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Strutture Museali

 

Casa Museo Quadreria Cesarini

 

 

Pinacoteca Comunale

 

 

Museo Archeologico

 

 

Chiesa di San Filippo

 

 

 

Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica IAT

 

 

Sezione Riservata

 

 

Storia del palazzo

          L'intero complesso, costruito nel 1500 dalla famiglia Cangi, passò, alla fine del secolo XVI, la parte ad un piano ad Orazio Neri, figlio di Susanna Pergamino,sorella del celebre Giacomo, e nel 1600 la parte a due piani alla famiglia Simili, che nel 1685 la restaurò.

Cesarini iniziò la restaurazione della casa alla fine degli anni '40: provvide ad un nuovo studio ed ad una nuova camera da letto, ridiede al grande salone l'aspetto originale preparò e adattò le altre sale per esporvi le opere d'arte già in gran numero collezionate.

< La prima parte della quadreria scrive Cesarini, con la sala grande dedicata a Bucci, fu inaugurata il 19 settembre 1951. Erano presenti lo stesso Bucci, Francesco Carnevali, lo scultore Bruno Bianchi, Autorità, vari Artisti, molti amici.

La seconda parte della Quadreria fu inaugurata qualche anno più tardi: Anselmo non c'era più.>

Ingresso e cortile delle Grazie

          Dall'imponente portale barocco del Palazzo si accede al lungo andito in leggera ascesa , coperto a volta, che sbocca nel grande Loggiato inferiore: a sinistra vi è la biglietteria mentre la scala di accesso alla Casa Museo  e alla Quadreria si apre sulla destra in fondo. 

Di fronte invece si apre una singolare cancellata in ferro che dà accesso al Cortile delle Grazie, così chiamato dal notaio dopo l'inserimento scenografico del gruppo scultoreo di Angelo Biancini sulla imponente parete in pietra rossastra che i  movimenti geologici hanno contribuito a modellare e stratificare e che gli alberi in alto hanno ulteriormente arricchito.

Il cortile è decorato artisticamente con l'inserimento della vera da pozzo e del bronzeo Bimbo derelitto di Angelo Biancini nonché da esotiche piante ornamentali.

 

1° piano: La Casa Museo  

Scala e Loggiato:

          Dalle scale in due rampe, arricchita solo da un artistico Ippogrifo in ferro battuto, realizzato su disegno di Angelo Biancini, si accede al Loggiato superiore, in tre grandi arcate definite da pilastri in cotto e chiuse da balaustre barocche a colonnette.

 

 

 

 

 

 

 

Sala Anselmo Bucci:

          Grande salone dedicato da Giuseppe Cesarini all'amico Anselmo Bucci; conteneva sia tutti i suoi quadri più impegnativi, sia una selezione dell'imponente repertorio di Bucci incisore.

Nella sistemazione attuale le stampe, già esposte in vetrina, sono state ritirate in Gabinetto Disegni e Stampe per motivi di conservazione e la sala è stata destinata a sede di conferenze e dibattiti, coerentemente con l'idea di fare del Museo un centro vivo di promozione culturale.

Nel salone sono tuttavia raccolte le opere di Bucci più significative e legate ai suoi numerosi soggiorni a Fossombrone, in casa del Notaio.

Tra le opere:  Il The; Leda moderna; Il Mercatale; La Casa di Antonio; La Quercia; Ritratto di Peppino Cesarini; Gli amanti sorpresi.

 

Dal salone si accede:

- A sinistra in due salette originariamente riservate ad un'ampia rassegna di incisioni e disegni distribuiti in un pittoresco disordine a tappezzare le pareti. Ora invece sono dedicate a ospitare Mostre a carattere temporaneo.

 

- A destra si entra nella Casa Museo, conservata come esempio di arredo di una casa "colta" della provincia italiana. La ricercatezza di dettagli e la profusione di ori, mobili antichi e in stile, vasi e tappeti denuncia la solida agiatezza e il gusto raffinato  del proprietario collezionista.          

 

 
 
Studio: 

            E' la prima stanza della casa museo ed è legata alla figura professionale di Giuseppe Cesarini, che per molti decenni fu notaio in Fossombrone: il robusto mobilio in stile Rinascimento con la grande scrivania, le credenze, le librerie, le poltrone "savonarola", restituisce l'immagine di sobria dignità che da sempre si ricollega alla figura notarile.

Tra le opere presenti, accanto al ritratto dedicato dallo stesso Cesarini alla moglie e al tradizionalissimo Acquaiolo di Gemito, anche dipinti di Anselmo Bucci.

Negli scaffali delle librerie sono disposti una campionatura di quegli oggetti preziosi (argenti, bronzetti e piccole porcellane) simbolo della passione collezionista del proprietario.

  

 

 

 

 

 

 

 

 
Salotto Rosa:

      Il mobilio appare realizzato in due stili diversi. Da un lato il trumeau, il divano, le sedie e alcuni arredi da muro, come la specchiera e le ventoline, sono intagliate e in stile barocchetto, nel gusto detto "Luigi XV" che danno tono all'ambiente in sintonia con la tappezzeria in seta con la minuta decorazione a stucco delle pareti ripresa da quella dipinta di porte e serramenti. Al centro della volta è inserita una tela con una riproduzione della Danae di Tiziano.

Le consoles ottocentesche, il tavolo finto-barocco, i tappeti persiani, l'abat-jour con motivi rinascimentali, i monumentali vasi istoriati riconducono ad un'atmosfera borghese fine '800. All'effetto complessivo collabora la presenza di una serie di statuine, vasi, coppe, brocche in vetro, in porcellana, in legni pregiati, in argento all'interno delle consoles.

A completare l'arredo, pochi dipinti a soggetto "leggero" raffiguranti fiori.

 

 

 

 

 

 
Sala da Pranzo:
      Il Violoncellista      A.Bucci

La sala da pranzo, in cui prosegue la visita alla Casa Museo, è una singolare commistione di una cultura "benpensante" di stampo ottocentesco, che a Cesarini derivava dalla tradizione famigliare e dalla sua stessa professione di notaio e di personali scelte di gusto, tipiche degli intellettuali di Provincia degli anni '30.

La base del mobilio ha una dimensione e un assetto ambientale tipicamente ottocenteschi, e visualizza quei valori di agiata rispettabilità tipici dei professionisti della "Italietta": e in tale ordine di idee si collocano i quadri antichi e i ritratti di famiglia. Un tale orientamento di gusto è subito dallo stile raffinatamente levigato della paretina in legno, che inquadra la sottile ambiguità della Menade in marmo o delle sculture "Novecento" di Antonio Corsi, o dallo stesso inserimento, al centro della voltina, di un affresco neo-romantico con una ambigua allegoria.

Tra le opere che valorizzano le pareti: L'Autunno e Il Violoncellista dell'amico Anselmo Bucci. 

 

 

 

 

Camera da letto:

          La camera da letto è stata interamente rifatta da Giuseppe Cesarini dopo la morte della moglie e a parte qualche eccezione come il robusto cassettone seicentesco, l'arredo è interamente in stile vagamente settecentesco privo di un pregio se non puramente artigianale.

L'insieme risulta, comunque, abbastanza caratteristico per l'atmosfera sontuosa, ovattata e lievemente soffocante data dalla tappezzeria a damasco, dai tappeti orientali, dalle figure devozionali sotto vetro, dalla stessa tonalità dei marmi rosati che si elevano, nella parete di fondo a far da piedistallo al grande rilievo rinascimentale della Annunciazione che fa da capoletto; e nello stesso tono è la singolare camera da bagno, tutta realizzata in marmi pregiati e progettata in pieno clima razionalista degli anni '30. 

Alcuni pochi dipinti cinque/seicenteschi decorano le pareti della camera da letto e fanno da premessa alla seguente sala dell' arte antica.

    

 

 

 

Sala dell'arte antica: 

         Accanto al prevalente interesse per l'arte contemporanea Cesarini si occupò anche di arte antica, spaziando dall'archeologia alla pittura ottocentesca, dall'arte locale all'oggettistica "minore", porcellane, miniature, argenti: non si hanno informazioni precise sulle modalità di acquisizione delle opere, in parte forse provenienti dal patrimonio familiare e in parte esito di fortunati acquisti settoriali( ed è il caso degli oggetti di scavo).

In questa sala, ricavata con la ristrutturazione di locali di servizio, è riunita la parte più significativa della piccola raccolta.

In una vetrina sono raccolti i manufatti di pertinenza archeologica tra cui spicca un cratere apulo a figure rosse e una selezione della importante raccolta di porcellane, che include un raro nucleo di pezzi firmati dalla Manifattura Fabris di Bassano.

Sulle pareti si allinea invece una interessante serie di quadri di devozione, di provenienza locale e per ciò significativi di una cultura "povera" che importava dai vicini laboratori veneto e romano ma accoglieva anche più rari prodotti fiamminghi: e tra di essi si colloca, ben differenziata per altezza di linguaggio e di cultura, l'opera del forsempronese Giovan Francesco Guerrieri, genio di provincia precocemente e intelligentemente aperto sulla cultura caravaggesca ed ed emiliana. 

 

 

 

Vestibolo:

          Il piccolo andito, in origine, il vestibolo di casa Cesarini, ma dell'antico arredo esclusivamente funzionale è stato tenuto solo il cassettone seicentesco: ad indicare la funzione di ingresso è stato collocato il grande Busto di Giuseppe Cesarini. Il piccolo vano serve ora da completamento alla Sala dell'arte antica: alle pareti sono riunite le poche ma significative tele ottocentesche, tra cui spiccano il grande Ritratto di letterato e il robusto Ritratto già attribuito al Piccio.   

 

 

 

Salotto Rosso:

                    I pesanti tendaggi rossi tendono ad isolare il Salotto, rischiarato tuttavia dagli improbabili affreschi eseguiti forse dallo stesso Cesarini sulla volta settecentesca.

E' qui che Cesarini accoglieva gli amici, un tempo "facendo musica" sul monumentale pianoforte Hupfer, più spesso impegnandosi in lunghe e cortesi discussioni d'arte.

Negli ultimi anni il Salotto rosso  era il vero centro della casa: e da ciò derivava il suo assetto sovraffollato e funzionale. Sull'arredo di base settecentesca (le consoles, la specchiera, la barocca cornice della Venere di Rottenhammer), prevaleva l'irregolare comodo corredo di "savonarole" ottocentesche, di larghi divani in pelle, di comode poltrone: e il vano finiva per articolarsi in tanti spazi abitativi diversi, più o meno esposti alla luce delle vetrate aperte sul "Giardino di Narciso".

Pesanti tappeti, vasi, soprammobili, piante esotiche, completano un'atmosfera di agio quasi ostentato, cui contribuivano i nudi di Rottenhammer, di Palazzi e di Bucci, poco sensuali e intellettualmente stilizzati.

L'antica solidità borghese si appesantiva in dettagli di lusso un po' demodé, nello spirito di quel decadentismo che in Cesarini era divenuto uno stile di vita al limite del dandysmo, temperato solo da certa rustica affezione alle sue campagne e alla sua terra: nel suo Salotto rosso il Notaio "posava" ad antico gentiluomo di campagna, tra il manieristico Nettuno del Gianbologna e la colorata e contadina Fiera di S. Carlo di Anselmo Bucci.

 

 

 

Giardino di Narciso: 

          Giardino accessibile dal Salotto rosso arricchito da piante esotiche e sculture, serrato tra il vecchio edificio rustico e la montagna stratificata  in rocce rossastre che si aprono, a sinistra, in quella grotta che Bucci chiamava romanticamente "Latomia di Fossombrone" (dipinto posto nel Salone Bucci).

Il nome del Giardino deriva dalla "Fontana di Narciso" suggerita dalle antiche pietre poste ad arco attorno alla statua bronzea di Angelo Biancini e ombreggiata dagli antichi papiri, a contrasto con il selvaggio disegno delle rocce e con la violenta coloritura azzurra dei muri: ne nasce una singolare atmosfera da idillio romantico.

 

Sulla sinistra del salotto è anche la stretta scala che costituiva l'antico ingresso all'abitazione.    

 

 

 

 

 

Anselmo Bucci a Parigi:

         La saletta presenta alcune delle opere giovanili di Anselmo Bucci raccolte da Cesarini per garantire una piena documentazione sull'arte del suo grande concittadino consentendo di cogliere il senso della complessa formazione del pittore.

Le opere presenti:

 

-BUCCI: Funerali di un anarchico; Ritratto di Cipriano Efisio Oppo; Quattordici Luglio sulla Senna; Café Place Balnche; Tetti di Parigi; Ritratto virile; Testa di bambino; Staffetta; Intimità; Artiglieria; Rincalzi. 

 

-Leonardo DUDREVILLE: Ritratto del padre.

 

-Pio SEMEGHINI: I giardini di Palazzo Reale.

 

-Mario Natale BIAZZI: Ritratto di Leonardo Dudreville.

 

 

 

 

 

 
Anselmo Bucci 1940-1945:

          Questa sala, dedicata dall'Amministrazione Comunale al Cav. Mario Rossi, illustre concittadino, racchiude un ciclo di opere dipinte da Bucci nel periodo della seconda guerra mondiale, ciclo che si chiude nel '46/'47 con la visione del Ponte sul Metauro (Fossombrone) distrutto durante l'attacco alla Linea Gotica e subito ricostruito con una grande operosità che Bucci spiava dalla finesra della casa di Cesarini.

Le opere presenti:

 

-BUCCI: Ippopotamo nel fango; Volo di guerra; Mezzogiorno (Aviazione); I sudafricani a Monza; Cielo di Roma; A bordo del "Miraglia"(Telemetraggio aereo); L'incrociatore. "Giovanni delle Bande nere"; Tipo di marinaio di Torre del Greco; Sommergibile vittorioso; Il Ponte sul Metauro in costruzione; Il Ponte sul Metauro in costruzione; Il Ponte sul Metauro in costruzione; Rovine del ponte Metauro; Il vecchio ponte intatto. 

 

 

 

 

2° piano: La Quadreria

La Quadreria:

          Nove sale di arte contemporanea costituiscono la quadreria posta al 2° piano di Casa Cesarini.

Questa soluzione era già prevista dal Notaio, che aveva a questo scopo acquisito e rammodernato, in tempi successivi, molti vani originariamente adibiti a deposito; si è tuttavia abbandonata ora , nella ristrutturazione, la disposizione originaria delle opere, troppo fitta e molto spesso casuale, dovuta ai continui aggiustamenti derivanti dai nuovi acquisti.

Rimosse le sole opere più facilmente deperibili, come disegni e stampe, il repertorio è stato mantenuto intatto ma riordinato per una più agevole lettura dei momenti artistici rappresentati.

 

 
Loggiato superiore: 

           Le sale della Quadreria si succedono lungo il Loggiato superiore, esattamente, anche nelle linee architettoniche, a quello al primo piano.

Alle pareti sono fissate alcune terrecotte policrome e non di Bruno Baratti e Angelo Biancini, a testimonianza di quest'arte "minore" che secondo Cesarini tendeva a fondere la monumentale plasticità della scultura con la policromia della pittura e isolate appaiono la Fede e la Grazia Deledda di Biancini.

 

 

 

 

 

 

 

Sala 1 - del novecento:

Opere presenti:

 

- Leonardo DUDREVILLE: La cucitrice

- Achille FUNI: Dopo il pranzo

- Aldo CARPI: Donna discinta

- Gian Filippi USELLINI: La posa

- Achille FUNI: Nudo femminile

- Ercole DREI: L'angoscia

- Aldo CARPI: Marina

- Luigi ZAGO: Paesaggio a Poggiobustone (Poesia umbra)              

 

 

 

 

 

Sala 2 - di Morandi:

           Protagonista della sala è il solitario Paese di Giorgio MORANDI, equilibrata geometria di alberi miracolosamente disposti, nello scalare ritmato dei verdi opachi, a suggerir l'esistenza di uno spazio immoto e silente.

 

Le altre opere presenti:

 

- Guido TALLONE: Veduta di Milano (Corso Venezia)

- Donato FRISIA: Paesaggio padano (Sabbioncello)

- Renato VERNIZZI: Boschetto

- Raffaele DE GRADA: Paesaggio versiliese

- Carlo BISI: Milano, Via Durini

- Marino MARINI: Lo Zampognaro   (bronzo)

- Walter LAZZARO: Il Furlo;

- Nino SPRINGOLO: Paese verde con tetto rosso

- Arturo TOSI: Paesaggio bergamasco nei dintorni di Clusone (la messe)

- Arturo TOSI: Paese bergamasco (Veduta di Rovetta)

- Walter LAZZARO: Venezia

- Memo VAGAGGINI: Paesaggio autunnale

 
 
 

 

 

Sala 3 - di Barbara Hutton:

         La sala, che mantiene la struttura architettonica settecentesca con la stretta alcova e le raffinate decorazioni a stucco su volta e pareti, ha mantenuto la titolazione voluta da Cesarini e ispirata alla bella statua della celebre ereditiera americana, opera di Antonio BERTI.

 

Opere Presenti:

 

-Antonio BERTI: Ritratto di Barbara Hutton  (bronzo)

- Sandro GALLUCCI: Adolescente

- Giovanni BRANCACCIO: Donne al bagno

- Memo VAGAGGINI: Fiori

- Angelo BIANCINI: Bimbo derelitto    (modello in cera per il bronzo esposto in cortile)

- Sandro GALLUCCI: Bambina in rosa con bambola (Ritratto della nipote Anna)

- Felice CARENA: Conchiglie e lichene

- Sandro GALLUCCI: Donna che si lava

- Giovanni BRANCACCIO: Busto di giovinetta (lo sciallo della nonna)

- Renato VERNIZZI: Spadaccino in casacca azzurra (La vecchia sciabola)

- Nino CAFFE': Nudo di donna 

- Gian Piero RESTELLINI: Visitazione

 
 

 

 

 

Sala 4 - di Francesco Messina:

           Sala intitolata a Francesco Messina in cui sono esposte due suoi accattivanti Ritratti di fanciulli.

 

Opere:

 

- Francesco MESSINA: Busto di ragazzo (Il galletto)  bronzo

- Francesco MESSINA: Ritratto di givinetta (Serenella) bronzo

- Gino SEVERINI: Ragazzi di Olevano

- Mario VELLANI MARCHI: Guardiano buranello

- Giuseppe CESETTI: La vacca etrusca

- Walter LAZZARO: Cascina e pagliai

- Renato VERNIZZI: Campo di grano (Alle porte di Parma)

- Walter LAZZARO: Case e pagliai (Fano)

- Giuseppe NOVELLO: Tardone in piazza

- Giuseppe NOVELLO: Villeggianti

- Giuseppe NOVELLO: Interno

- Gian Filippo USELLINI: La fine del Carnevale (La maschera rossa)

- Leonardo BORGESE: Figure

- Alberto SALIETTI: Giovinetta con scialle e gonna azzurra

 

   

Sala 5 - della natura morta:

          Riguardo la Natura morta, influì senza dubbio la grande passione di Cesarini per i fiori, da lui stesso coltivati e dipinti ad imitazione e talvolta con l'aiuto di Anselmo Bucci; e difatto la maggior parte di questi dipinti è incentrata su questo tema .

 

Opere presenti:

 

- Carlo BISI: Cardi selvatici

- Carlo BISI: Fiori di trifoglio

- Carlo BISI: Vaso di garofani bianchi

- Anselmo BUCCI: Vaso con bucaneve

- Anselmo BUCCI: Orchidee e serenelle

- Anselmo BUCCI: Rose rosa

- Nino CAFFE': Fiori in un vaso

- Nino CAFFE': Natura morta (Candela, bottiglia e vasi con fiori appassiti)

- Nino CAFFE': Fiori appassiti

- Eliano FANTUZZI: Natura morta

- Eliano FANTUZZI: Natura morta

- Alberto SALIETTI: Vaso, zinnie e dalie

- Alberto SALIETTI: Cuscino, chitarra e vaso (Tarantella)

- Giovanni COLACICCHI: Natura morta (Conchiglie e pigna)

- Mario GIARRIZZO: Natura morta con uva

- Pina SACCONAGHI: Fiori alpini

- Nazzareno PANCINO: Betulla

- Angelo BIANCINI: Bimba con ortaggi (bronzo)

- vittorio MORELLI: Ritratto di frate Paolo Mussini (bronzo)

 

 

Sala 6 - del paesaggio:

          Il tema del paesaggio fu tra i prediletti da Cesarini, sempre interessato ad una figuratività che non pregiudicasse le scioltezza del tocco e l'immediatezza dell'effetto cromatico.

Le scelte tematiche di questi paesaggi rimangono spesso a romite valli dell'Appennino, permeate di un' invisibile presenza umana, o alla quieta serenità della bassa padana, solcata dal fiume e punteggiata di alberi e tetti rossi.

 

Opere presenti:

 

- Carlo BISI: Il Po a Brescello

- Carlo BISI: Case emiliane

- Carlo BISI: Il Po

- Giovanni COLACICCHI: Marina d'Ischia (Forio)

- Walter LAZZARO: Il porto di Fano

- Alberto SALIETTI: Campagna toscana

- Mario VELLANI MARCHI: Agosto marchigiano (Urbino)

- Mario VELLANI MARCHI: Novembre a Burano

- Mario VELLANI MARCHI: Urbino

- Francesco MENZIO: L'Aurelia a Capo Berta

- Giuseppe MOTTI: Tramonto sul Po

- Anacleto MARGOTTI: Chiesetta

- Renzo BIASON: Stradina a torre del Benaco

- Ettore COSOMATI: Roma, L'Aventino

- Leo MASINELLI: Paesaggio

- Carlo BISI: Case e ponte

- Carlo BISI: Alberelli sul fiume (Pioppi in Emilia)

- Italo GRISELLI: Adolescente   (bronzo) 

 

 

Sala 7 - dei marchigiani:

      L'interesse collezionistico di Giuseppe Cesarini si univa costantemente alla sua condizione di marchigiano, che lo sollecitava a documentare la cultura pittorica della sua terra, con particolare riferimento all'area metaurense e urbinate.

 

Opere presenti:

 

- Cesare PERUZZI: Tempo di vendemmia

- Cesare PERUZZI: Colazione in giardino

- Cesare PERUZZI: Fiori

- Cesare PERUZZI: Bambine in rosa

- Cesare PERUZZI: Conversazione

- Cesare PERUZZI: Natura morta

- Cesare PERUZZI: Nudo (Donna sdraiata)

- Giuseppe MONTANARI: Verso Montserrat (La Sierra a Montserrat)

- Giuseppe MONTANARI: S. Giorgio e il drago

- Giuseppe MONTANARI: Rose

- Giuseppe MONTANARI: Diana e Atteone

- Eleuterio RICCARDI: Adolescente  (bronzo)

- Maria RECCHI MOGGIA: Fiori

- Dante MONTANARI: Siesta di contadini

- Dante MONTANARI: Case e portale

- Dante MONTANARI: Mattino in periferia

- Dante MONTANARI: Case e balconcini

- Carla MINGOLI: Nudo di donna

- Anselmo BUCCI: Uva bianca

- Anselmo BUCCI: Mamma Gigia

- Giuseppe CESARINI: Mazzo di rose

 

                 

        

Sala 8 - degli urbinati:

           Sala in cui Cesarini volle riunire le opere di quegli artisti che, nati tra Fano, Pesaro e Urbino, rappresentavano a suo modo di vedere la cultura pittorica locale.

 

Opere presenti:

 

- Cesarina ZANUCCHI GERUNZI: Aringhe

- Fernando MARIOTTI: Paesaggio

- Fernando MARIOTTI: Natura morta 

- Franco CACCIAGUERRA: Paesaggio (Quercie)

- Giancarlo SCORZA: Paesaggio di Urbania

- Giancarlo SCORZA: Garofani

- Francesco Maria CARNEVALI: Illustrazioni per "La dodicesima notte", di William Shakespeare:

     1. Il messaggio di Olivia ad Orsino

     2. Viola approda in Illiria

     3. Maria si prende gioco di sir Andrea

     4. Sebastiano si confida con Antonio

     5. Viola ricevuta da Orsino

- Sandro GALLUCCI: Fiori

- Sandro GALLUCCI: Capannelle

- Sandro GALLUCCI: Vaso di fiori di campo (Fiori in vaso e cipolle)

- Sandro GALLUCCI: Primavera

- Angelo BIANCINI: Testa di bimbo (Ritratto di Enzo)  bronzo

- Carlo CECI: Urbino

- Emilio ANTONIONI: Lago

- Emilio ANTONIONI: Marina (Gli orti di Fano)

- Emilio ANTONIONI: Natura morta (la lumiera)

- Emilio ANTONIONI: Il giardino dell'ospedale: figura e automobile

- Emilio ANTONIONI: Il giardino dell'ospedale: figure su una panchina 

- Emilio ANTONIONI: Il giardino dell'ospedale: scorcio di paesaggio

- Emilio ANTONIONI: Il giardino dell'ospedale: figure sedute nel verde

- Emilio ANTONIONI: Il battesimo.

 

 

 

Sala 9 - dei contemporanei:

          Negli ultimi anni Cesarini ridusse notevolmente il suo impegno di collezionista, specie dopo che, all'inizio degli anni '60, la Quadreria fu ufficialmente inaugurata.  L'apertura al pubblico costituiva una vera svolta nella gestione della raccolta, che si avviava a divenire un servizio culturale della città di Fossombrone, alla quale infatti egli volle affidarla concretamente con il testamento del 1977: coerentemente, fu molto più fitta e assidua la partecipazione di Cesarini alla vita culturale cittadina, principalmente come fautore e sostenitore anche a livello finanziario, delle varie edizioni del Premio Bucci.

Questo nuovo impegno pubblico lo portò a rinnovare il suo interesse per l'ultima generazione di artisti locali che al Premio Bucci esponevano, spesso su invito dello stesso Cesarini: e pittori come Storani, Fiorucci, Bordoni, Marano, Monaldi, furono da lui incoraggiati anche con acquisti diretti di opere, che trovano ora spazio nella sala "dei contemporanei".

 

Opere presenti:

 

- Mario POLIDORI: Fiori

- Raoul BATOCCO: Recupero di paesaggio

- Silvio CECCARELLI: San Giovanni Battista

- Augusto SALATI: Solitudine

- Elena MENICOCCI VAMPA: Figura femminile su pesce   (bronzo)

- Elena MENICOCCI VAMPA: Figura femminile su due delfini   (bronzo)

- Eolo MARANO: Paesaggio

- Franco DURANTI: Marina

- Rino GATTEI: Fiori in vaso

- Eraldo BORDONI: Paesaggio

- Artigianato marchigiano: Cassapanca dipinta  (fine sec XIX)

- Luciano MONALDI: Casa sopra collina (La cittadella)

- Luciano MONALDI: Casa sotto collina

- Franco FIORUCCI: Paesaggio

- Augusto STORANI: Le mietitrici

- Walter PIACESI: Il detenuto

- Tarcisio GENERALI: Giocatori 

 

 

Notaio Giuseppe Cesarini

(1895-1977)

          Nacque a Fossombrone il 10 marzo 1895.

Nel 1914, presso il Liceo Nolfi di Fano, conseguì la maturità classica e nel 1920,  a Bologna, la laurea in giurisprudenza.

Si sposò nel 1921 con Maria Craveri, che morì nel 1938.

Nel 1921-1922 fece pratica notarile prima a Fossombrone e poi a Cagli. Nell'agosto del 1922 vinse il concorso al posto di notaio nella sede vacante di Fossombrone , che conservò fino al raggiungimento dell'età pensionabile.

Spirito sensibile alla musica classica e operistica,amante della botanica e dedito alla cura del suo giardino, orientò il suo interesse verso l'arte figurativa (lui stesso fu autore di alcune opere).

Suo più grande desiderio fu di raccogliere nella sua grande casa una collezione di opere d'arte che realizzò e donò al comune di Fossombrone.

Sin dagli anni '20 iniziò ad acquistare e collezionare opere d'arte, orientandosi soprattutto all'arte contemporanea.

Concittadino e amico di Anselmo Bucci, s'incontrava spesso con lui, che partì prima per Monza poi per Parigi e Milano, si rincontrano a Fano dopo molti anni nel 1921.

Iniziò così ad approfondirsi il rapporto di amicizia fraterna che li avrebbe legati negli anni.

Nel 1923 acquistò le prime opere della sua raccolta : Il Bacino degli amori a Versailles una sua incisione a tre rotelle e sei ritratti, in matita colorata, di Francesco Carnevali.

< Fu nel 1934, dice il notaio,quando Anselmo,ospite in casa mia, dipinse il mio ritratto che in me nacque il desiderio, ambizioso se si vuole  di avere in Fossombrone un gruppo di opere sue che rappresentassero, degnamente il più possibile, il nostro concittadino, per rendere onore a lui e per la soddisfazione di tutti i forsempronesi >.

Molti dei dipinti di Anselmo Bucci entrarono in casa Cesarini negli anni '30 come: Autunno, Il Thé, Il Violoncellista e negli anni 

'40 come Gli amanti sorpresi e I  Funerali di un anarchico.

Grazie all'acquisto del Notaio e il dono da parte dell'autore si trovano nella Casa Museo e Quadreria una sessantina di oli su tela, numerosi disegni e la raccolta completa delle incisioni di Anselmo Bucci.

Dipinti di altri pittori furono acquistati da Cesarini presso la Galleria di Pesaro e Gianferri di Milano sia nelle biennali di Venezia e quadriennali di Roma e sia direttamente da pittori.

Per interessamento del Prof. Rodolfo Pallucchini venne a far parte della Quadreria anche un Paesaggio di Giorgio Morandi, che è senza dubbio uno dei pezzi forti della collezione.

Amico dello scultore Angelo Biancini gli commissionò molte sculture.

Ebbe buon intuito nell'assicurarsi l'acquisto di sculture di Francesco Messina e una di Marino Marini.

Dopo il 1934 e soprattutto negli anni '40 emerge la notevole spinta del pittore all'amico ad impegnarsi per la Quadreria, per il suo arricchimento, per la sua apertura agli amici, al pubblico. Il desiderio di entrambi di collezionare opere d'arte da donare poi alla città di Fossombrone era divenuto un solo desiderio, una sola volontà.

< La prima parte della quadreria scrive Cesarini, con la sala grande dedicata a Bucci, fu inaugurata il 19 settembre 1951. Erano presenti lo stesso Bucci, Francesco Carnevali, lo scultore Bruno Bianchi, Autorità, vari Artisti, molti amici.

La seconda parte della Quadreria fu inaugurata qualche anno più tardi: Anselmo non c'era più.>

Cesarini pubblicò il catalogo della Quadreria nel 1965.

Continuò ad acquistare opere d'arte e per farlo vendette tutto il patrimonio terriero.

Dal 1965 al 1977 entrarono in quadreria una cinquantina di opere, tra cui dipinti di Novello, Peruzzi, Mariotti, Giuseppe Montanari.

Quando ormai le numerose opere erano tutte esposte nelle numerose sale, il notaio Giuseppe Cesarini moriva il 29 settembre 1977.  

 

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- Biglietto INTERO: € 4,00

- Biglietto RIDOTTO: € 3,00 (per gruppi superiori a 15 persone)

- Biglietto CUMULATIVO: € 6,00 (per visitare Quadreria Cesarini + Pinacoteca Comunale + Museo Archeologico)

- Biglietto GRATUITO: età inferiore ai 14 anni e grandi invalidi di guerra.

 

Orario invernale:

sabato:      15:30 - 18:30

domenica: 10:00 - 12:00

                  15:30 - 18:30

 

Orario estivo :

 sabato:     16:00 - 19:00

domenica: 10:30 - 12:30

                  16:00 - 19:00

 

(NB: Dal 15 giugno al 15 settembre aperto tutti i giorni mattina e pomeriggio, LUNEDI: giorno di chiusura.

il cambio da Orario estivo in Orario invernale avviene in occasione del passaggio dell'ora legale in ora solare e viceversa, evidenziato in rosso l'orario vigente)

 

Storia del palazzo
Ingresso e cortile delle Grazie
1° piano: La Casa Museo
2° piano: La Quadreria
Notaio Giuseppe Cesarini
Estate in Quadreria
Orari e Biglietti

 

archivio mostre

 

 

 

pianta quad.jpg (39017 byte)

Piantina della casa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Via Flaminia   Il Mercatale   A.Bucci

 

 

 

Amanti sorpresi     A.Bucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salomè    G. F.  Guerrieri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Funerali di un anarchico    A.Bucci

 

Intimità     A.Bucci

 

 

 

 

 

 

Mezzogiorno      A.Bucci

 

Sommergibile vittorioso     A.Bucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesia umbra     L.Zago

 

 

 

Paese   G. Morandi

 

Boschetto    R.Vernizzi

 

 

 

 

Nudo di donna       Nino Caffè

 

La vecchia sciabola      R.Vernizzi

 

 

 

 

 

 

La fine del Carnevale      Usellini

 

 

 

 

 

 

 

Natura morta    N. Caffè

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Campagna toscana   A. Salietti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bambine in rosa     C.Peruzzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Urbino    C. Ceci

 

 

 

Lago    E. Antonioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il detenuto    W. Piacesi

 

 

Giocatori    T. Generali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritratto del Notaio Giuseppe Cesarini
Angelo Biancini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

special thanks:

       

 

Associazione Volontari Beni Culturali A.Vernarecci, Via Torricelli n.2/4 61034 Fossombrone PU, Tel 0721714650 associazionevernarecci@yahoo.it cf. 90014390414

 

   

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