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FIDEL 'Selassie
I Dios Todopoderoso'
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Il cantante argentino Fidel Nadal è un musicista dal
curriculuum impressionante. Innanzitutto è stato il leader di una delle
rock band piu' amate del Sudamerica, i Todos Tus Muertos (conosciuti anche
in Italia) ma ha fatto parte anche dei Mano Negra di Manu Chao, ha fondato
il gruppo reggae Lumumba ed è stato stretto collaboratore di Fermin
Muguruza e del suo Brigadistak Sound System. Da qualche anno, Fidel è
diventato una delle figure di riferimento del giovane reggae del suo
paese, un artista che si sta sbattendo a destra e a sinistra per far
confluire anche il suo reggae in spagnolo nel flusso principale della Jah
Music internazionale. A questo proposito Fidel sta girando in lungo e in
largo il SudAmerica ed ha suonato, oltre che negli USA, persino in Giappone.
Con la fida Band Anbesa al suo fianco, o in solitaria, rappando sulle
dubplates dei sound systems, Fidel sta rinvigorendo quasi da solo il
movimento reggae/dancehall argentino e non solo guidato dalla sua
fortissima fede in Rastafari che ne fa uno dei pochissimi Bobo Dread non
giamaicani di cui ho mai sentito parlare. Il suo album d'esordio
solista 'Selassie I Dios Todopoderoso' racchiude già nel suo titolo dal
suono un po' bizzarro (almeno per noi) l'essenza del suo contenuto: Rasta
Reggae passionale cantato in Spagnolo per precisa volontà di Fidel, a cui
non interessa scimmiottare qualche stella del reggae per fare musica fine
a se stessa ma che invece ha a cuore la diffusione del messaggio di
Rastafari nel suo Paese. E che il disco non è una copia in spagnolo dei
lavori di Capleton & Co lo dimostrano i brani presenti nel disco:
molti cantici, molto nyabinghi, molto roots e un po' di ragga, il tutto
cavalcato da Fidel con un temperamento tutto sudamericano. Le melodie
argentine di Fidel, seppur saldamente fissate sui binari della delivery
reggae, certo, conservano il tipico sapore malinconico del modo di cantare
ispanoamericano e sono un frutto genuino della cultura creola di questo
blackman argentino. I ritmi sono tutti suonati dal vivo e con mestiere
dalla Band Anbesa e, anche se spesso supportati da una produzione non
ricchissima, specie nei pezzi roots emanano vibrazioni molto vigorose; ne
è un esempio la bellissima 'No estamos solos' in apertura del disco. Va
segnalato inoltre che due brani di questo lavoro vedono la presenza del
leggendario Rico Rodriguez al trombone. Complessivamente questo
primo lavoro di Fidel (come il suo successore, d'altronde , 'Cabeza Negra',
caratterizzato da un gran numero di collaborazioni) è senz'altro un buon
disco anche se a volte alcuni brani lasciano un po' straniti avendo
fragranze un po' troppo inusuali.Una volta abituato l'orecchio a questo
singjaying in spagnolo ci si accorge che ci si trova di fronte ad un
lavoro che per buona parte funziona decisamente, e che nella passione
profusavi ricorda i primissimi lavori nostrani dei Sud Sound System
RasWalter
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