LA DISFIDA DI BARLETTA
ANTEFATTO
Nel 1502 il Regno di Napoli di Federico I° è occupato dalle armate francese di Louis d'Armagnac e spagnola di Consalvo di Cordova, in contrasto tra loro per dispute territoriali; gli spagnoli sono inferiori di numero ai francesi.
E' usanza dell'epoca risolvere alcune questioni con sfide cavalleresche che hanno luogo presso Barletta.
Nel 1503 alcuni combattenti francesi si scontrano con gli spagnoli presso Canosa di Puglia; sono sconfitti e presi prigionieri.
I prigionieri, guidati da Charles de Torgues, detto La Motte, sono invitati ad un banchetto dal comandante spagnolo Di Cordova; durante le libagioni il La Motte accusa di codardia i combattenti italiani; lo spagnolo De Ayala li difende asserendo che il loro coraggio è quanto meno pari a quello dei francesi.
Si arriva così al duello: dieci francesi, poi aumentati a tredici, contro altrettanti italiani; nella piana tra Andria e Corato avrà luogo quella che passerà alla storia come "Disfida di Barletta".
Cavalli e armi degli sconfitti passano ai vincitori; ogni sconfitto dovrà pagare cento ducati; ognuna delle due parti nomina quattro giudici di campo e due ostaggi.
Fabrizio e Prospero Colonna, alleati con gli spagnoli, scelgono i migliori combattenti italiani tra i mercenari al soldo degli spagnoli; i tredici cavalieri italiani sono guidati da Ettore Fieramosca; è il 13 febbraio.
Cavalieri Italiani Ettore Fiermosca Ludovico Abenavolo Mariano Abignente Guglielmo Albimonte Giovanni Brancaleone Giovanni Capoccio Marco Corollario Fanfulla da Lodi Miale da Troia Romanello da Forlì Ettore Giovenale Riccio da Parma Francesco Salamone |
Cavalieri Francesi Charles de Torgues Eliot de Baraut Girout de Forses Marc de Frigne Jacques de la Fontaine Naute de la Fraise Jacques de Guignes Martellin de Lambris Jean de Landes Pierre de Liaye Françoise de Pise Sacet de Sacet Claude Grajan d'Aste |
IL DUELLO
Gli italiani giungono per primi nell'area dello scontro, ma i francesi scendono in campo per primi secondo le regole della cavalleria; i cavalieri italiani attendono la carica francese restando saldi sulle loro posizioni, ma due di loro vengono disarcionati dalle lance avversarie.
Il combattimento continua prima a cavallo, poi a piedi, con spade e asce fino al momento in cui tutti i francesi vengono feriti o catturati dagli italiani e riportati al campo spagnolo.
I francesi, sicuri di vincere lo scontro, non hanno con loro i soldi per il riscatto ed è il comandante spagnolo a dover pagare il loro riscatto agli italiani; la popolazione di Barletta festeggia a lungo la vittoria italiana.
N O T E
Oggi nel luogo in cui è avvenuto lo scontro esiste ancora una lapide restaurata nel 1846 e nel 1976.
Negli anni '30 sorge una disputa circa il luogo del combattimento: Andria, Bari, Barletta e Trani si contendono il diritto di vedere il proprio nome accanto alla Disfida, ma sarà Barletta a prevalere.