IL 4 SETTEMBRE '43

Il generale Bedell Smith, discorrendo ufficiosamente con Castellano lo informa che lo sbarco principale (ed il conseguente annuncio pubblico dell'armistizio) avverrà "entro due settimane"; il generale italiano calcola, commettendo un errore che poi si rivelerà fatale, che il giorno fatidico non può essere che dopo il 10 Settembre, probabilmente il 12, altrimenti l'americano avrebbe parlato di una e non di due settimane.

Il generale Castellano invia una lettera al generale Ambrosio nella quale scrive: "Per quanto abbia fatto l'impossibile per riuscirci, non ho potuto avere alcuna notizia sulla precisa località di sbarco. Circa la data, non posso dire nulla di preciso; ma da informazioni confidenziali presumo che lo sbarco potrà avvenire fra il 10 e il 15 settembre; forse il 12."

La lettera sarà poi bruciata, nella sede dello Stato Maggiore Generale, il 9 Settembre all'incombere delle truppe germaniche, ma il testo è stato imparato a memoria dal maggiore Marchesi, segretario personale di Ambrosio, che ha accompagnato Castellano in Sicilia, ed ha l'ordine di distruggere la missiva qualora stesse per cadere in mano ai tedeschi; Marchesi, in seguito, confermerà la ricostruzione del testo.