IL 3 SETTEMBRE '43

Il generale di brigata Giuseppe Castellano, addetto al Capo di Stato Maggiore Generale, generale d'armata Vittorio Ambrosio, firma l'armistizio a Cassibile, frazione di Siracusa, in nome del Governo italiano alle ore 17 e 30; il generale americano Bedell Smith, capo di Stato Maggiore del generale Eisenhower controfirma in nome degli Alleati.

Viene concordato che la cessazione delle ostilità sarà annunciata solo nel momento scelto dal comando alleato, quando cioè gli anglo-americani saranno pronti a sbarcare in forze sulla costa del Basso Tirreno; prima deve avvenire uno sbarco minore nell'Italia Meridionale, con ogni probabilità in Calabria, pressochè contemporaneo alla firma dell' armistizio.

Il capo del Governo italiano, maresciallo Badoglio, il ministro degli Esteri, Guariglia, ed il generale Ambrosio fanno pressioni sul generale Castellano affinchè cerchi di conoscere data e luogo degli sbarchi alleati; gli anglo-americani mantengono, ovviamente, una certa diffidenza nei confronti degli italiani, ex nemici fino al giorno prima e non lasciano conoscere le loro intenzioni.

Significativo il fatto che nei primi giorni di settembre Badoglio, pur avendo questioni rilevanti a cui badare, fa trasferire in Svizzera la propria famiglia e invia su un conto intestato a lui presso una banca svizzera una decina di milioni di lire prelevati dal fondo della Presidenza del Consiglio. Inoltre fa trasferire ben 162 milioni di lire dalla filiale della Banca d'Italia di Roma alla filiale di Bari, preparando il terreno per la fuga della famiglia reale e del governo. In seguito egli dichiarerà alla stampa di essere partito da Roma con < una sola matita >!

Nella notte dal 2 al 3 settembre ufficiali superiori, provenienti dallo Stato Maggiore, consegnano a mano ai vari comandi d'armata la "Memoria 44 O.P." (dove O.P. indica, pudicamente, Ordine Pubblico al fine di non insospettire i tedeschi); i comandanti che la ricevono, opportunamente restituita l'ultima pagina firmata, devono leggerla e distruggerla subito; il testo però contiene solo disposizioni generiche:

- Evitare sorprese, vigilare, rinforzare la protezione dei comandi, delle vie di comunicazione, degli impianti, sorvegliare i movimenti delle forze tedesche, predisporre colpi di mano su loro depositi, basi e magazzini, presidiare i punti particolarmente importanti. -

Gli unici compiti specifici menzionati nel documento sono:

- Per la 4^ Armata: raccogliere le forze residue nelle valli Roja e Vermenagna e, agendo sui fianchi delle grandi unità tedesche, interrompere le comunicazioni con la Cornice, in Liguria, mentre il XX Raggruppamento Alpini Sciatori deve sbarrare i passi del Moncenisio e del Monginevro e interrompere la linea ferroviaria del Frejus. -

- Per l'8^ Armata: tagliare le comunicazioni con l'Alto Adige e la Germania; agire contro forze tedesche in movimento o in sosta nel Trentino e in Alto Adige, a sostegno della 2^ Armata, e interrompere le comunicazioni da Tarvisio al mare. -

- Per la 2^ Armata: far fuori la 71^ Divisione tedesca e interrompere le comunicazioni tedesche da Tarvisio al mare. -

- Per la 5^ Armata: tenere saldamente la base navale di La Spezia e puntare su forze tedesche dislocate tra Senese e lago di Bolsena. -

- Per la 7^ Armata: tenere saldamente la base navale di Taranto e, possibilmente, anche quella di Brindisi. -

- Per il Comando FF.AA. Sardegna: far fuori la 90° Divisione Tedesca. -

- Per il Comando FF.AA. Corsica: far fuori la Brigata SS tedesca. -

Viene spontaneo chiedersi: perchè nessuna di queste disposizioni sarà poi messa in atto?