Raccontar(si) 

 

Laboratorio di mediazione culturale

a cura

della Società Italiana delle Letterate   e dell' Associazione Il Giardino dei Ciliegi
in intesa con

 l’Università di Firenze 

 

 
   

 Prato, villa Fiorelli, 19  - 26 agosto  2006

“Figur/Azioni: Genere, corpi, intercultura”

 

IL PROGETTO

                                                                 nothing is ever “like” anything else,

it is only ever
itself
 

niente è mai “come” un’altra cosa

è solo e sempre

se stesso

(Gertrude Stein)

 

siamo tutti autori non innocenti

di una produzione di sapere

che dovrebbe suscitarci il desiderio

appassionato di fare concretamente differenza.

(Donna Haraway)

 

 

Le figurazioni, definite dalla teorica della scienza Donna Haraway "immagini performative e abitabili... che servono a mettere in scena passati e futuri possibili," hanno  il ruolo di metafore multiversali che permettono di esplorare comparativamente analogie, simboli e convergenze.  Le figur/Azioni vengono scelte e proposte come oggetto di identificazione conoscitiva da condividere con altre/i, da usare come dispositivo che conduca all’agire politico sia condiviso che individuale. La cultura delle donne ha creato negli anni una serie di figurazioni e icone che illustrano le luci e ombre della loro storia, spesso in contrasto con le metanarrative del nostro tempo.   La funzione di queste figure può raggiungere notevoli valenze educative nella lettura del presente, e significare forme di resistenza e di adattamento alle migrazioni causate da povertà, sfruttamento e guerre.

Il logoramento delle figurazioni, di tropi, di immagini e di certe parole chiave richiede una continua revisione dei loro contesti.  L’analisi di figurazioni usate in passato da scrittrici, artiste, filosofe e politiche permette un’indagine storica di situazioni, attori e processi. A loro volta però, i soggetti coinvolti in processi di trasformazione devono intervenire nella costruzione dell’immaginario contemporaneo formando nuovi tropi, nuove  figure del discorso, nuove possibilità storiche, e creare possibili figure emblematiche, simboliche, esemplari.  Così hanno fatto negli anni passati Audre Lorde, Gloria Anzaldúa, Cherrie Moraga, Buchi Emecheta e altre scrittrici di colore rivisitando tematiche mito-politicamente frontaliere, oppure, drasticamente innovative come quel link tra tecnoscienza e biopolitica, il cyborg di Haraway stessa.  Altrettanto hanno fatto, in sintesi dei due discorsi, Teresa De Lauretis con i "soggetti eccentrici", Rosi Braidotti con il “soggetto nomade”, Jamaica Kincaid con il “soggetto prismatico”, e altre autrici e artiste hanno creato figure e figurazioni che riflettono relazioni femministe inter- e multiculturali quali modelli pre/coloniali e post/coloniali di soggettività e coscienza critica.

Spose per corrispondenza, prostitute illegali, viadas, colf straniere, badanti, mediatrici.....  sono figure delle nuove professioni migratorie, immagini che servono a mettere in scena passati e futuri possibili. Il rilevamento delle impronte digitali  reso possibile dalle nuove tecnologie serve a sua volta  a dare visibilità a una storia politica di corpi costruiti, appropriati, incarcerati dal commercio globale, che rende inequivocabili le differenze che contano tra nazioni e culture.

Il Laboratorio si occuperà di analizzare sia queste icone, sia altre immagini fortemente simboliche disseminate dai media e soggette a complesse incrostazioni culturali che formano vere e proprie narrative non sempre affidabili.  Tutti questi temi verranno affrontati trasversalmente – da esperte e da protagoniste – durante le sette giornate del Laboratorio, nelle lezioni frontali del mattino e nei gruppi di discussione del pomeriggio.

I moduli interattivi si articoleranno su alcune tematiche centrali: letteratura (il mondo/il testo); arte (figure e icone della contemporaneità); filosofia e scienza; genere e sessualità; razzismo e classismo; non/luoghi; politiche del lavoro.

Oltre ai laboratori di espressione corporea, ci saranno incontri serali con scrittrici migranti e performer. È prevista una attività di coaching a molti livelli (inclusa l’alfabetizzazione telematica) per facilitare la stesura dei saggi auto/biografici multimediali richiesti alle partecipanti come prodotto finale. 

IL PROGETTO

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