LE BATTAGLIE DEL PERIODO AVANTI CRISTO

XVII SECOLO a.C.

1674 Hyksos: il popolo semita degli Hyksos, sospinto a Occidente da Hittiti, Cassiti e Hurriti penetra in Egitto e fonda una propria dinastia; durante la XIII dinastia egiziana, gli Hyksos assediano Menfi ed eleggono Avaris, nel delta del Nilo, loro capitale; i semiti introducono in battaglia i carri da guerra sconosciuti agli egizi; durante la XVIII dinastia dinastia tebana gli egizi riprendono il potere e, dopo il 1567 a.C., gli Hyksos non sono più menzionati.

XV SECOLO a.C.

1469 Megiddo (1^): il faraone egizio Tutmosi III deve affrontare una coalizione di principi Mitanni, o Urriti, che hanno già conquistato Anatolia e Siria Settentrionale; Tutmosi, che può contare su truppe scelte appoggiate dai carri da guerra, avanza di sorpresa e mette in fuga gli avversari che si rifugiano entro le mura di Megiddo; gli egizi assediano la città per tutta l'estate e l'autunno fino a dicembre, quando i principi assediati si arrendono.

XIII SECOLO a.C.

1285 Qadesh: al termine di una lunga lotta tra il popolo egizio e quello ittita, in primavera, le truppe del faraone Ramses II si scontrano con quelle del re Muwatallish presso la città-stato di Qadesh in Siria; i 120.000 egizi sono tutti appiedati mentre i 16.000 ittiti sono a cavallo e dispongono di 2.500 carri da guerra; l'esercito di Ramses è diviso in quattro raggruppamenti che portano il nome di divinità e, non conoscendo la posizione del nemico, avanzano molto distanti tra loro; uno dei raggruppamenti è attaccato e sbaragliato dagli ittiti, un secondo viene attaccato, ma resiste fino all'arrivo degli altri due; Ramses decide di ritirarsi e lascia gli ittiti padroni del campo.

XII SECOLO a.C.

1184 Troia: Paride, figlio del re troiano Priamo, rapisce Elena, moglie del re spartano Menelao: è la scintilla che fa iniziare la Guerra di Troia; Agamennone, fratello di Menelao, alla testa dei principi greci assedia la città, ma riesce ad espugnarla solo 10 anni dopo e la incendia; da quel momento Troia non torna mai più all'antico splendore; gli scavi archeologici hanno confermato la veridicità dell'Iliade di Omero.

VIII SECOLO a.C.

736 Messenia: gli spartani del re Teopompo invadono il Peloponneso; i messeni, guidati dal re Aristodemo, fortificano il monte Ithome e resistono all'assedio nemico fino al 716 a.C.

724 Samaria: Salmanassar IV, re degli Assiri, cinge d'assedio la città, capitale del Regno d'Israele; tre anni dopo gli israeliani si arrendono al successore assiro Sargon II e vengono deportati.

VII SECOLO a.C.

612 Ninive: la città assira, difesa da Sardanapalo II, viene espugnata e incendiata da Nabopolassar di Babilonia e Ciassar di Media; inizia così a formarsi il regno assiro-babilonese.

609 Megiddo (2^): egiziani e assiri, alleati, sconfiggono i giudei.

605 Carchemish: gli egiziani in Palestina tentano di bloccare l'avanzata dei babilonesi dalla Siria; lungo il corso dell'Eufrate i due schieramenti si scontrano e gli egiziani, guidati da Necho, subiscono dure perdite; i babilonesi inseguono i nemici in fuga e infliggono loro dure perdite.

VI SECOLO a.C.

587 Gerusalemme (1^): il re babilonese Nabucodonosor II assedia la capitale del Regno di Giuda; dopo un anno la resistenza dei difensori della città viene piegata ed i babilonesi la radono al suolo (comprese le mura) e deportano tutti gli abitanti.

548 Pteria: il re persiano Ciro "il Grande" attacca Creso re di Lidia in Cappadocia, presso l'antica capitale ittita; per un giorno intero l'esito della battaglia è incerto; il giorno successivo Ciro rinuncia a ripetere l'attacco pensando che l'imminente arrivo dell'inverno avrebbe fermato l'avanzata di Creso.

546 Xantos (1^) (oggi Gunuk): il re persiano Ciro occupa e saccheggia la città della Licia.

540 Alalia (oggi Aleria): una flotta greca di 60 legni affronta una flotta etrusco-cartaginese di 120 legni; la vittoria arride ai greci, ma la perdita di due terzi delle loro navi segna la fine dell'espansione navale greca in occidente.

539 Babilonia: i persiani di Ciro il Grande assediano la città tenuta dai babilonesi di Balthasar; il re fa costruire un'enorme fossato tutt'intorno per deviare il corso dell'Eufrate; il piano funziona, il fossato diventa navigabile e la città viene espugnata.

525 Pelusio: l'esercito persiano di Cambise II sconfigge, a Levante del delta del Nilo, l'esercito del faraone egizio Psammetico III che si rifugia a Menfi; la successiva presa di Menfi porta all'occupazione di tutto l'Egitto che diviene provincia persiana.

V SECOLO a.C.

497 (o 496) Regillo: presso il lago Regillo i romani di Aulo Postumio Albino, aiutato da Coriolano, sconfiggono le truppe della Lega Latina, formata da Tarquinio il Superbo e dai suoi figli, espulsi da Roma, e dagli alleati Latini; Tarquinio, ferito, va in esilio a Cuma.

496 Efeso: i coloni greci, dopo aver distrutto i Sardi, vengono battuti dai Persiani in Lidia.

494 Lade: 353 navi greche si scontrano con 600 navi persiane e subiscono una disastrosa disfatta, anche a causa della presenza delle temute navi fenicie alleate dei persiani.

490 Maratona: il 21 settembre circa 50.000 persiani guidati da Dati e da Artaferne sbarcano nella baia di Maratona; Milziade, a capo di 10.000 ateniesi e plateesi, decide di andar loro incontro e fa percorrere ai suoi l'ultimo miglio a passo di carica; i persiani disorientati dall'attacco si reimbarcano sulle navi; secondo la tradizione Milziade invia l'oplita Filippide ad Atene; questi, dopo i 40 chilometri e 192 metri che separano le due città, dà la notizia della vittoria e poi muore per lo sforzo.

480 Salamina di Grecia: il 25 settembre la flotta greca di Temistocle, con 300 navi, affronta la flotta persiana di Serse, che ne ha 600; il calar della sera vede la totale disfatta dei persiani che perdono 200 navi contro 40 greche.

480 Termopili: 300 guerrieri spartani, guidati da Leonida, bloccano per tre giorni lo stretto passaggio che dalla Tessaglia conduce alla Grecia, contro preponderanti forze persiane del re Serse; i 300 guerrieri cadono tutti senza indietreggiare di un passo, permettendo così la ritirata dell'esercito ellenico.

479 Platea: le milizie dello spartano Pausania e dell'ateniese Aristide battono, in Beozia, le truppe del persiano Mardonio, lasciato da Serse a combattere i greci; la fine di Mardonio segna la definitiva sconfitta dei persiani.

474 Cuma: presso Capo Miseno la flotta etrusca è sbaragliata da quella di Gerone, tiranno di Siracusa.

458 Frascati: i romani, guidati dal dittatore Lucio Quinzio Cincinnato, costringono alla resa per fame Volsci ed Equi che si erano impadroniti di Frascati; dopo la vittoria Cincinnato torna a lavorare i suoi campi.

457 Enofita: Atene, alleata con Argo, vince contro Sparta, alleata con Tebe, e conquista Beozia, Locride e Focide.

425 Sfacteria (1^): la flotta ateniese, al comando di Cleone, investe l'isola ionica, occupata da 420 opliti spartani e dai loro attendenti iloti; 800 opliti greci e 8.000 soldati di fanteria leggera e marinai delle navi costringono gli spartani alla resa in 72 giorni.

413 Siracusa (1^): i siracusani, assediati da due anni dalla flotta ateniese di Nicia, chiedono aiuto agli spartani che inviano la flotta di Gilippo; gli spartani sbarcano presso Siracusa, ma vengono affrontati dalle truppe ateniesi di Demostene; spartani e siracusani infliggono una dura sconfitta agli ateniesi che perdono 40.000 uomini e 200 navi.

411 Abido: in autunno una squadra navale ateniese con 61 navi, si scontra con 76 navi spartane; l'esito è incerto fino all'arrivo dell'ateniese Alcibiade con altre 18 navi; 10 navi spartane sono catturate e le altre affondate o messe in fuga.

405 Egospotami: nel mese di agosto 200 navi spartane guidate da Lisandro si fronteggiano per 4 giorni con la flotta ateniese di Conone; il quinto giorno, di sorpresa, Lisandro attacca e cattura 168 unità nemiche.

401 Cunassa: Ciro "il Giovane" assolda 11.000 mercenari greci e marcia su Babilonia; nella vicina Cunassa i ribelli persiani si uniscono a Ciro e si scontrano con l'armata persiana di Artaserse forte di 100.000 uomini; i greci iniziano una lunga marcia per ritirarsi.

IV SECOLO a.C.

396 Veio: dopo 10 anni di assedio la città etrusca fortificata a Nord di Roma viene espugnata dal dittatore romano Furio Camillo.

394 Coronea: Sparta subisce l'urto della Lega Corinzia (Corinto, Atene, Argo e Tebe) e della Persia; l'esercito spartano guidato dal re Agesilao riesce a battere quello nemico in Beozia.

390 Allia: a Chiusi, Romani ed Etruschi hanno la peggio contro i Galli Senoni; il 17 luglio i Galli guidati da Brenno si scontrano con Romani e alleati, agli ordini di Sulpicio Severo, sulle rive dell'Allia, affluente del Tevere a Nord di Roma: gli attaccanti riescono a penetrare nella città, la saccheggiano e se ne vanno.

371 Leuttra: i tebani, con 6.000 fanti e 500 cavalieri sono costretti ad affrontare l'ira di Sparta, che possiede forze doppie; i condottieri Epaminonda e Leonida fingono di accamparsi, così gli spartani fanno lo stesso, poi attaccano di sorpresa e accerchiano gli avversari.

362 Mantinea: il 4 luglio, il tebano Epaminonda dispone 30.000 uomini della falange a sinistra e 3.000 cavalieri frammisti a fanti leggeri a destra; lo spartano Agesilao dispiega 20.000 uomini della falange al centro, 2.000 cavalieri a sinistra e a destra gli alleati ateniesi, achei ed elei; la falange di Epaminonda attacca il centro nemico fino a farlo cedere; il tebano viene ferito a morte, ma i suoi sono padroni del campo.

338 Cheronea (1^) (oggi Càprena): nel mese di agosto la Lega Ellenica (Atene, Tebe, Beoti e Focesi) attacca Filippo II di Macedonia; i due schieramenti contano circa 30.000 uomini ciascuno; la cavalleria di Alessandro, figlio di Filippo, rompe lo schieramento nemico.

338 Sinuessa: i Romani, alleati con i Sanniti, domano una rivolta dei Latini al confine tra Lazio e Campania; dopo la vittoria il Lazio viene annesso a Roma.

333 Isso: il re persiano Dario conduce le sue truppe dalla pianura della Siria alla Cilicia, a Sud della cittadina di Isso, e piazza le sue catapulte; il macedone Alessandro Magno che si trova nei pressi di Alessandretta, oltrepassa il fiume Pinaro per evitare le macchine da guerra nemiche e attacca con la sua cavalleria pesante; il nemico è sbaragliato e inseguito.

332 Tiro: il 22 luglio la città siriana viene espugnata dalle truppe e dalla flotta del re persiano Alessandro Magno.

331 Gaugamela: 41.000 fanti e 7.000 cavalieri macedoni e greci, sotto la guida di Alessandro Magno, attraversano Tigri ed Eufrate e affrontano, il 1° ottobre, 250.000 persiani, 15 elefanti e 200 carri da battaglia di Dario III a Gaugamela ("il pascolo dei cammelli"); con un risoluto attacco delle falangi i macedoni spezzano il centro dello schieramento persiano; Dario fugge con 8.000 soldati.

327 Idaspe: Alessandro Magno, con 6.000 fanti e 5.000 cavalieri, supera il fiume Idaspe, nel Punjab indiano; lo attendono le truppe di re Poro, 30.000 fanti, 4.000 cavalieri e 300 elefanti; la carica degli elefanti indiani spaventa la cavalleria macedone, ma le falangi reggono bene e la cavalleria ha il tempo di riorganizzarsi; a fronte di circa 1.000 perdite tra i macedoni, gli indiani ne subiscono oltre 12.000.

321 Forche Caudine: in Campania le legioni romane dei consoli Veturio Calvino e Spurio Postumio Albino vengono accerchiate dalle truppe sannite di Gaio Ponzio e costrette alla resa; ai romani viene concesso di ritirarsi, ma devono passare sotto un giogo formato da tre lance; l'umiliazione non sarà mai dimenticata.

306 Salamina di Cipro: la flotta di Tolomeo, che alla morte di Alessandro Magno ottiene l'Egitto, sfida la flotta di Demetrio, che ha ereditato Frigia e Licia; Tolomeo dispone di 140 navi da guerra e 200 navi da trasporto con 12.000 soldati, mentre Demetrio ha solo 140 navi da guerra; Tolomeo, sconfitto, perde 120 navi contro le 20 perse da Demetrio; questi, dopo il successo in mare, assedia e conquista la città cipriota.

301 Ipso: in questa battaglia decisiva tra i successori di Alessandro Magno (i Diadochi), Antigono e 22.000 suoi soldati macedoni sono uccisi; Seleuco ottiene il regno in Siria, Cassandro riceve la Macedonia e Tolomeo, senza partecipare agli scontri, ha carta bianca in Egitto.

III SECOLO a.C.

295 Sentino: le forze alleate di Sanniti, Etruschi e Celti marciano spedite su Roma quando, in Umbria, si scontrano con le legioni dei consoli Caio Fabio Rulliano e Decio Mure; l'assalto dei carri galli mette in crisi i romani, ma le legioni serrano le file e prevalgono sugli avversari.

294 Lucera: nei pressi della città le legioni del console Marco Attilio sbaragliano i Sanniti, alleati degli Etruschi e dei Celti in funzione antiromana.

281 Corupedion: le truppe siriane di Seleuco sconfiggono quelle macedoni di Lisimaco e si impossessano dell'Asia Minore; Seleuco invade la Macedonia, ma è assassinato e suo figlio Antioco diventa re.

280 Eraclea: Taranto, potente colonia spartana, rifiuta l'alleanza con Roma; quando navi romane giungono in porto a Taranto i cittadini le distruggono, poi chiamano in loro difesa Pirro re dell'Epiro (oggi Albania); egli arriva con 35.000 soldati e molti elefanti; presso Eraclea 40.000 legionari romani del console Lavinio sostengono il suo attacco, ma poi, caricati dagli elefanti, si danno alla fuga lasciando 7.000 morti sul terreno.

279 Ausculum (oggi Ascoli Satriano): un'esercito di Sanniti, Epiroti, Tarantini e Lucani, comandati da Pirro, si scontra con le legioni romane di Publio Sulpicio e Decio Mure; Pirro ha la meglio, ma le sue perdite sono così elevate da indurre all'espressione "vittoria di Pirro".

275 Malevento (1^) (oggi Benevento): Pirro torna in Italia alla testa di una lega antiromana; le legioni guidate da Manlio Curio Dentato hanno la meglio; la tradizione parla di 24.000 nemici messi fuori combattimento.

268 Milazzo (1^): i Mamertini di Messina, importante nodo di navigazione, compiono atti di pirateria sulle navi di passaggio; Gerone II, re siracusano di Sicilia, li sconfigge e cattura il loro capo Cione, ma non occupa la roccaforte sullo Stretto per non inimicarsi i Cartaginesi.

262 Agrigento (1^): durante la Prima Guerra Punica i cartaginesi si concentrano ad Agrigento; 4 legioni romane la cingono d'assedio; dopo 5 mesi di resistenza gli assediati abbandonano la città al saccheggio.

260 Milazzo (2^): in estate, le legioni romane della Calabria, agli ordini del console Appio Claudio, sbarcano a Messina in appoggio ai Mamertini contro i Cartaginesi ed i loro alleati Siracusani; conquistata Agrigento i romani costruiscono 100 quinquiremi e 20 triremi agli ordini di Gneo Cornelio Scipione, che viene però sconfitto; la neonata flotta romana, ora al comando di Caio Duilio, comandante di truppe terrestri, si scontra con quella cartaginese, guidata da Annibale; l'ingegnoso "corvo", passerella che si aggancia alle navi nemiche per arrembarle, consente ai romani una brillante vittoria; i cartaginesi perdono 45 navi su 120.

256 Ecnomo: la flotta romana di Attilio Regolo incrocia, presso il promontorio siciliano di Ecnomo, la flotta cartaginese di Annone e di Amilcare; 230 navi romane affrontano 250 navi nemiche di maggiore potenza; i cartaginesi riescono a isolare le schiere romane, ma questi combattono con successo affondando 44 navi nemiche, catturandone 24 ed ottenendo la più brillante vittoria navale dell'antichità.

241 Egadi: il 10 marzo, la flotta romana di Gaio Lutazio Catulo si scontra con quella cartaginese di Annone; questa dispone di 400 navi e del favore del vento contro le 300 navi romane, ma subisce una grave sconfitta perdendo 120 unità.

225 Talamone: in Etruria le legioni romane di Attilio Regolo affrontano i Galli Taurisci ed i Galli Boi, mentre le legioni di Lucio Emilio Papo affrontano i Galli Insubri ed i Galli Gesati; i Galli sono completamente sbaragliati (40.000 morti e 10.000 prigionieri); nella battaglia cade Attilio Regolo.

222 Adda (1^): le legioni romane dei consoli Caio Flaminio e P. Furio (ogni console comanda, di norma, due legioni) sgominano i Galli Insubri schierati sulla destra del fiume.

218 Ticino: durante la Seconda Guerra Punica, in settembre, Annibale varca le Alpi attraverso il Piccolo San Bernardo con cavalli, carri ed elefanti; il console Publio Cornelio Scipione, in esplorazione con la cavalleria leggera dei Galli, viene attaccato e sconfitto presso il Ticino e si rifugia a Piacenza.

218 Trebbia: l'8 dicembre 45.000 legionari dei consoli Tiberio Sempronio Longo e Publio Cornelio Scipione affrontano presso Piacenza l'armata di Annibale; attaccati di fronte e alle spalle i romani si ritirano in Piacenza per svernare; le perdite sono gravi per entrambi gli schieramenti e tutti gli elefanti di Annibale, abituati al clima nordafricano, muoiono per il freddo durante l'inverno.

217 Trasimeno: il 27 aprile le legioni del console Caio Flaminio avanzano lungo il lago Trasimeno per andare incontro al nemico; Annibale ha disposto le sue truppe sulle alture di Cortona e attacca i legionari impedendo loro di porsi in formazione da battaglia; Caio Flaminio cade tra i primi, molti legionari annegano nel lago e molti altri sono presi prigionieri.

216 Canne: il 2 agosto 4 legioni romane con 48.000 fanti e 6.000 cavalieri, al comando dei consoli Lucio Emilio Paolo e Terenzio Varrone, si scontrano con 35.000 fanti e 10.000 cavalieri cartaginesi di Annibale presso l'Ofanto; Annibale riesce ad accerchiare i romani e ad ottenere la sua più grande vittoria.

214 Agrigento (2^): la città viene rioccupata dai cartaginesi.

212 Siracusa (2^): le legioni romane del pretore Appio Claudio e la flotta romana del console Claudio Marcello assediano la città, alleata dei cartaginesi; la guarnigione siracusana, appoggiata da 23.000 fanti e 3.000 cavalieri cartaginesi, resiste all'assedio per due anni; l'anziano fisico siracusano Archimede progetta alcune efficienti macchine da guerra, ma la città viene infine espugnata e Archimede viene ucciso da un legionario romano.

210 Agrigento (3^): i romani assediano la città e riescono a riconquistarla.

208 Becula: mentre i cartaginesi di Asdrubale svernano in Andalusia, Publio Cornelio Scipione, detto "l'Africano", programma un attacco di sorpresa per la primavera; l'Africano crea un diversivo al centro e attacca le ali nemiche; Asdrubale si sottrae alla cattura, ma subisce la perdita di 8.000 morti e 10.000 prigionieri.

204 Utica (oggi Bu Sciater): in primavera 400 navi romane, scortate da 40 navi da guerra, sbarcano in Africa 25.000 legionari e 2.200 cavalieri al comando di Scipione; questi intraprende l'assedio di Utica, cittadina fenicia alleata di Cartagine; il principe numida Massinissa, con la sua cavalleria libica, si allea con i romani, mentre il re numida Sinissa, alla guida di un potente esercito, costringe i romani a levare l'assedio; nella primavera del 203 a.C. Scipione attacca di sorpresa gli accampamenti numidi e cartaginesi ed i suoi legionari fanno strage dei nemici.

204 Salera: le legioni romane di Cornelio Scipione, aiutate dalle milizie di Massinissa, re dei Numidi, sconfiggono, in quella che oggi è la Tunisia, l'esercito cartaginese di Annibale.

202 Zama (oggi Djama): nel mese di ottobre, 50.000 cartaginesi di Annibale affrontano 45.000 romani di Scipione in Numidia (l'attuale Algeria); entrambi gli schieramenti sono disposti su tre linee quando Annibale lancia alla carica i suoi elefanti; Scipione fa suonare le trombe e gli animali, disorientati, volgono indietro; la cavalleria cartaginese è attaccata e inseguita da quella romana; le legioni, in formazione serrata, piombano sul nemico e, dopo un duro combattimento, lo annientano.

II SECOLO a.C.

197 Cinocefale (oggi Karadagh): in Tessaglia le legioni romane di Tito Quinzio Flaminino sbaragliano le falangi macedoni di Filippo V.

146 Cartagine (1^): durante la Terza Guerra Punica, la città viene rasa al suolo dalle truppe di Scipione l'Emiliano, nonostante la resistenza dei cartaginesi guidati da Asdrubale Giscone.

134 Numanzia sul Duero (oggi Soria): Scipione l'Emiliano, il romano distruttore di Cartagine, assedia la città spagnola, ultima roccaforte di Celtiberi e Lusitani, e sbarra il corso del fiume; avendo a disposizione 20.000 legionari romani e 40.000 ausiliari iberici rinuncia a prendere la città con la forza e aspetta di prenderla per fame; i numantini resistono per oltre un anno, afflitti dalla fame e dalla peste, poi depongono le armi, mentre molti di loro si suicidano; nella penisola iberica si formano due nuove provincie romane: Spagna Citeriore (a Nord) e Spagna Ulteriore (a Sud).

133 Magnesia: Scipione l'Africano schiera le sue legioni al centro, a sinistra la cavalleria e a destra gli ausiliari, le truppe leggere di re Eumene II di Pergamo; il re siriano Antioco III dispone le truppe leggere in prima linea, la falange e la cavalleria in seconda linea e a sinistra i carri falcati, mentre tra le due linee interpone una cinquantina di elefanti; i frombolieri romani lanciano subito sassi sui carri nemici impaurendo i cavalli che fuggono e le legioni romane attaccano il nemico sulla sinistra rimasta scoperta; risultati vincitori i romani inseguono i nemici fin nei loro alloggiamenti e Antioco è costretto a fuggire a Sardi.

102 Aquae Sextiae (oggi Aix en Provence): i barbari spazzano via le forze romane che presidiano la Provenza; Gaio Mario, chiamato a fermarli, li sconfigge con le sue legioni.

101 Campi Raudii:  il 30 luglio le legioni romane di Gaio Mario battono anche i Cimbri ai Campi Raudii.

I SECOLO a.C.

86 Cheronea (2^) (oggi Càprena): nel mese di marzo le legioni romane di Lucio Cornelio Silla e Brutio Sura sconfiggono le milizie di Mitridate VI, re del Ponto, di forza tre volte superiore.

85 Orcomeno: in Beozia, Lucio Cornelio Silla sbaraglia circa 80.000 greci del re Mitridate VI; con forze inferiori e in terreno svantaggioso Silla riesce a prevalere facendo costruire trincee per proteggersi i fianchi,  poi fa piantare dei pali dietro alle sue legioni schierate; quando i carri nemici attaccano, i legionari si ritirano dietro i pali ed i carri greci ci si schiantano contro; infine la cavalleria romana carica il nemico costringendolo alla ritirata.

83 Porta Collina: il 1° novembre Silla, con le legioni di Appio Claudio, Gneo Pompeo e Metello Pio, affronta i seguaci di Mario, morto da tre anni; i ribelli, guidati da Ponzio Telesio e Marco Lamponio e appoggiati da truppe italiche, vengono sterminati o catturati nella zona romana della Nomentana.

75 Xucar (o Sucro): Sertorio, unite le proprie forze con quelle di Perpenna, attacca le legioni romane di Pompeo nella valle del fiume Xucar, in Spagna; la superiorità numerica favorisce Sertorio, ma l'arrivo di Metello in rinforzo a Pompeo rovescia le sorti della battaglia.

71 Sele: i romani del pretore Licinio Crasso affrontano i gladiatori ribelli, guidati dal trace Spartaco, presso il fiume Sele; Spartaco cade in combattimento e 6.000 rivoltosi sono tutti crocifissi lungo la via Appia che da Capua porta a Roma.

62 Pistoia: Lucio Sergio Catilina vuole prendere il potere a Roma e raduna 20.000 veterani di Silla in Etruria; scoperta la congiura il Senato romano gli manda contro le legioni di Marco Petreio; gli insorti decidono di fuggire in Gallia, ma il 5 gennaio, presso Pistoia, sono sorpresi da due eserciti: uno, proveniente da Est, al comando di Quinto Metello, l'altro, proveniente da Sud, al comando di Petreio; Catilina si getta sul nemico più vicino, Petreio; dopo uno scontro sanguinoso per entrambi, i veterani di Catilina sono sconfitti ed egli viene decapitato.

58 Besançon: 6 legioni romane agli ordini di Cesare attaccano le superiori forze germaniche del re Ariovisto che stanno per dilagare in territorio celtico; grazie anche all'appoggio dei miliziani celti, la vittoria arride a Cesare.

58 Bibratte (oggi Mont Beavray): 6 legioni romane, con 27.000 uomini e 33.000 miliziani della Provenza, al comando di Cesare, vengono attaccate da 75.000 Elvezi e 15.000 Boi e Tulingi; la vittoria romana segna l'inizio della Campagna di Gallia.

53 Carre: tra il 9 e il 10 giugno, in Mesopotamia, le milizie del triumviro romano Marco Licinio Crasso sono sbaragliate dai guerrieri Parti del re Orode.

52 Alesia: durante l'estate Vercingetorige si asserraglia nella città con 80.000 guerrieri Galli; le legioni romane di Cesare, con 50.000 uomini, stringono la città in una morsa e la circondano con una linea fortificata; Vercingetorige chiama in aiuto le tribù alleate, ma Cesare non si lascia cogliere di sorpresa, fa edificare una seconda cinta fortificata parallela alla prima per proteggersi le spalle; i legionari, impegnati allo spasimo, riescono alfine a prevalere e catturano tutti i capi Galli e li trascinano in catene a Roma.

52 Gergovia: Cesare, tornato in fretta da Roma, alla guida delle sue legioni assedia la piazzaforte dei Galli Arveni, capeggiati da Vercingetorige; i Galli attaccano di sorpresa e per i romani si mette male; solo l'intervento dell'invitta Xª Legione, formata da veterani, impedisce la disfatta; i romani si ritirano però oltre la Loira.

49 Farsalo: passato il Rubicone con le sue legioni, Cesare giunge a Roma e costringe senatori e nobili a rifugiarsi in Oriente; imbarcatosi a Brindisi sbarca in Tessaglia dove, con 30.000 legionari affronta i 50.000 di Pompeo e li mette in fuga manovrando abilmente.

48 Alessandria d'Egitto: circondata la flotta egiziana in porto, Cesare ordina di incendiarla; le fiamme si propagano anche a terra e gli egiziani fuggono lungo il Nilo; il re Tolomeo XII affoga nel fiume e il trono passa alla sorella Cleopatra.

47 Zela: Farnace, re del Ponto, profittando della guerra civile romana, occupa la Cappadocia; il 2 agosto Cesare, alla testa di 3 legioni e pochi ausiliari, arriva ad un paio di chilometri dal nemico e attende; Farnace, numericamente superiore, lo attacca, ma viene duramente sconfitto; Cesare manda a Roma il messaggio della vittoria: "Veni, vidi, vici".

46 Tapso: il 6 aprile il presidio dei ribelli pompeiani in Africa Settentrionale viene attaccato dalle legioni romane di Cesare; il comandante pompeiano Metello Scipione accorre in aiuto degli assediati, ma le legioni cesariane fanno strage delle sue truppe; dopo la battaglia Cesare offre la Numidia Occidentale al re Bocco, in cambio degli aiuti avuti durante la guerra contro Pompeo, e fa della Numidia Orientale una nuova provincia romana.

42 Xantos (2^) (oggi Gunuk): la città della Licia rifiuta di pagare le tasse a Roma; le legioni di Bruto l'assediano, ma i cittadini distruggono le abitazioni e si uccidono pur di non arrendersi.

42 Filippi: in autunno Marco Junio Bruto e Gaio Cassio Longino, due dei congiurati che uccisero Cesare alle idi (giorno 15) di marzo del 44 a.C., sono sconfitti nella Grecia Settentrionale dai triumviri Marc'Antonio, Gaio Giulio Cesare Ottaviano e Emilio Lepido e si suicidano.

31 Azio: il 2 settembre la flotta egiziana al comando di Marc'Antonio con circa 400 navi attacca la flotta romana di Ottaviano di pari forza, nelle acque al largo di Azio in Grecia; la defezione di 60 navi comandate personalmente da Cleopatra porta alla sconfitta Marc'Antonio, che fino a quel momento aveva prevalso sulle navi romane.


PERIODO DOPO CRISTO

PERIODO MODERNO