L'ESERCITO DEL GRANDUCATO DI TOSCANA NEL 1799


Dal 1760 il Granducato di Toscana è uno stato cuscinetto subordinato all'Impero Austroungarico; dissesto economico e susseguirsi di carestie portano il granduca Pietro

Leopoldo, peraltro uomo di principi filantropici ed antimilitaristi, verso il disarmo unilaterale.

Alla fine del '700, quando le truppe napoleoniche, occupato il Regno di Sardegna, marciano verso sud, l'esercito granducale è così ordinato:

  • Compagnia Guardie (156 effettivi)

  • Compagnia Guardie a Cavallo (48 effettivi)

  • Reggimento di Linea "Real Toscano" (2.531 effettivi)

  • 4 Compagnie di Guarnigione (777 effettivi a Firenze, Livorno, Arezzo e Portoferraio)

  • 3 Squadroni Dragoni (300 effettivi a Firenze, Livorno e Arezzo)

  • 4 Batterie d'Artiglieria da Piazza (198 effettivi a Firenze, Livorno, Arezzo e Portoferraio)



Nel 1820 ministro della guerra è Vittorio Fossombroni, comandante superiore delle truppe è il generale Jacopo Casanuova; l'ordinamento prevede:

  • Stato Maggiore (Colonnello Cesare Fortini)

  • Regia Guardia del Corpo (anche detta Guardia Nobile)

  • Regia Guardia degli Anziani

  • Battaglione Granatieri

  • Reggimento di Linea "Regio Ferdinando"

  • Reggimento di Linea "Regio Leopoldo"

  • 3 Battaglioni di Guarnigione (Firenze, Livorno e Siena)

  • Battaglione dei Coloniali

  • 3 Battaglioni Cacciatori Volontari (Pisa, Cecina e Grosseto)

  • 4 Squadroni Dragoni (Firenze, Pisa, Livorno e Siena)

  • Battaglione d'Artiglieria

  • 4 Compagnie Cannonieri Guardacoste dell'Elba

  • Corpo dei Veterani

  • Corpo degli Invalidi

Il granduca fa di tutto per mantenere l'organico nei più ristretti limiti e non supera i 4.500 uomini alle armi; il reclutamento è obbligatorio, ma con varie esenzioni e

agevolazioni; i cacciatori ed i cannonieri guardacoste sono volontari.

Dopo il 1850 la fanteria di linea viene armata con fucili francesi mod. 1842, i cacciatori con carabine svizzere mod. 1851, il battaglione d'artiglieria è su 3 batterie

riequipaggiate ciascuna con 6 nuovi cannoni da 6 libbre e 2 obici.

L'organico passa a 6.500 effettivi ed in caso di guerra vengono richiamati 6.500 riservisti; è anche prevista la costituzione di un comando di divisione, denominata

 Divisione Toscana.

Nel 1859 le truppe granducali toscane si uniscono a quelle dell'Armata Sarda senza neppure aver ricevuto il battesimo del fuoco; attorno alla Divisione Toscana si

riuniranno anche le truppe del Ducato di Parma e Piacenza e le poche truppe del Ducato di Modena e Reggio che non si sono già riunite agli austriaci, creando un fronte

unico contro l'Impero Austroungarico.