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PECULIAR I
'They Called Me
Madness'
La Dub
Poetry non è un genere di facile fruizione, considerata la sua natura
particolare, e pertanto quando un dub poet - vuoi per le basi che usa,
vuoi per i temi trattati - riesce a mantenere alti l’attenzione ed il
coinvolgimento di chi ascolta per tutta la durata di un album,vuol dire
che è un GRANDE dub poet. Come Peculiar I. Anthony Davis, (questo il suo
nome di battesimo) Giamaicano residente in Canada - dove questo suo disco
è stato in lizza per i Juno Awards come miglior album reggae - è un
sagace poeta nella tradizione di Mutabaruka e ha alle sue spalle un libro,
‘Illusions of I’, pubblicato nel 1991. Questo suo ‘They called Me
Madness’ è il suo album d’esordio, un lavoro potente e mordace che fa
entrate Peculiar I a pieno titolo nel gotha dei poeti reggae. Cio’ che
innanzitutto colpisce di Davis è la sua delivery in partenza simile a
quella di Muta, ma che poi, man mano che Peculair I si riscalda, diventa
un urlo rabbioso e allucinato, il che ti fa capire perché il titolo è
‘They called me madness’ e perché in Canada lo chiamano ‘the crying
poet’. Ma oltre a questa eccezionale comunicatività, il poeta
giamaicano affianca un gusto notevole nella scelta delle basi - che vanno
dal roots, al dub, allo ska e al nyabinghi - che a volte sono anche un
po’ sghembe, con le loro venature indovinate di hip hop, funk e persino
dance. I testi poi, sono sempre arguti e pungenti, insomma, siamo di
fronte alla migliore tradizione della Poesia Dub, quella forma di reggae
tosta e urbana che colpisce con la stessa forza il cuore e la mente.
RasWalter
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