I SOMMERGIBILI IN ATLANTICO


L'inizio

Il 25 giugno 1940 la Regia Marina Italiana viene autorizzata dalla Kriegsmarine Tedesca ad operare in Atlantico; nel Golfo di Biscaglia, presso la città di Bordeaux nella Francia occupata dai Tedeschi, viene allestita una base adatta all'impiego dei sommergibili; Bordeaux si trova a circa 80 chilometri dal mare, ma è collegata ad esso dal fiume Gironda; il nominativo radio in codice è BETASOM formato dall'iniziale di Bordeaux, che nell'alfabeto greco diviene Beta e l'inizio del termine Sommergibili.

Viene concordato che la strategia d'impiego dei battelli italiani è responsabilità della Germania, mentre per l'impiego tattico essi restano sotto comando italiano; il Parallelo di Lisbona divide le zone operative: a Nord quella tedesca e a Sud quella italiana.

La base navale viene inaugurata ufficialmente il 30 agosto 1940; essa può ospitare 30 sommergibili e comprende due darsene comunicanti tra loro mediante una chiusa e bacini di carenaggio per le operazioni di manutenzione dei sommergibili; alcuni magazzini vengono convertiti in caserme per il personale; i Tedeschi assegnano agli Italiani il transatlantico francese di preda bellica Admiral de Grasse da 18.435 t. ed il piroscafo tedesco Usaramo da 7.775 t.

Inizialmente BETASOM comprende 35 ufficiali, 426 sottufficiali e comuni e 225 uomini della Compagnia Mitraglieri del Reggimento "San Marco" alla quale è affidato il presidio della base; la sorveglianza esterna è di competenza dei Tedeschi che installano anche 6 batterie di cannoni controaerei da 88/56 e 45 cannoncini da 20/72.

Nella notte tra il 16 ed il 17 ottobre 1940 la base viene bombardata da velivoli britannici che non provocano grossi danni; il personale di terra che supera ormai le 1.600 unità viene però decentrato; un secondo bombardamento britannico nella notte dall'8 al 9 dicembre affonda il piroscafo Usaramo; mentre i tedeschi costruiscono bunker per proteggere i loro sommergibili, quelli italiani restano sempre allo scoperto; nonstante ciò nessun battello viene affondato in porto.

I sommergibili

Il 10 giugno 1940 all'entrata dell'Italia nel conflitto essa dispone di 115 sommergibili, 42 dei quali sono classificati "oceanici"; 27 battelli raggiungono BETASOM nell'autunno 1940 attraversando perigliosamente lo Stretto di Gibilterra:

- Malaspina, Tazzoli, Calvi, Finzi, Bagnolini, Giuliani, Tarantini, Marconi, Da Vinci, Torelli, Baracca, Marcello, Dandolo, Mocenigo, Veniero, Barbarigo, Nani, Morosini, Emo, Faà di Bruno, Cappellini, Bianchi, Brin, Glauco, Otaria, Argo, Velella -

Nella tarda estate del 1941 giungono i sommergibili Archimede, Ferraris, Guglielmotti ed il piccolo Perla che insieme alla motonave Coburg hanno compiuto il periplo dell'Africa, dopo aver abbandonato la base di Massaua in Africa Orientale caduta l'8 aprile; la nave corsara tedesca Atlantis li rifornisce durante il lungo tragitto.

Nel 1942, appena completato l'allestimento viene anche assegnato il sommergibile Cagni, portando a 32 il totale dei battelli italiani che operano nell'Oceano Atlantico.

Le operazioni

Inizialmente i battelli italiani operano nell'Atlantico Settentrionale, in seguito allargano la loro zona operativa fino all'Equatore.

Durante l'estate del 1941 sono fatti rientrare in Mediterraneo 11 battelli per rinforzare lo schieramento nel Canale di Sicilia: - Perla, Guglielmotti, Brin, Argo, Velella, Dandolo, Emo, Otaria, Mocenigo, Veniero e Glauco - Quest'ultimo viene però perduto durante l'attraversamento dello Stretto di Gibilterra.

Dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia agli Stati Uniti dell'11 dicembre 1941 i Sommergibili Atlantici effettuano anche alcune missioni lungo la costa orientale deli U.S.A.

All'inizio del 1943 alcuni battelli sono utilizzati per il trasporto di materie prime preziose ed indispensabili dal Giappone all'Italia.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 BETASOM, comandata dal Capitano di Vascello Enzo Grossi, aderisce alla Repubblica Sociale Italiana; restano in servizio due sommergibili oceanici, il Finzi ed il Bagnolini, che operano per un breve periodo nella Marina Nazionale Repubblicana poi vengono incorporati nella Kriegsmarine Tedesca, mentre un terzo, il Cagni, in missione verso il Giappone si consegna ai britannici nel porto sudafricano di Durban.

Il personale militare italiano di Bordeaux, rinforzato da internati militari italiani provenienti dalla Germania, costituisce la Divisione Atlantica Fucilieri di Marina che contribuirà alla difesa costiera della città; nel marzo 1944 viene costituito il Battaglione "Longobardo", poi inviato in Italia alle dipendenze della Xª Flottiglia M.A.S., mentre il 28 luglio 1944 la Compagnia "Volontari di Francia" giunge in Italia e viene assegnata quale 3^ Compagnia al Battaglione "Fulmine" (bersaglieri) della Divisione "Decima".

Gli affondamenti

Leonardo da Vinci (1940, 1.490 t. ): 17 navi per 120.243 t. - è il sommergibile non tedesco che ottiene i maggiori successi durante la Seconda Guerra Mondiale; perduto nel maggio 1943 a Ponente della costa spagnola atlantica.

Enrico Tazzoli (1936, 2.060 t.): 18 navi per 96.650 t. - perduto nel maggio 1943 nel Golfo di Biscaglia.

Luigi Torelli (1940, 1.490 t.): 7 navi per 42.871 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 nel porto di Singapore.

Francesco Morosini (1938, 1.317 t.): 6 navi per 40.133 t. - perduto nell'agosto 1942 nel Golfo di Biscaglia.

Agostino Barbarigo (1938, 1.317 t.): 7 navi per 39.300 t. - perduto nel giugno 1943 nel Golfo di Biscaglia.

Pietro Calvi (1935, 2.060 t.): 6 navi per 34.193 t. - perduto nel luglio 1942 a Sud delle Isole Azzorre.

Comandante Cappellini (1939, 1.317 t.): 5 navi per 31.548 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 a Sumatra.

Giuseppe Finzi (1935, 2.060 t.): 5 navi per 30.760 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 nel porto di Bordeaux.

Archimede (1939, 1.266 t.): 2 navi per 25.629 t. - perduto nell'aprile 1943 al largo delle coste brasiliane.

Guglielmo Marconi (1940, 1.490 t.): 7 navi per 19.887 t. - perduto nel novembre 1941 a Ponente di Gibilterra.

Alessandro Malaspina (1940, 1.490 t.): 3 navi per 16.384 t. - perduto tra il settembre ed il novembre 1941 a Ponente di Gibilterra.

Padre Reginaldo Giuliani (1940, 1.484 t.): 3 navi per 16.103 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 nel porto di Singapore.

Michele Bianchi (1940, 1.490 t.): 3 navi per 14.705 t. - perduto tra luglio e agosto 1941 in Atlantico Settentrionale.

Angelo Emo (1938, 1.317 t.): 2 navi per 10.958 t. - perduto nel novembre 1942 al largo di Algeri.

Maggiore Baracca (1940, 1.490 t.): 2 navi per 8.553 t. - perduto nel settembre 1941 in Atlantico Settentrionale.

Benedetto Brin (1938, 1.266 t.): 2 navi per 7.241 t.

Alpino Bagnolini (1939, 1.484 t.) 2 navi per 6.926 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 nel porto di Bordeaux.

Enrico Dandolo (1938, 1.317 t.): 2 navi per 6.554 t.

Ammiraglio Cagni (1941, 2.170 t.): 2 navi per 5.840 t.

Argo (1937, 1.018 t.): 1 nave per 5.066 t. - perduto causa armistizio nel settembre 1943 presso i cantieri di Monfalcone.

Sebastiano Veniero (1938, 1.317 t.): 2 navi per 4.987 t. - perduto tra fine maggio e fine giugno 1942 nel Mediterraneo Occidentale.

Otaria (1935, 1.326 t.): 1 nave per 4.662 t.

Giovanni Battista Nani (1938, 1.317 t.): 2 navi per 1.939 t. - perduto tra gennaio e febbraio 1941 in Atlantico Settentrionale.

Benedetto Marcello (1938, 1.317 t.) 1 nave per 1.550 t. - perduto tra febbraio e inizio aprile 1941 in Atlantico Settentrionale.

Lazzaro Mocenigo (1938, 1.317 t.) 1 nave per 1.253 t. - perduto nel maggio 1943 nel porto di Cagliari.

Comandante Faà di Bruno (1939, 1.317 t.) nessun affondamento - perduto tra fine ottobre 1940 e inizio gennaio 1941 in Atlantico Settentrionale.

Galileo Ferraris (1935, 1.260 t.): nessun affondamento - perduto nell'ottobre 1941 a Ponente di Gibilterra.

Glauco (1935, 1326 t.) nessun affondamento - perduto nel giugno 1941 a Ponente di Gibilterra.

Francesco Guglielmotti (1938, 1.266 t.) nessun affondamento - perduto nel marzo 1942 a Sud di Capo Spartivento in Calabria.

Capitano Tarantini (1940, 1.484 t.): nessun affondamento - perduto nel dicembre 1940 al largo di Bordeaux.

Velella (1937, 1.018 t.): nessun affondamento - affondato ai primi di settembre 1943 nel Golfo di Salerno.

Perla (1936, 855 t.) nessun affondamento - unico battello classificato "sommergibile costiero" ad aver operato in Atlantico; catturato nel luglio 1942 da unità britannica al largo di Beirut in Libano.

N O T E