Re Shomat


Libro di ShomatShomat salì al trono nell’anno 300 DE (Era D’ni) all’età di 44 anni. Al momento della sua incoronazione, apparteneva alla Gilda degli Scrittori. Continuò in suo studi d’arte con mentori personali per qualche anno dopo la sua ascesa al trono. Gli storici D’ni attribuiscono alla mancanza di decisione delle Gilde la causa dei comportamenti dubbi di Shomat negli anni successivi.
Il regno di Shomat ebbe molti alti e bassi, per lo più dovuti alle tensioni esistenti tra lui e i suoi due fratelli maggiori. Entrambi i fratelli infatti sebbene abbastanza rispettosi, fecero tutto ciò che era in loro potere per rendere tumultuoso il regno di Shomat.
Una delle prime decisioni di Shomat fu quella di costruire un palazzo. Quando fu completato nel 347 DE, Shomat vi si trasferì con tutta la sua famiglia, eccetto i fratelli che mantennero le loro case quest’atto fu considerato una grave mancanza di rispetto e servì solo ad accrescere ulteriormente le divisioni tra Shomat e i fratelli.
Ulteriori tensioni, non solo con la famiglia di Shomat ma con tutta la cultura D’ni, si crearono a causa degli sperperi di palazzo. Giardini ornamentali erano presenti all’interno del terreno fisico del palazzo e furono scritte delle Ere dei Giardini, raggiungibili dal palazzo stesso. Voci sostengono che alcune di queste Ere furono addirittura liberate di ogni abitante per garantire a Shomat la massima tranquillità . Non si sa se tutto questo fosse vero o meno, ma certamente Shomat parlò spesso del fatto che le Ere dovevano servire gli D’ni. Questo era un punto di vista assolutamente nuovo e una contraddizione diretta agli insegnamenti delle Gilde: gli D’ni dovevano servire le Ere, non il contrario.
Sembra che i contrasti divennero eccessivi e si dice che tutto questo portò Shomat alla pazzia. Nel 387 DE entrambi i suoi fratelli scomparirono per sempre. Si dice che Shomat avesse scritto un Libro della Morte al quale vincolò i fratelli ma niente di tutto questo fu mai provato.
Indubbiamente tutto questo rappresentò una delle sfide più difficili per il popolo D’ni, il quale reagì piuttosto rapidamente. Una profetessa [1] sostenne Shomat dal 400 DE nel tentativo di guidarlo alle vie di Yahvo[2]. Per i 155 anni rimanenti del suo regno, sembra che il popolo considerò il Shomat un Re molto migliore rispetto al passato. La profetessa diventò un eccellente mentore per il sovrano e lo convinse a scegliere il figlio di uno dei suoi migliori amici come erede al trono, considerato che i suoi figli erano palesemente fuori controllo.
Nonostante questo fu proprio la stirpe di Shomat a dare i natali al Grande Re anni dopo.
Shomat morì di cause naturali all’età di 299 anni.

[1]le donne furono sempre considerate interlocutori di Yahvo migliori degli uomini. Per questo la maggior parte dei profeti era donna.

[2]la tradizione di scegliere una profetessa, come guida del Re, iniziò proprio con Shomat, e continuò con tutti i Re successivi. Normalmente era il Re a decidere quale profeta avrebbe portato saggezza nel suo regno.

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