L'ESERCITO DEL REGNO DI NAPOLI NEL 1778
Stato Maggiore 5 Comandi di Divisione di Linea 10 Comandi di Brigata di Linea 4 Comandi di Brigata Cavalleria Fanteria Nazionale 16 Reggimenti di Linea (stato maggiore, 2 compagnie granatieri, 2 battaglioni fucilieri di 4 compagnie, 1 deposito su 2 compagnie di guarnigione) 27.296 effettivi, 2.554 riservisti Fanteria Estera 2 Reggimenti di Linea Macedoni (anche detti Illirici, mercenari) 2 Reggimenti di Linea Misti (mercenari di varia provenienza) 6.824 effettivi, 640 riservisti Cavalleria Reggimento Cavalleria "Re" Reggimento Cavalleria "Regina" 6 Reggimenti Cavalleria (abolita la distinzione tra dragoni e cavalleggeri) 5.388 effettivi Corpo Reale di Artiglieria e Genio 2 Reggimenti Real Artiglieria e Genio (stato maggiore, 8 batterie, 1 deposito) 1 Compagnia Artificieri d'Artiglieria 1.996 effettivi Forza di Sicurezza 38.000 miliziani (mobilitabili in caso di guerra) Istituti Militari Reale Accademia Militare (trasferita nel 1787 presso il monastero dell'Annunziatella) Scuola Pratica di Artiglieria (Napoli) Scuola Pratica di Artiglieria (in Sicilia) Scuola Pratica di Artiglieria (in Abruzzo) Scuola Metodica di Artiglieria Scuola di Chimica e Mineralogia Scuola di Matematica
Artiglierie Cannoni da montagna Cannoni da 4 libbre da campagna Cannoni da 12 libbre corti (calibro 117/23 mm) Cannoni da 16 libbre da piazza (calibro 135/22 mm) Cannoni da 24 libbre da assedio (calibro 155/20 mm) Obici da 6 libbre da campagna Obici da 8 libbre da piazza Mortai da piazza Mortai da assedio |
N O T E
Nel 1778 il re di Napoli, Ferdinando IV° di Borbone, affida al ministro della guerra, l'inglese John Acton già comandante della flotta da guerra del Granducato di Toscana, la ristrutturazione dell'esercito.
Nel 1793 sono costituiti 18 nuovi reggimenti di fanteria di linea, da nobili che acquistano dal re il grado di colonnello e poi rivendono ad altri i gradi inferiori.
Nel 1798 si formano 5 Reggimenti Cacciatori di Frontiera Volontari, reclutati a livello regionale, che effettuano servizio di vigilanza alla frontiera.
Il 28 novembre 1798 Ferdinando IV° dichiara guerra ai francesi di Napoleone che stanno invadendo la penisola e affida il comando del suo esercito al generale austriaco Mack; la controffensiva francese travolge i napoletani che si ritirano a Capua; il re e il suo seguito lasciano Napoli il 21 dicembre a bordo della fregata dell'ammiraglio britannico Nelson e vanno in esilio a Palermo; il grosso dell'esercito borbonico si sbanda, eccetto le poche truppe rimaste a presidiare la Sicilia.