Rassegna Stampa
 
RASSEGNA STAMPA
LIBERTA': quotidiano di Siracusa
LIBERTA' - QUOTIDIANO DI SIRACUSA
"Querelle: originalità ed estrosità tra Marinismo e Futurismo personali

di Arturo Messina (quotidiano Libertà) (10-07-2004)

Mi è stato facile scendere nelle scaturigini della sua ispirazione, scalare le vette della sua comprensione, tutt’altro che agevole, fissando la piccozza nel suo vissuto interiore, giacchè, attraverso lo stile e il contenuto della sua singolare produzione ne ho già conosciuto le vie di ascesa e di detrazione, il suo modus vivendi atque opinandi, per il suo temperamento tutt’altro che remissivo e accomodante, che non tollera compromessi, tantomeno condizionamenti. Questi suoi quindici capitoli, hanno sì un filo conduttore unico, una certa unità di tempo, ma sono strutturati in chiave prettamente estetizzante, espressi con un linguaggio che raramente si può riscontrare se non in quell’artista che abbia piena padronanza di fantasia e sentimento, ma anche di memoria, di eccezionale patrimonio lessicale non solo della propria lingua ma anche di quella straniera, di solido bagaglio di cultura generale che contenga fatti e opere del più svariato argomento; sono divagazioni ed elaborazioni liriche su tema comune, come le preziose variazioni musicali su un motivo popolare. La trama, ha quasi tutta, l’impostazione di un viaggio di ritorno, assieme all’amico Vincenzo, compagno di tutte le sue disavventure, “sull’espresso 581 che da Roma porta all’inspsirata terra di Sicilia”, che l’autore immagina di fare (se non è proprio un racconto autobiografico…) da studente non molto inclinato “all’inglese, di cui “salta” l’esame. Descrive con feroci “frecciate d’ironia” il prof. GB che “sfornava costosi manualetti monografici per facili guadagni”, con “il suo trattato da imparare a memoria”, per poi rivedere con ricordo le scene più suggestive, “lo sferzante venticello dello Stretto che esplorò le vie, sibilando sugli spigoli barocchi del Palazzo del Governo”, la processione dell’ottodicembre, che gli fece incontrare Lucio, “dai baffetti di adulto congenito”, e la la maniacale insistenza a diventare letteral giornalista scrittore, appunto, di Querelle. Una lettura, insomma, lirico piccante da centellinare sotto l'ombrellone.