LA GIOVENTU' ITALIANA DEL LITTORIO

GLI ALBORI

Subito dopo la Grande Guerra, gruppi di giovani studenti vanno a rinforzare le file dello squadrismo fascista dando così origine alle Avanguardie Giovanili Studentesche che, nel 1921, sono trasformate in Avanguardie Giovanili Fasciste.

Molti bambini accorrono per entrare nelle A.G.F., ma per la giovane età viene loro rifiutata l'iscrizione all'organizzazione; si formano quindi gruppi autonomi ed indipendenti denominati "Balilla" e anche "Piccoli Fascisti".

DAL 1926 AL 1934

Il 3 Aprile 1926, con Regio Decreto, nasce ufficialmente l'Opera Nazionale Balilla e, tre anni dopo, sarà così organizzata:

L'inquadramento paramilitare dei giovani viene affidato ad ufficiali e graduati della M.V.S.N., sorta nel febbraio 1923.

I reparti assumono le storiche denominazioni ispirate all'antica Roma: Squadra, Manipolo, Centuria, Coorte, Legione, Zona e Comando Generale.

La gerarchia prevede: Capo Squadra, Capo Manipolo, Centurione, Seniore, Console, Console Generale, Luogotenente Generale e Comandante Generale; il Capo Squadra, equiparato ad un sottufficiale, è tratto dai giovani Balilla e Avanguardisti; gli altri gradi, equiparati agli ufficiali, provengono dalla M.V.S.N.

Nel 1930 viene creato il nuovo grado di Capo Centuria per gli Avanguardisti che hanno frequentato un corso di un mese e, nel 1931, è istituito il grado di Cadetto riservato ai Capi Centuria che hanno frequentato un ulteriore corso; nel 1934 sono istituiti i gradi di 1° Capo Centuria e 1° Cadetto.

L'8 Ottobre 1930 il Gran Consiglio del Fascismo decreta l'istituzione dei Fasci Giovanili di Combattimento, che fanno da tramite tra l'O.N.B. ed i Fasci di Combattimento del Partito Nazionale Fascista, con nuclei composti da un minimo di 12 iscritti; la successiva legge del 29 dicembre sancisce l'obbligo dell'istruzione premilitare per tutti i cittadini nel periodo in cui compiono 18 anni; nel 1934 i FF.GG.C. raggiungono il milione di iscritti.

Nel 1932 vengono costituiti i reparti di Balilla Moschettieri, dai 12 ai 14 anni, armati di un moschetto derivato dal Modello 91 e adattato nelle proporzioni.

Il personale femminile, entrato a far parte dell'O.N.B. nel 1929, è organizzato in Piccole Italiane, da 8 a 14 anni, e Giovani Italiane, da 14 a 18 anni; i reparti sono identici a quelli maschili ad eccezione del Gruppo al posto della Coorte; nel 1934 è istituito il grado di Giovane Italiana Scelta, primo scalino gerarchico.

Parallelamente all'O.N.B. nasce nel 1930 la Fondazione Nazionale dei Figli del Littorio, riservata ai figli degli italiani residenti all'estero.

DAL 1935 AL 1939

Dopo la partecipazione di alcuni reparti avanguardisti alla Guerra Italo-Etiopica, la Presidenza Nazionale dell'O.N.B. volge la sua attenzione ai bambini al di sotto degli 8 anni.

Nel marzo 1935 nascono i Figli della Lupa, maschi e femmine di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, titolo in seguito esteso anche ai bambini al di sotto dei 6 anni; il reparto di base è la squadra con 11 "lupetti", due squadre formano un manipolo, tre manipoli una centuria e tre centurie un gruppo; l'addestramento si svolge per mezz'ora, una volta la settimana, presso gli edifici scolastici.

Nel 1935 i giovani indigeni della Libia sono inquadrati nella Gioventù Araba del Littorio, altra organizzazione parallela dell'O.N.B.; l'organizzazione comprende 4 battaglioni di "Aftal", al di sotto dei 12 anni, e 4 battaglioni di "Sciubban", dai 13 ai 18 anni.

Verso la fine del 1937, per ovviare al dualismo creatosi tra O.N.B. e FF.GG.C., si addiviene ad una radicale trasformazione del sistema, mediante la creazione di un'unica organizzazione: la Gioventù Italiana del Littorio, alle dipendenze del segretario nazionale del P.N.F.; il comando federale della G.I.L. ha la seguente struttura gerarchica:

I comandi provinciali e rionali rispecchiano fedelmente la complessa struttura; nel 1938 gli iscritti sono 5.376.532 maschi e 2.515.015 femmine.

Nel 1939, con l'occupazione italiana dell'Albania, anche i giovani albanesi vengono inquadrati nell'organizzazione premilitare.

LA GUERRA

Pochi giorni dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, il Comando Generale della G.I.L. dispone la costituzione di 25 battaglioni (ciascuno di plotone comando e 3 compagnie, con circa 1.000 effettivi) con l'intento di utilizzarli al fronte.

Nessuno si vuol prendere la responsabilità di mandare 25.000 ragazzi al fronte; l'esercito non li vuole, la milizia neppure; Mussolini ordina di concentrare i volontari in Liguria e, attraverso un percorso di 450 chilometri, li fa muovere con tappe giornaliere di 20 chilometri nella "Marcia della Giovinezza" che termina a Padova, dove arriva anche l'ordine di smobilitare.

 

  I giovani, increduli e imbottiti da anni di

  propaganda, si ribellano fino a che ottengono,

  nella primavera del 1941 la costituzione del

  Reggimento "Giovani Fascisti" (su 2 battaglioni),

  incorporato a tutti gli effetti nel Regio Esercito; il

  reggimento sarà poi inviato nelle retrovie del

  fronte a Bir el Gobi in Africa Settentrionale dove

  bloccherà le avanguardie dell'8^ Armata

  britannica che tentano un aggiramento del fronte

  italiano, dimostrando come l'entusiasmo,

  frammisto a giovanile incoscienza, trasforma

  i ragazzi in leoni (divenuti famosi anche in Gran

  Bretagna col nome di "Mussolini Boy's").

 

Dopo l'8 Settembre 1943 la Repubblica Sociale Italiana cerca di rimettere in piedi la vecchia Opera Nazionale Balilla; in diverse città del Nord Italia vengono costituiti reparti speciali, detti "Fiamme Bianche", e posti alle dipendenze della Guardia Nazionale Repubblicana.

I ragazzi operano a fianco della G.N.R. fino alla definitiva scomparsa della R.S.I. il 2 Maggio 1945.

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