LA BATTAGLIA DI CAPORETTO (12ª DELL'ISONZO)
8 Settembre 1917 (l'8 Settembre è sempre una data negativa per l'Italia!): il maresciallo Hindemburg, comandante in capo dell'esercito tedesco, concede l'intervento sul fronte italiano agli alleati austriaci in difficoltà, a lungo invocato.
Le divisione germaniche sul fronte dell'Isonzo e l'Alpenkorps nel Trentino giungono in segreto, creando una sorpresa strategica a favore di austroungarici e tedeschi, grazie anche all'incapacità dell'Ufficio Informazioni italiano che dà poco credito ai disertori.
24 Ottobre: la XIV Armata austro-tedesca sfonda nel settore di Tolmino; alle 15 divisioni nemiche appoggiate da 1.830 pezzi d'artiglieria e 696 mitragliatrici si oppongono 7 divisioni italiane ad organici incompleti con 985 pezzi d'artiglieria e 96 mitragliatrici (delle quali 8 di preda bellica).
Il fronte è di competenza della 2^ Armata del generale Capello, formata dal IV Corpo d'Armata del generale Cavaciocchi su 4 divisioni e dal XXVII Corpo d'Armata del generale Badoglio su 1 sola divisione; di riserva c'è il VII Corpo d'Armata del generale Bongiovanni con 2 divisioni.
Nel settore della conca di Plezzo, difeso dal IV Corpo d'Armata, avviene il lancio di gas fosgene da parte tedesca; nel settore difeso dal XXVII Corpo d'Armata lo schieramento è discontinuo perchè le forze a disposizione sono insufficienti; un reparto di 500 cacciatori da montagna, comandato dal 1° tenente Erwin Rommel (che negli anni '30 transiterà nel nuovo corpo delle truppe corazzate), guida l'avanzata dell'Alpenkorps tedesco; la giornata del 24 termina con la situazione seriamente compromessa per le truppe italiane.
Il 25 Ottobre, dopo che una notte di forte vento ha spazzato via la nebbia, vede le divisioni italiane duramente provate che iniziano un lento e ordinato ripiegamento; il 75° Reggimento Fanteria della Brigata "Napoli" tenta ancora un contrattacco contro l'Alpenkorps, ma ormai anche la 3^ linea difensiva italiana, detta linea d'armata, è perduta.
Il 26 Ottobre Cadorna ordina alla 2^ Armata di tenere ad ogni costo la linea Monte Maggiore-Monte Santo e alla 3^ Armata di arretrare sulla linea di Gorizia; venuto a sapere che il Monte Maggiore è in mano al nemico Cadorna ordina il ripegamento di 2^ e 3^ Armata sul Tagliamento, del Comando Zona Carnia sulle Prealpi Carniche e della 4^ Armata sulla linea di resistenza ad oltranza sul massiccio del Monte Grappa.
Si giunge quindi alla grave, ma inevitabile sconfitta militare di Caporetto!