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DETOUR POSSE 'Chariot
in the Sky'
Menomale
che qualcuno aveva detto che il reggae non aveva attecchito in America!
Ultimamente si sta assistendo ad una grossa proliferazione di gruppi
reggae negli USA, di pari passo con l’incremento dei festivals e delle
manifestazioni da quelle parti. La Detour Posse, benché qui alla sua
prova discografica d’esordio, è una di quelle band che da sempre
costituiscono la spina dorsale della Jah Music americana, essendo forse la
band di supporto piu’ richiesta. Attualmente, infatti, la Detour Posse
suona per Barrington Levy, Shinhead, Half Pint, Frankie Paul,Lady Saw e
Ras Shiloh. Come dicevo, questo è il loro primo album in veste di band
‘autosufficiente’ ed è qui reso evidente che gli anni di esperienza
accumulati in prima linea non sono stati sprecati. Questo gruppo di sette
elementi di fatti è solido, organizzatissimo e molto elegante. Va detto
pero’ che - forse proprio a causa della grossa esperienza vantata dal
gruppo – la loro musica è a volte un po’ troppo patinata, un reggae
un po’ accademico insomma, con la chiara intenzione di rifarsi ( e
francamente non ne capisco il perchè, cavolo) ai Third World (non a caso
il vocalist Dakeye ha un timbro vocale molto simile a quello di Bunny Rugs).
Il risultato è comunque notevole ma io preferisco i Detour Posse quando
invece si esibiscono in brani piu’ ruvidi, siano essi rifacimenti di
vecchi ritmi Studio One - come in ‘Ever Love’ (fortissimo)- oppure
tunes in new roots style come in ‘Uprising’ che vede esibirsi
l’altro vocalist Zebby in un infuocato singjaying nell’ormai classico
stile, per così dire, Bobo. Ma, sia chiaro, è solo questione di gusti:
ripeto, la Detour Posse è in ogni caso efficace.Infine, oltre ai brani già
citati, vorrei segnalare il bellissimo ‘End of Time’ che vede la
presenza in qualità di ospite del promettentissimo singjay giamaicano
Junior P, che molti vedono come il nuovo Anthony B.
RasWalter
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