Lamberto Pietropoli
 
Sono già passati diversi anni. È stata una triste fine di ottobre, nel 1994, quando Lamberto Pietropoli ha lasciato per sempre il mondo dei suoi cori. Ma, per uno dei felici paradossi che riempiono la nostra vita, da allora la sua musica ha trovato cantori in numero sempre crescente, e sono svariate decine - qualcuna anche fuori d'Italia - le formazioni corali che eseguono i canti composti o trascritti o armonizzati da lui. Ogni anno qualche coro in più.

Lo studio e l'esecuzione della musica con vari strumenti, praticati fin da giovanissimo, non gli bastavano. Aveva nella testa le armonie corali. E così ha cominciato a comporre, armonizzare, dirigere.

Nel 1961 a Belluno ha fondato il Coro Minimo; alla fine del 1963, trasferito a Roma per lavoro, ha riunito intorno a sé per la seconda volta un gruppo di appassionati, e da quell'incontro è nato il Coroanaroma, che Lamberto ha diretto fino al 1985.

L'intensa attività di trascrizione e armonizzazione di quegli anni è solo in parte documentata nel libro Canto d'assieme, pubblicato con il Coroanaroma nel 1985, e nella produzione discografica dei suoi due cori.

Ha allargato il suo orizzonte dai canti delle montagne a quelli di tutte le regioni d'Italia e si è spinto anche oltre i confini; ha trascritto canti d'autore romani, napoletani, calabresi; si è ispirato alla grande stagione dei cantautori italiani, sempre teso a nuove elaborazioni, spesso impegnato a rivedere e ritoccare le sue ‘vecchie' armonizzazioni. Difficilmente ha lasciato per anni uguale la trascrizione di un canto, così come quasi mai ha diretto un suo canto nello stesso modo delle esecuzioni precedenti: anche questo era segno di una specie di inquietudine interna, che ha costituito una parte non piccola del suo fascino umano e musicale.

Armonizzatore originale e felice per coro maschile e misto, come si vede dal secondo libro che raccoglie i ‘suoi' canti, Voci miste in coro (Coro Agordo 1991), ha generosamente donato il suo estro e le sue capacità a diversi altri complessi corali, soprattutto del Veneto e del Lazio. È ormai entrato a buon diritto fra i compositori "classici", a cui è un impegno e un onore attingere da parte di ogni coro.

Era nato ad Adria il 22 giugno 1936, da padre polesano e madre cadorina. Insegnante di educazione fisica, ebbe come autentica e durevole passione la musica; per la grande qualità della sua opera gli furono conferiti premi nei luoghi che gli erano più cari: nel 1984, in Campidoglio, il premio Personalità europea; negli anni successivi l'Agordino d'oro e il Rigo musicale ad Adria. Un'antologia postuma di canti elaborati e trascritti da lui, La terra, il cielo, l'amore vo cantando, è stata pubblicata nel 2002 dal Coro Sanvito. È mancato il 27 ottobre 1994.

La sua musica, che riecheggia ad opera di centinaia di voci per ‘monti e valli', è un dono di amore per chiunque la esegua e la ascolti.
 

Leopoldo Gamberale