PUNTUALIZZAZIONI

Il 17 marzo 2011 si festeggiano ufficialmente i 150 anni dell'Unità d'Italia.

A parte gli anacronismi storici: il Veneto, fino ad Udine, è stato strappato agli austriaci solo nel 1866; Roma è stata tolta dalle grinfie temporali del papa solo nel 1870, esistono ancora troppi "scheletri nell'armadio" ad impedire che i festeggiamenti avvengano nel cuore di tutti gli italiani e non solo a livello di istituzioni.

I "piemontesi" non hanno ancora pubblicamente ammesso che la cosiddetta repressione del brigantaggio è stata in realtà una guerra civile, una vera e propria guerra di rapina.

I "napoletani" non sono disposti ad ammettere il grosso divario esistente nel Regno delle Due Sicilie tra le classi dominanti: regnanti, nobili, ecclesiastici e militari, e le classi povere che vivevano in condizioni subumane, mancando di tutto.

Gran Bretagna e Francia non ammetteranno mai pubblicamente di aver fatto i loro interessi commerciali a scapito del popolo italiano, nè di avere molti membri della Massoneria tra i loro governanti.

I benpensanti non ammettono che il fine tessitore Cavour, l'eroe dei due mondi Garibaldi, il re galantuomo Vittorio Emanuele III°, il monarca Francesco II°, il liberatore Bixio, il generale di ferro Cialdini, erano persone mediocri con qualche pregio, ma tanti e tanti difetti.

A questo punto l'unico plauso a chi può andare? Agli Italiani tutti, del Nord come del Sud, uomini e donne che si alzano la mattina presto, lavorano, studiano, sbagliano e imparano dai propri errori, e senza essere famosi permettono alla Nazione di andare avanti! Loro sì hanno acquisito col sudore, e a volte col sangue versato, il pieno diritto di festeggiare e possono sentirsi fieri di essere Italiani agli occhi del mondo.

La Costituzione della Repubblica Italiana entra in vigore il 1° gennaio 1948. L'Assemblea Costituente ha 556 seggi: 207 la Democrazia Cristiana, 115 il Partito Socialista, 104 il Partito Comunista; gli altri 130 seggi sono distribuiti tra i partiti minori.

La Costituzione ha 139 articoli (5 dei quali saranno abrogati negli anni seguenti), è rigida e compromissoria;  rigida in quanto prevede un lungo e laborioso procedimento per modificarla; compromissoria perchè realizzata da tutte le forze politiche esistenti nell'immediato dopoguerra.

Prevede 5 regioni a statuto speciale, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, che rischiano di passare a Francia, Austria e Jugoslavia; Sicilia e Sardegna, ove sono presenti forti movimenti separatisti; non prevede però che, dopo venti o al massimo trent'anni e scampato il pericolo, tutte le regioni tornino ad essere  uguali.

Sono d'accordo nel tutelare le minoranze, ma non nel privilegiarle a scapito della maggioranza; e poichè togliere lo statuto speciale alle 5 suddette regioni sarebbe un passo indietro, bisognerebbe concederlo anche alle altre 15; mezzo secolo dopo si parla solo di "federalismo fiscale", peraltro oggi ancora agli albori.

Sarei favorevole invece ad un autentico federalismo: le regioni dovrebbero essere ridotte da 20 a 12 annettendo le più piccole, le cui risorse sono limitate, alle più grandi; queste ultime dovrebbero godere di ampia autonomia rispetto al governo nazionale, non solo sul piano fiscale, ma anche su quello legislativo.

Ribadisco di essere nettamente contrario alla secessione dell'Italia in due o tre repubbliche, ma 12 regioni "federali" sul modello svizzero garantirebbero senz'altro una maggior tutela delle etnie regionali presenti sul territorio italiano; eventuali problemi possono poi essere risolti con un po' di buon senso (merce rara!).

Due esempi: se una Guardia Forestale toscana insegue un bracconiere, dev'essere autorizzata a proseguire nel Lazio fin quando intervengono i colleghi laziali; se uno studente napoletano, libero di frequentare la Bocconi a Milano, ha bisogno di assistenza medica in Lombardia deve poterla ricevere tempestivamente.

Ospedali, scuole, strade, ferrovie, ecc ... dovrebbero essere a carico delle regioni; le Forze Armate resterebbero, ovviamente, nazionali; alle industrie nessuno vieterebbe di avere la sede in una regione e filiali in altre; tutte le chiese poi (e qualcuno griderà all'eresia!) dovrebbero essere economicamente di competenza esclusiva del Vaticano. Per chi ancora non l'avesse compreso: il tempio nel quale Dio risiede è l'Essere Umano, le chiese sono solamente le abitazioni di preti, sacrestani e perpetue ...

Un bambino che frequenta le scuole elementari scrive nel suo tema: "Sarebbe bello se al mondo non esistessero gli eserciti, così tutte le persone vivrebbero in pace come un'unica grande famiglia."; avvincente, merita un voto alto.

Ma se a dire queste cose è uno che si ritiene adulto, tipo uno scrittore, un filosofo o un "libero pensatore" come il sottoscritto, allora è solo tragico; significa che è una persona immatura, che crede nelle utopie.

Fin quando nell'Essere Umano saranno presenti rabbia, rancore, invidia, gelosia, violenza, sete di vendetta, eccetera ... (che alcuni hanno ancora il coraggio di attribuire ad un ipotetico diavolo  ), ci saranno guerre, atti terroristici, violenze e delinquenza comune.

Cerchiamo di conoscerci a fondo prima di cercare di capire gli altri e ricordiamo di non avere alcun diritto di giudicare il nostro prossimo. E non scordiamoci mai di ridere, soprattutto di noi stessi!

< Viva l'amore! Abbasso la guerra! O no? >

Il pretendente al trono dei Savoia, Vittorio Emanuele (IV° solo nel remoto caso in cui posasse le reali natiche sul trono), nel novembre 2007 ha richiesto al governo italiano la somma di 170.000.000 di euro a titolo di risarcimento per l'esilio e la restituzione dei beni confiscati nel 1948. Tale richiesta, interpretata dai più come una farsa, non sarebbe accettata da alcun giurista degno di questo titolo.

A mio avviso la richiesta dovrebbe essere accettata, inserendo però una clausola nell'atto: < La famiglia Savoia deve risarcire, con una somma simbolica di 1.000 euro, ciascuna famiglia delle vittime italiane della Seconda Guerra Mondiale >; dati ufficiali calcolano i morti in 313.000 militari e 130.000 civili.

E non si dica che la responsabilità della guerra pesa in toto su Mussolini; il re era proprio l'unico che avrebbe potuto fermarlo in tempo.

443.000 famiglie moltiplicato per mille euro dà un totale di 443.000.000 di euro; ricevuto l'indennizzo, la famiglia Savoia dovrebbe tirar fuori dalle reali tasche (pardon, casse!), solo 273.000.000 di euro, e se non li ha tutti può sempre chiedere un prestito fiduciario ai cugini Borbone, o magari allo I.O.R., la Banca Vaticana.

Le famiglie delle vittime riceverebbero una "boccata d'ossigeno" specialmente adesso che il passaggio incontrollato dalle vecchie lire all'euro (attenzione: non l'introduzione dell'euro) ha dimezzato il nostro tenore di vita, salvo per i soliti "furbi" (settentrionali come meridionali, di destra come di sinistra, laici come religiosi) che lo hanno raddoppiato.

La maggior parte delle persone, nel linguaggio corrente, usa il termine esercito per indicare le Forze Armate; lo fanno anche persone di cultura come Enzo Biagi, quando scriveva che l'esercito (intendendo tutte le FF.AA.) per l'Italia è una cosa inutile quanto i coglioni del papa.

Quando vedono un blindato qualunque, ad esempio un veicolo 4x4 VM 90 Protetto (con piastre di acciaio saldate sui vetri e magari una mitragliatrice montata sul tetto), asseriscono con convinzione di aver visto passare un "carro armato".

Tutto ciò porta inevitabilmente a fare confusione, in special modo nelle relazioni ufficiali inerenti episodi della storia. In molte relazioni partigiane si legge: "siamo stati attaccati da carri armati fascisti"; i fascisti, nonchè i tedeschi, disponevano di pochi carri e li utilizzavano tutti al fronte contro gli Alleati; nei rastrellamenti antipartigiani hanno utilizzato al massimo qualche autocarro blindato, come quello usato da Mussoli per raggiungere Dongo.

I meridionali dell'ex Regno delle Due Sicilie, poco dopo l'Unità d'Italia, quando vedevano arrivare i soldati a piedi del nuovo Esercito Italiano gridavano: "arrivano i bersaglieri", includendo nel termine anche i fanti, gli artiglieri, i genieri, eccetera ... Nelle relazioni ufficiali compilate dai prefetti, i superstiti di Pontelandolfo affermano di essere stati attaccati dai bersaglieri, quando in realtà si trattava dei fucilieri del 36° Reggimento Fanteria (Brigata "Pistoia"); i bersaglieri (quelli veri col cappello piumato) del XVIII Battaglione hanno attaccato Casalduni.

Per quanto riguarda gli stranieri, nella fattispecie gli Anglo-Americani, nei loro rapporti ufficiali non hanno mai utilizzato il termine "partisan" (riservato ai soli seguaci di Tito in Jugoslavia), sostituendolo invece con "patriot".

L'8 settembre 1943 viene reso noto l'armistizio firmato dagli Italiani a Cassibile, frazione di Siracusa, con gli Anglo-Americani il 3 settembre.

Ancora oggi molti storici "qualificati" riportano la voce secondo la quale gli Alleati avrebbero arbitrariamente anticipato la data di diffusione della notizia.

In realtà gli Alleati non hanno mai lasciato trapelare alcuna notizia agli italiani, nemici fino a pochi giorni prima; solo in una confidenza il generale Bedell Smith, capo di stato maggiore di Eisenhower, fatta al generale Castellano, inviato del Governo Italiano, parla di due settimane dalla data della firma.

Castellano interpreta la confidenza pensando che l'americano avrebbe parlato di una settimana e non di due se l'armistizio fosse stato reso noto entro il 10 settembre e valuta come data probabile il 12 settembre; comunica a Roma la sua ipotesi del tutto personale, ma qui viene presa per dato certo e tutti i movimenti delle alte sfere romane sono regolati intorno al giorno 12.

In realtà gli Alleati avevano predisposto lo sbarco a Salerno per l'alba del 9 settembre, ma non potevano certo far partecipi della notizia gli Italiani!

Alcuni storici "qualificati" sostengono che il carro leggero italiano L 3 è stato costruito in oltre 2.500 esemplari; in realtà nel 1929 sono stati acquistati in Gran Bretagna 4 carri veloci Carden Lloyd Mk VI ed in Italia sono stati costruiti 12 OTO-Carden Loyd CV 29 e 9 Ansaldo- Carden Lloyd CV 29 per un totale di 25 esemplari, precursori del carro leggero L 3.

Nel 1933 sono stati ordinati 105 carri veloci CV 33, che nel 1938 assumono la denominazione di carri leggeri L 3/33; nel 1935 vengono ordinati 1.200 carri veloci CV 35, che nel 1938 diventano carri leggeri L 3/35, oltre a 60 esemplari venduti all'Ungheria e 15 all'Austria; nel 1936 viene ordinato un ulteriore lotto di 195 carri veloci CV 35, in seguito denominati L 3/35, per un totale di 1.525 carri leggeri.

Va anche considerato che oltre un centinaio di carri leggeri sono in versione lanciafiamme e che 149 L 3/35 vengono inviati in Spagna e poi ceduti ai Nazionalisti; ricordiamo infine che alla data di entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, i carri leggeri esistenti erano 1.266 dei quali 95 in versione L 3/33, oltre ad un centinaio di vecchi Fiat 3000, ridenominati L 5; i 25 CV 29 erano già stati radiati e gli 85 L 3 in meno rispetto al totale di 1.351 esemplari è dovuto alle perdite subite durante la Campagna d'Etiopia e le operazioni militari contro i ribelli in Libia.

La maggior parte degli storici concorda nel considerare i soldati inglesi come i migliori combattenti della Seconda Guerra Mondiale; anche il sottoscritto è di quest'opinione, ma occorre fare un'importante precisazione: con il termine "inglesi" si intendono anche scozzesi, gallesi, nordirlandesi, canadesi, sudafricani, australiani, neozelandesi, nonchè i famosi Gurkha nepalesi e quanti altri hanno servito la Union Jack.

E' quindi ovvio che un esercito cosmopolita, formato da soldati di varie etnie, saldamente uniti da una ferrea disciplina risulta migliore sul campo rispetto ad un esercito formato da elementi provenienti da un'unica regione. Le legioni romane, ad esempio, non contavano solo sui cittadini di Roma, ma arruolavano uomini di tutta l'Italia, nonchè delle province straniere assoggettate all'Impero, e proprio questo ne faceva la loro forza. Un particolare "scabroso": ogni legione aveva al seguito un gruppo di prostitute che, con i loro preziosi servigi, contribuivano a migliorare il profilo psicologico dei combattenti.

Il Parlamento Italiano ha istituito, con la legge 211 del 20 luglio 2000, la Giornata della Memoria che ricorre il 27 gennaio di ogni anno per ricordare le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, l'Olocausto, e per onorare coloro che a rischio della propria vita hanno aiutato le persone perseguitate.

Il 27  gennaio 1945 è il giorno in cui le truppe sovietiche entrano nel lager di Auschwitz, in Polonia, scoprono e rivelano al mondo gli orrori della Shoah, ossia lo sterminio sistematico degli ebrei.

Oggi con la memoria dell'Olocausto si vogliono ricordare i circa 6 milioni di ebrei scomparsi nei lager nazisti, ma si rischia di dimenticare gli altri 9 milioni circa di persone che hanno dovuto subire la loro stessa sorte: criminali comuni, zingari sinti e rom, omosessuali maschi e femmine, portatori di handicap, testimoni di Geova, massoni, guaritori pentecostali, dissidenti politici tedeschi e polacchi, repubblicani spagnoli, cittadini slavi, prigionieri di guerra di varie nazionalità (italiani compresi)!

Il 24 aprile il popolo armeno commemora il Massacro degli Armeni iniziato la notte dal 23 al 24 aprile 1915 con l'arresto e la deportazione di 1.500.000 persone per ordine del governo ottomano dei "Giovani Turchi" i quali temevano una loro alleanza con i russi.

La lunga marcia dei prigionieri avviene sotto la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco e la maggior parte degli armeni moriranno di stenti.

Oggi il governo turco nega ancora che tale genocidio sia mai avvenuto e solo venti nazioni al mondo lo riconoscono ufficialmente.

Quarant'anni dopo Hitler sosterrà: "Oggi più nessuno ricorda il massacro degli armeni, tra qualche decennio nessuno ricorderà più lo sterminio degli ebrei".

Il 3 agosto 1492 Cristoforo Colombo parte da Palos de la Frontera, in Spagna, con 120 uomini e tre navi diretto nelle Indie attraverso la "via breve", ossia la circumnavigazione del globo.

La sua nave ammiraglia è la caracca (non caravella!) Santa Maria (ex La Gallega, in spagnolo La Galiziana), da 233 t. e lunga 26,32 m., soprannominata dall'equipaggio Capitana; vi è poi la caravella Pinta (dipinta, in spagnolo), da 115,5 t. e lunga 22,75 m. (Pinta è un soprannome; il vero nome doveva essere quello di una santa come le altre due navi, probabilmente Santa Teresa) e infine la caravella Santa Clara da 100,3 t. e lunga 21,4 m., che l'equipaggio chiamava affettuosamente Niňa (piccina, in spagnolo).

Il 12 ottobre 1492 le tre navi giungono all'isola che gli indigeni chiamano Guanahani e che Colombo battezzerà San Salvador, nel nuovo continente americano.

Il 10 aprile 1912 parte dal porto di Southampton in Gran Bretagna il transatlantico "Titanic" diretto a New York negli Stati Uniti; è il suo viaggio inaugurale. Esso appartiene alla classe "Olympic" insieme alle unità gemelle "Olympic" e "Britannic" da 59.052 tonnellate di stazza; trasporta 2.223 persone, tra le quali 800 membri dell'equipaggio.

Alle 23.35 del 14 aprile dalla nave che viaggia a 22,5 nodi (41,67 km/h) viene avvistato un iceberg; nonostante la virata ed i motori "indietro tutta" avviene un urto che provoca sei lacerazioni orizzontali sulla fiancata destra al di sotto della linea di galleggiamento; il transatlantico imbarca decine di tonnellate di acqua di mare, alle 2.10 la poppa è inclinata di 30° e si susseguono freneticamente le operazioni di evacuazione; le 20 scialuppe di salvataggio possono imbarcare 1.178 persone in tutto. Alle ore 2.20 la nave si inabissa nel gelido Atlantico Settentrionale spezzandosi in due tronconi.

Molto è stato detto e scritto sulla tragedia, diversi sono i film realizzati; sono nati miti e leggende, ma non è stato dato abbastanza peso alle testimonianze delle 705 persone sopravvissute interrogate nei giorni successivi. Solo le persone che si trovavano accanto alla paratia di dritta hanno avvertito il rumore dell'impatto, mentre tutti sono concordi nell'affermare di aver udito una forte esplosione un quarto d'ora dopo. Gli occupanti delle scialuppe hanno poi avvistato una luce diretta verso di loro, ma che non si è avvicinata per trarli in salvo.

Negli anni '90 il relitto del "Titanic" è stato ritrovato e filmato; subito sotto le sei lacerazione c'è uno squarcio di notevoli dimensioni con le lamiere ripiegate verso l'interno dello scafo. Questo fà supporre che la nave sia stata colpita da un siluro lanciato da un sommergibile e che la luce avvistata dai supersititi sia un faro del sommergibile che esegue una ricognizione. Il sommergibile in questione non può che essere tedesco (si pensi al "Lusitania", transatlantico britannico affondato da un sommergibile tedesco il 7 maggio 1915; la differenza è che l'affondamento del "Lusitania" è avvenuto a guerra dichiarata); se quest'ipotesi è reale si è trattato di un atto terroristico che comunque il governo tedesco non ammetterà mai di aver compiuto.

Il termine anglosassone "brigade-group" viene spesso tradotto in italiano come "gruppo di brigate", ma questo corrisponderebbe ad un'unità militare composta da due o più brigate, quindi a livello di divisione, mentre il brigade-group è a livello di brigata.

Altre volte è tradotto come gruppo di brigata, ma nella terminologia militare italiana quest'unità non esiste; la traduzione più corretta di brigade-group è quindi "raggruppamento".

Le riviste, anche quelle specializzate in argomenti militari, riportano a volte la notizia che una determinata nazione ha acquisito nuovi missili (ad esempio i controcarri TOW o i controaerei STINGER).

Per correttezza si dovrebbe indicare questi sistemi d'arma come "lanciamissili", poichè i missili sono in realtà solo i proiettili che vengono lanciati (il sistema d'arma completo è composto dal lanciatore più i missili).

Esistono due tipi di brevetto da paracadutista: quello civile e quello militare. Il primo comporta sette aviolanci da un velivolo civile che vola a bassa velocità e rallenta ancora prima del lancio, il secondo avviene da un velivolo militare ad alta velocità, quindi estremamente più rischioso. Il distintivo militare si differenzia da quello civile per la presenza di una stelletta al centro che invece non è presente su quello civile.

E' però prassi comune (il solito malcostume!) a molti Ufficiali e Sottufficiali delle Forze Armate di acquisire il brevetto da paracadutista civile per poi fregiarsi sulla divisa del distintivo da paracadutista militare con la tenue scusante di essere militari in servizio.

Negli ordinamenti militari si trova, a volte, la voce: guerra psicologica (nell'Esercito Italiano di oggi viene pudicamente definita: comunicazione operativa), ma non tutti sanno di cosa si tratta.

Potrei descrivere le tecniche di disinformazione e controinformazione utilizzate, ma preferisco fare un esempio concreto: negli anni '60 circolavano tra i ragazzini gli album a fumetti della serie "Guerra d'eroi" (rigorosamente in bianco e nero, con la sola copertina a colori), nei quali i soldati americani e inglesi apparivano sempre come eroi, quelli tedeschi come perfide carogne, quelli italiani come caricature da operetta in balia degli eventi, mentre quelli russi e francesi proprio non apparivano.

Una decina d'anni dopo comparvero sui giornali diversi annunci di misteriosi personaggi interessati all'acquisto dei suddetti fumetti, i quali promettevano anche di pagarli bene, mentre il loro valore collezionistico era praticamente nullo; vent'anni dopo sul mercato non se ne trovava più una sola copia.

Resta il fatto che un'intera generazione di adolescenti italiani è cresciuta con questi stereotipi in testa e solo i pochi che si prendono la briga di chiedersi il perchè delle cose hanno trovato le risposte.

 Forse le sigle M.I. 6, O.S.S. e C.I.A. vi suggeriscono qualcosa, ma non sforzatevi troppo ... se anche scoprite di cosa si tratta non vincete nulla, potete solo provare il "gusto per la verità"!

Da qualche tempo gruppi di allarmisti hanno sparso la voce (subito diffusa in tutto il mondo mediante Internet) che aerei militari statunitensi sorvolano metodicamente l'Europa diffondendo nell'atmosfera "scie chimiche" e "aerosol", ovvero gas atti a diminuire la capacità di concentrazione degli individui; a seguito di questo si è giunti a ben 12 interrogazioni presso il solo Parlamento Italiano.

Tutto questo è semplicemente assurdo! Un'operazione simile avrebbe costi enormi; come potrebbe l'U.S.A.F. presentare il rendiconto finanziario al Congresso?

Inoltre decine, forse centinaia, di aerei militari dovrebbero venire attrezzati con erogatori di gas; centinaia di piloti e specialisti sarebbero al corrente dell'operazione; il personale civile delle aziende produttrici di erogatori e prodotti chimici dovrebbe essere complice; possibile che nessuno tra loro abbia scrupoli di coscienza e si opponga?

Avviso alle persone che "sentono" diminuire la loro capacità di concentrazione: "Dormite di meno!".

Come sicuramente avrete notato, non mi piace utilizzare il passato remoto, che considero un "tempo morto" (quale scandalo per i puristi della lingua, eh!) e che del resto non viene quasi più utilizzato nel linguaggio corrente.

In vista di un'unione dell'Europa sarà necessario adottare una sola lingua comune; meglio pertanto iniziare subito a sfrondare i dizionari di tempi, termini e sinonimi superflui.

Per esperienza personale posso affermare che è sufficiente conoscere circa 1.000 parole di ogni lingua per farsi capire nel luogo dove viene parlata, mentre il dizionario italiano, tanto per citarne uno, ne contiene circa 55.000 ed è ancora in espansione; nel linguaggio comune se ne utilizzano al massimo 3-4.000, salvo di tanto in tanto sfoggiare qualche parola strana perchè "fa' figo" (ma cerchiamo piuttosto di mantenere i piedi per terra!).

A quando la pubblicazione di un dizionario "tascabile" multilingue (10-12 come minimo) limitato ai 1.000 caratteri essenziali (parolacce incluse, ovviamente!)?

E già che siamo in argomento, qualcuno mi può spiegare la differenza fonetica nella parola "casa" scritta con la C, con la Q o con la K? Forse ne viene fuori un'abitazione più lussuosa?

Trovo invece molto bello il linguaggio usato dai giovani negli SMS, così come trovo affascinanti i "murales" che colorano le città e che qualcuno si affretta a coprire con il non-colore grigio "smog", che rispecchia unicamente il suo squallido stato d'animo.