Maria in Vallicella a Roma.

 

 

- Due ovali di Giuseppe Diamantini (1621 - 1704): S.Sebastiano curato da S.Irene e S.Giorgio.

 

 

 

- Prima cappella a destra:

          Pala d'altare: Madonna con S.Francesco e S.Carlo Borromeo del pittore toscano Lazzaro Baldi.

Baldiambientatosi a Roma nel gruppo di Pietro da Cortona e Maretta fu attento agli esempi di pittura sacra dimostrando freschezza spontanea ed una rara semplicità.

 

 

- Seconda cappella a destra dei conti Zanchi:

           Notevole quadro: Madonna con Bambino in Trono fra S.Giovanni Battista e S.Girolamo di Claudio Ridolfi (Verona 1570 - Corinaldo 1644). Si nota una grande luminosità nelle tinte.

 

 

- Terza cappella a destra:

          Pala d'altare:S.Michele Arcangelo e la Trinità di G.F.Gerrieri (1624) esponente del naturalismo seicentesco e fedele interprete della controriforma secondo cui l'arte doveva essere didattica e persuasiva.

Parete laterale: S.Barnaba orante di G.F.Guerrieri.

 

 

 

-- Un mosaico di inconsuete dimensioni ricopre fino al presbiterio con splendide decorazioni policrome l'ampio pavimento, intervallato da alcuni sepultuari gentilizi. 

 

 

-- L'organaro della chiesa è Giuseppe Sarti, non di grande rilievo; operò molto in Toscana e in Emilia-Romagna. La maggior parte delle canne sono originali, cioè di fattura settecentesca.

 

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- INGRESSO GRATUITO

 

Orario invernale:

sabato:      15:30 - 18:30

domenica: 10:00 - 12:00

                  15:30 - 18:30

 

Orario estivo :

 sabato:     16:00 - 19:00

domenica: 10:30 - 12:30

                  16:00 - 19:00

 

(NB: Dal 15 giugno al 15 settembre aperto tutti i giorni mattina e pomeriggio, LUNEDI: giorno di chiusura.

il cambio da Orario estivo in Orario invernale avviene in occasione del passaggio dell'ora legale in ora solare e viceversa, evidenziato in rosso l'orario vigente)

 

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Opere presenti

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S. Andrea                       S.Bartolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

special thanks:

       

 

Associazione Volontari Beni Culturali A.Vernarecci, Via Torricelli n.2/4 61034 Fossombrone PU, Tel 0721714650 associazionevernarecci@yahoo.it cf. 90014390414

 

   

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