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COREY HARRIS
'Daily Bread'
Giovedì scorso (3 novembre) sul palco del Re
Alessio di Picerno (PZ), a
suonare erano in tre. Il famoso bluesman americano Corey Harris e i suoi
due musicisti. Chitarra, basso e batteria per una 'sporca Trinità' del
Blues che ha catechizzato a dovere, secondo i dettami della musica Roots,
i fortunati presenti all'evento organizzato con i buoni auspici
dell'Accademia Musicale Lucana. Molti a Potenza non si sono accorti
nemmeno del passaggio nelle vicinanze di una figura così importante
della musica internazionale. Il blues di Corey Harris è un suono che
parte dalle sue radici africane, per poi passare in Giamaica e tornare
alle atmosfere dei club e dei localacci fumosi e polverosi di New
Orleans. Corey Harris intona con la sua chitarra e la voce da brivido
melodie senza tempo. Storce un po' il naso se si parla delle definizioni
date dalla stampa alle sue produzioni. 'African Blues, World Blues'... a
lui non interessa. La sua è 'just music', come ci dice sorridendo poco
prima del concerto. Anche sul valore culturale delle sua canzoni Corey
è molto chiaro. 'Io sono un vero Rasta - ci dice - Non porto le
treccine perchè va di moda.' Harris si definisce un 'African American'
con discendenze Cherokee. La sua musica è frutto del suo bagaglio multi
etnico. 'Oltre ai grandi del blues, fra le mie influenze c'è la musica
africana di gente come Ali Farka Tourè. Senza dimenticare artisti
reggae come Burning Spear e i Culture'. A questo punto la piacevole
conversazione finisce. Corey Harris imbraccia la sua chitarra, uno
sguardo ai suoi due compagni ed il concerto ha inizio. E non c'è più
bisogno di parole. Tornati a casa,
si ha però la possibilità di tornare a godere di queste vibes potenti
grazie all'ultimo lavoro di Corey.
L'album 'Daily Bread' è la testimonianza su disco di quanto detto
finora. Reggae, Blues e Afro si fondono alla grande senza soluzione di
continuità, dando vita ad un esempio straordinario di black music a
tutto tondo.
RasWalter
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