LE OPERAZIONI INIZIALI
Il 24 Maggio 1915, al momento dell'entrata in guerra dell'Italia, lo schieramento dell'esercito è il seguente (vedi L'Esercito Italiano nel 1915):
- 1^ Armata (dallo Stelvio al Passo Cereda)
III Corpo d'Armata: 5^ e 6^ Divisione
V Corpo d'Armata: 9^ Divisione
Riserva d'Armata: 35^ Divisione
Totale: 45 Battaglioni, più 6 Battaglioni nella Fortezza di Verona
- 4^ Armata (dal Passo Cereda al Monte Peralba)
I Corpo d'Armata: 2^ e 10^ Divisione
Riserva d'Armata: 1^ Divisione
Totale: 41 Battaglioni, più 13 Battaglioni del Comando Zona Carnia (dal Monte Peralba al Monte Canin)
- 2^ Armata (dal Monte Canin a Manzano)
IV Corpo d'Armata: Divisione Bersaglieri, 7^ e 8^ Divisione, Gruppi Alpini A e B
II Corpo d'Armata: 3^ e 4^ Divisione
Totale: 62 Battaglioni
- 3^ Armata (da Manzano al Mar Adriatico)
VI Corpo d'Armata: 11^ e 12^ Divisione, 1^ e 2^ Divisione di Cavalleria
Totale: 28 Battaglioni
- Totale Generale: 16 Divisioni (2 di Cavalleria) con 195 Battaglioni; 912 pezzi d'artiglieria (508 in linea, 192 in fase di avvicinamento, 212 di riserva)
Per contro gli austroungarici possono schierare: 6 Divisioni con 127 Battaglioni; 504 pezzi d'artiglieria (235 già in linea e 269 in fase di avvicinamento).
Il 1° Giugno seguente lo schieramento è così modificato:
- 1^ Armata (dallo Stelvio al Passo Cereda)
4 Divisioni in 1^ linea e 2 Divisioni di riserva, con 105 Battaglioni (12 nella Fortezza di Verona)
- 4^ Armata (dal Passo Cereda al Monte Peralba)
4 Divisioni in 1^ linea e 1 Divisione di riserva, con 70 Battaglioni
- Comando Zona Carnia (dal Monte Peralba al Monte Canin)
31 Battaglioni (16 Alpini e 15 di Fanteria)
- 2^ Armata (dal Monte Canin a Manzano)
6 Divisioni e 2 Gruppi Alpini in 1^ linea, 1 Divisione di riserva, 2 Divisioni in corso di radunata, con 120 Battaglioni
- 3^ Armata (da Manzano al Mar Adriatico)
4 Divisioni in 1^ linea, 4 Divisioni in corso di radunata, con 94 Battaglioni
- Riserva dell'Alto Comando (pianura Veneto-Friulana)
12 Divisioni in corso di radunata, con 136 Battaglioni
- Totale Generale: 20 Divisioni e 2 Divisioni di Cavalleria in 1^ linea, 16 Divisioni e 2 Divisioni di Cavalleria di riserva
con 556 Battaglioni; 1.716 pezzi d'artiglieria (700 in 1^ linea, 348 di riserva e 668 ancora in corso di radunata)
Ovviamente anche gli austroungarici hanno potenziato il loro schieramento raggiungendo le 15 Divisioni in 1^ linea più 2 Divisioni di riserva, con in totale 221 Battaglioni e 540 pezzi d'artiglieria, dei quali 504 schierati in linea e 36 in fase di avvicinamento.
La linea del fronte somiglia ad una S coricata con il saliente del Trentino compreso nella parte concava ed il Cadore, la Carnia ed il Friuli inclusi nella parte convessa; lo sviluppo globale del fronte è di circa 650 chilometri, da coprirsi con 40 Divisioni (ancor meno se si escludono le riserve, quindi un impegno notevole).
Nel settore della 1^ Armata, comandata dal generale Brusati, si avanza a Ovest del Lago di Garda, ma si viene bloccati dal Forte austriaco di Lardaro; a Est del Garda sono occupati i Monti Baldo, Altissimo e Pasubio, poi ci si arresta a Sud di Rovereto; si avanza ancora di una decina di chilometri sia in Valsugana che in Val Cismon; in sostanza sono occupate le posizioni che gli austriaci hanno già rinunciato a difendere.
Nel settore della 4^ Armata, comandata dal generale Nava, le truppe ricevono l'ordine di avanzare solo il 28 Maggio; il I Corpo d'Armata occupa la conca di Cortina d'Ampezzo, mentre il IX Corpo d'Armata raggiunge il Passo di Fedaia, poi ci si trova di fronte l'Alpenkorps germanico che affianca gli austriaci.
Nel settore del Comando Zona Carnia, agli ordini del generale Lequio, i Battaglioni Alpini e quelli di Fanteria si limitano a occupare alcune alture, mentre potrebbero prendere il Monte Rombon che non è presidato dal nemico; si perde quindi l'occasione di conquistare una cima molto importante per le operazioni successive.
Nel settore della 2^ Armata, comandata dal generale Frugoni, l'avanzata riesce solo a metà: viene occupata la conca di Caporetto, ma il mancato slancio consente agli austriaci di rafforzare le posizioni sui monti Nero-Maznik-Sleme-Vhr.
L'unico successo di rilievo, in questa prima fase operativa, è la conquista del Monte Nero (quota 2245) da parte dei Battaglioni Alpini "Susa" ed "Exilles" del Gruppo Alpini B.
Per quanto concerne il confine Italo-Svizzero, negli anni 1915-1916 viene costituita la linea difensiva O.A.F.N. (Occupazione Avanzata Frontiera Nord), anche detta "Linea Cadorna", con lo scopo di sbarrare eventuali tentativi di aggiramento da parte delle forze austroungariche e tedesche attraverso la Svizzera. Vengono costruite trincee, fortificazioni, appostamenti, caserme e nuove strade di collegamento nel Piemonte e nella Lombardia settentrionali.