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  "La Luce di Rastafari"

Intervista a Rocky Dawuni  

intervista condotta da RasWalter via web - Dicembre 2001

Ciao Rocky, innanzitutto complimenti vivissimi per cio’ che stai facendo. Siamo  molto contenti di avere questo reasoning con te. Prima di tutto…quali sono stati i tuoi inizi ? Come hai iniziato a fare Reggae Music?

Sono nato in un campo militare del Ghana. I militari nel mio paese all’epoca erano politicamente attivi e la maggior parte dei soldati vedevano se stessi come combattenti per la libertà. Il reggae era la musica che essi avevano scelto e così crescendo in quell’ambiente sono stato esposto alla musica di Bob Marley, Burning Spear e Peter Tosh. Dopo di cio’, non ho mai guardato indietro: la mia missione era chiara.

Cos’è, secondo te, che rende il Reggae così speciale, fra tutti i generi di musica?

Il reggae ha la peculiarità di impegnarsi per creare un reale e concreto cambiamento nel mondo attraverso il suono e la parola. Cio’ ha conferito al reggae la caratteristica unica di essere il principale portavoce della maggior parte delle persone del mondo che non hanno potere politico e sociale. Nel corso degli anni, attraverso diverse generazioni, cantanti, DJs e musicisti hanno lavorato instancabilmente per mantenere vive le speranze e le aspirazioni delle persone oppresse. Allo stesso tempo, essi hanno contribuito a fornire all’umanità un mezzo musicale per connettersi col cretore.Tuttavia questa posizione puo’ essere mantenuta soltanto grazie alla continua dedizione e convinzione dei musicisti nel dare vigore alla musica per raggiungere persone al di fuori dei suoi scopi d’influenza.

Quali sono le differenze fra il reggae africano e quello giamaicano? Che ne pensi, per esempio, del dancehall ragga? Parlaci un po’della scena reggae africana che io so essere in continua crescita…

Virtualmente sono la stessa cosa eccetto per la posizione geografica. Il reggae giamaicano ha avuto origine da discendenti del continente africano e ha trovato la sua via di ritorno verso la terra madre. La visione originale del reggae include il rimpatrio dei figli e delle figlie dell’Africa nella loro casa ancestrale. Una profezia nella Bibbia ci parla dell’Etiopia (l’Africa) con le mani protese verso Dio. Questo è l’inizio della  liberazione del popolo nero. Il Reggae Africano ha il potenziale e l’intento di essere quelle mani che invitano protese al rimpatrio finale. Riguardo al dancehall reggae, esso porta avanti il bisogno della musica di mantenersi in evoluzione in modo da non diventare una reliquia di una generazione passata. Il Reggae Africano sta ancora crescendo ed evolvendosi, i passaggi alla radio hanno avuto alti e bassi, a seconda principalmente di chi è al potere ma in definitiva stanno avendo un’impennata. C’è un numero di artisti ispirati che stanno venendo fuori dal continente ed è solo questione di tempo prima che tutto ciò si evolva in un movimento globale.

Nel tuo Paese, il Ghana, hai di recente inaugurato una sorta di “African Reggae Sunsplash”…pensi che sia giunto il tempo per una maggiore esplosione del reggae africano…voglio dire, anche in termini di  esposizione internazionale?

Il primo appuntamento dell’annuale "Rocky Dawuni's Independence Splash" si è tenuto il 6 Marzo del 2001. Il prossimo è previsto per il 2002. Il significato di questo giorno è la commemorazione della prima nazione nera africana (il Ghana n.d.t.) che ha ottenuto l’indipendenza dal dominio coloniale. Noi contiamo di trasformare quest’evento in un "Sunsplash of Africa"  che incorpori tutta la musica proveniente dalla Diaspora.

Di questi tempi stai rinnovando il tuo reggae, fondendolo con sonorità hip hop per esempio,…tu lo chiami Roots Hop Reggae: parlaci di questo nuovo stile. Pensi che questo tipo di musica rappresenti il futuro per un reggae acclamato a livello internazionale? E’ tempo per la nascita di sound systems che suonino solo o principalmente reggae africano?

Il Roots Hop Reggae è una sintesi di Roots Reggae, Dub, DJ Music, Elettronica e Hip Hop. Il messaggio è la cosa piu’ importante e il veicolo della sua diffusione deve essere costantemente aggiornato per riflettere il senso ritmico di un mondo dinamico. Io vedo il Roots Hop Reggae come una spinta verso il mainstream della musica popolare.  I sound systems avrebbero dovuto aiutare a promuovere il reggae africano già da molto tempo invece di vederlo come una competizione nei confronti di quello giamaicano. Bisogna allontanarsi da questa situazione ipocrita perché noi stiamo combattendo per la stessa causa. Un popolo diviso al suo interno è come un serpente che divora la sua stessa coda. C’è spazio per diverse forme di reggae al mondo e le persone devono essere aperte da questo punto di vista.

Che tipo di visione hai del Rastafarianesimo? Voglio dire, che tipo di Rasta sei? Che ne pensi della divinità di Haile Selassie?

La mia visione di Rastafari è la consapevolezza della rettitudine. Io non mi sottometto a nessuna categorizzazione o etichetta perché il cuore umano col suo unico legame con Dio è privo di etichette.Questo è stato uno dei punti deboli di molte religioni che sono diventate schiave delle loro dottrine.Haile Selassie rappresenta la luce di Rastafari che rinvigorisce gli insegnamenti della rettitudine in questi tempi. Egli è l’ispirazione sulla quale è costruito tutto il movimento.La popolarità della musica di Bob Marley che spesso utilizzava molte delle espressioni di Hailie Selassie è rimasta profondamente impressa nel cuore di popoli e razze di tutto il mondo indipendentemente dalle religioni e io credo che parli da sola.

Credi che il Rimpatrio Internazionale sia un concetto attuale?

Sì lo è. La rinascita dell’Africa dipende dal rimpatrio della sua manodopera e delle sue risorse rubate. Tutti gli Africani della Diaspora ,non importa con quanto successo, stanno costruendo un futuro e un mondo che non potranno mai chiamare loro. L’unica cosa che ha davvero un senso per le generazioni future è capire adesso che l’unico luogo che un uomo di colore possa mai chiamare casa è l’Africa.C’è bisogno che la persone rimpatrino con le loro conoscenze ed abilità per ricostruire e ridare vigore al luogo da cui provengono o, altrimenti, non ci sarà reale riscatto.

Che ne pensi dei bianchi che si definiscono rasta?

“Per le tue azioni sarai conosciuto”; e questo va applicato ad ogni essere umano e ad ogni creatura di Dio. L’essere Rasta non c’entra con l’essere bianchi o neri. Riguarda solo l’essere dalla parte di Dio.

Qual è l’obiettivo piu’ importante che stai perseguendo con la tua musica?

Lo scopo della mia musica è creare collegamenti fra persone con le stesse mentalità progressiste che ritengono di vivere in un’era di manifestazione di una nuova realtà basata su eguaglianza e giustizia per tutti.

In conclusione, cosa vorresti dire al popolo reggae italiano? Spero di vederti qui in Italia molto presto!

Non cercate di diventare cio’ che non siete, rimanete veri, sempre! Spero di vedere il popolo reggae italiano molto presto!!!

Grazie davvero per il tuo tempo, continua così fratello! Big Up and ras-pect in every a-spect! Complimenti di cuore!

Grazie a voi per il vostro supporto! Mantenete vive le vibrazioni, sempre!